
(AGENPARL) – mar 13 giugno 2023 Nel marzo del 2021 il M5S del Trentino presentava il disegno di legge
89/XVI in materia di referendum
<https://alexmarini.com/2022/10/10/referendum-provinciali-la-proposta-del-m5s-per-rendere-effettivo-il-diritto-a-promuovere-referendum-e-per-rimuovere-gli-ostacoli-che-impediscono-ai-cittadini-di-partecipare-direttamente-alle-decision/>.
A distanza di quasi 2 anni e mezzo e dopo una gran quantità di atti ed
azioni volte
<https://alexmarini.com/proposte-di-legge-regionali/iter-del-disegno-di-legge-sui-referendum-provinciali/>
a cercare di aumentare il tasso democratico in Trentino, le parti politiche
agiscono di concerto per affossare il tutto, rinviando la trattazione del
disegno di legge a data da destinarsi. È la prova, se ancora ce ne fosse
stato bisogno, dell’assoluta mancanza di interesse della politica trentina
per lo stato della democrazia e per il rispetto dei diritti degli elettori!
L’appuntamento con la democrazia viene sistematicamente posticipato di
consiliatura in consiliatura. Questa volta a fermare il tutto è stato il
deposito di un emendamento del Patt
che mirava a far saltare la parità di genere aumentando da due a quattro il
numero delle preferenze nell’espressione del voto elettorale, un intervento
che non c’entrava nulla con una legge sulla riforma dei referendum ma che
sarebbe servito al Patt a far entrare qualcuno dei suoi maggiorenti nel
prossimo Consiglio provinciale. Il surreale dibattito generato sull’emendamento
di Ossanna
ha offerto quindi l’ennesima giustificazione alla politica provinciale per
rinviare nuovamente un serio confronto sull’istituto referendario e ha
consentito ai mezzi di informazione locali di non divulgare i contenuti
della proposta e di non raccontare ai cittadini i comportamenti
profondamente antidemocratici dei loro rappresentanti politici per
assicurarsi che gli elettori non possano esercitare il diritto potenziale
di decidere sugli affari locali pubblici di loro interesse.
La pantomima a cui abbiamo dovuto assistere in Aula
<https://fb.watch/l3-NVl343N/> si è conclusa con la solita proposta
reazionaria di non passare alla discussione articolato
(questa volta per iniziativa del consigliere di Fratelli d’Italia Cia con
l’appoggio dei suoi sodali), il che equivale a dire respingere l’intero
disegno di legge senza nemmeno avere il coraggio di discutere le proposte
di ordine del giorno e di votare i singoli articoli su alcuni dei quali,
peraltro, erano stati concordati degli emendamenti con il vicepresidente
Tonina. Tutto ciò dopo che, nell’ottobre scorso, il vicepresidente Tonina
stesso aveva chiesto ulteriore tempo per esaminare il testo della proposta
di legge <https://youtu.be/0zOv75ZIN1w> prendendosi l’impegno di
intervenire sulle parti più obsolete e oscurantiste della legge in vigore.
Su 13 disegni di legge a mia prima firma
<https://alexmarini.com/proposte-di-legge-provinciali/> presentate nel
rispetto a questi ultimi, per ben 5 volte (difesa civica, garante del
diritto alla salute, infortuni sul lavoro, partecipazione popolare nei
comuni della nostra Regione e referendum), i destri hanno scelto di
archiviare il testo della proposta legislativa senza nemmeno discuterla. Ci
sono tutti gli elementi per poter affermare che le nostre istituzioni sono
una storpiatura democratica, una democratura.
Queste persone che siedono nelle istituzioni non hanno mai tempo per la
Democrazia. L’unica cosa a cui pensano è il potere per il potere!
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Alex Marini (M5S)
Consigliere della Provincia autonoma di Trento
http://www.alexmarini.com <https://alexmarinim5s.wordpress.com/>