
(AGENPARL) – lun 24 aprile 2023 Aprile è mese della prevenzione alcologica, ideato e promosso nel 2001 dalla Società italiana di alcologia (Sia) e dall’Associazione italiana club alcolisti in trattamento (Aicat).
È opportuno ricordare, che l’alcol è responsabile di numerose problematiche sociali e fattore di rischio che può concorrere alla maggiore suscettibilità all’insorgenza di neoplasie, malattie infettive e cronico-degenerative. Per sensibilizzare sul problema è richiesto alle istituzioni competenti in materia di tutela della salute di incrementare i livelli di consapevolezza sui rischi legati al bere. È attivo un monitoraggio epidemiologico nazionale, europeo ed internazionale. In Italia c’è l’Osservatorio nazionale alcol del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il Ministero della Salute nel 2022 ha riportato dati nazionali preoccupanti che evidenziano un inizio sempre più precoce del consumo di alcol, dagli 11 anni; un aumento del consumo di alcolici fuori dai pasti, almeno una volta a settimana, nella fascia 11-24 anni, indicatore di un consumo abituale e potenzialmente a rischio; una maggiore vulnerabilità al binge drinking dei giovani italiani tra 18 e 2; una crescita percentuale significativa di consumo di alcol tra le ragazze, addirittura superiore ai maschi nella fascia 11-15 anni. Preoccupante inoltre è il fatto che le ubriacature raggiungono già tra i 16-17enni livelli quasi allineati a quelli medi della popolazione (6,5% rispetto al 7,6% della media della popolazione di 11 anni e più). La Regione Marche è in linea con i dati nazionali.
I più recenti studi sul consumo di alcolici tra gli universitari hanno coinvolto studenti di 17 università. L’indagine è stata condotta mediante il Test – Consumo per l’identificazione dei disordini da uso di alcol (AUDIT-C). È emerso che il 53,3% degli studenti erano bevitori ad alto rischio. Il 13,1% ha ammesso comportamenti di binge drinking almeno una volta al mese. Gli studenti maschi hanno maggiori probabilità di essere bevitori a basso rischio rispetto alle coetanee. Gli studenti bevitori ad alto rischio sono risultati più diffusi nel nord Italia. Le bevande alcoliche più consumate sono birra (65,9%) e vino (60,9%). Diverse le motivazioni legate alla assunzione tra cui i fattori sociali e desiderio di emulare comportamenti di amici. I dati raccolti hanno evidenziato che gli studenti universitari non erano pienamente consapevoli delle implicazioni dell’abuso di alcol.
Sulla base dei dati riportati, risulta importante la sensibilizzazione contro l’abuso di bevande alcoliche dei giovani, per diffondere una corretta conoscenza. L’analisi della letteratura ha anche messo in risalto l’abitudine diffusa tra i giovani di mescolare bevande alcoliche e bevande energetiche. Tale pratica desta preoccupazione per la salute pubblica perché può essere associata ad effetti avversi e altre abitudini rischiose, come il binge drinking e la dipendenza da alcol.