
(AGENPARL) – mer 05 aprile 2023 Lavoro, Pellecchia (Fit-Cisl): Basta lacrime di coccodrillo, lavoro congiunto per garantire la sicurezza e prevenire infortuni
“Il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro deve essere la priorità 0 in questo momento e deve rientrare tra gli obiettivi programmatici di Governo, istituzioni competenti e imprese, i quali, anche con la vicinanza e il sostegno del sindacato, attraverso un lavoro congiunto e di raccordo, dovranno mettere in atto e/o rafforzare le politiche e le iniziative per la promozione di una reale cultura della salute e sicurezza sul lavoro”. È l’appello all’azione e alla responsabilità lanciato oggi dal Segretario Generale Fit-Cisl Salvatore Pellecchia, a margine della riunione dell’Area Contrattuale Servizi Ambientalidella Federazione dei trasporti cislina, che ha ospitato la Fondazione Rubes Triva, ente bilaterale di settore, insieme al suo presidente nonché coordinatore d’area Angelo Curcio e al direttore generale Giuseppe Mulazzi, affrontando un focus approfondito sui temi cardine relativi a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
La riunione ha costituito l’occasione in cui il Segretario Generale Pellecchia, ha sottoscritto la Carta di Urbino, una dichiarazione d’intenti elaborata dalla Fondazione Rubes Triva per la promozione del benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro, con l’obiettivo di sollecitare una riflessione sulle problematiche relative al tema della prevenzione, stimolando, al tempo stesso, l’attenzione verso i valori irrinunciabili per l’effettiva tutela della salute, della sicurezza e del benessere di chi lavora.
“Le misure di prevenzione degli infortuni – sottolinea Pellecchia – devono essere definite e prestabilite all’interno dei contratti di lavoro, e recepite attraverso l’applicazione di norme di impiego che tengano nella giusta considerazione fatica operazionale e periodi necessari di recupero psico-fisico prevedendo, in misura ragionata e coerente: pause durante la prestazioni, riposi giornalieri e settimanali”. “Purtroppo, seppure in sparute minoranze – prosegue il Segretario Generale della Fit-Cisl – si registra ancora una scarsa sensibilità rispetto alle fragilità riscontrate e in generale ai temi della sicurezza sul lavoro, un diritto e un elemento di civiltà essenziale e irrinunciabile, che può essere superata prevedendo un sistema di partecipazione economica dei lavoratori, come proposto dalla Cisl che ha avviato recentemente una discussione in merito, la Proposta di legge di iniziativa popolare recante Partecipazione e democrazia economica: diritto fondamentale dei lavoratori e dei cittadini e leva per uno sviluppo socialmente sostenibile, per una partecipazione attiva e responsabile, intesa come coinvolgimento dei lavoratori nelle dinamiche e nei processi decisionali dell’azienda di cui fanno parte”.
“A nostro avviso anche in Italia sono ormai maturi i tempi per sperimentare, con tutte le cautele imposte dalle specificità relative al nostro tessuto economico, meccanismi che prevedono un ruolo dei lavoratori più incisivo nella formazione delle strategie delle imprese, che hanno riflessi sugli aspetti occupazionali e organizzativi. L’obiettivo –conclude il Segretario Generale della Fit-Cisl – è quello di ottenere effetti benefici a partire dal rispetto e dall’implementazione di misure di sicurezza e di prevenzione, ricreando ambienti di lavoro più sicuri per tutti. Il sindacato svolge un ruolo fondamentale da questo punto di vista poiché la partecipazione dei lavoratori nell’impresa è realizzabile solo se passa dalle buone relazioni industriali”.
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