
(AGENPARL) – mer 22 marzo 2023 [logo_filiera.png]Ue. Filiera Italia a Commissione: “Sistema produttivo europeo insostenibile? Affermazioni gravissime”
Roma, 22 marzo . “Gravissime affermazioni” così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, sulle dichiarazioni rilasciate oggi dalla rappresentante della Commissione europea durante la riunione della Commissione agricoltura del Parlamento europeo in merito alla discussione sulla proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. La rappresentante della Commissione, senza alcun reale riscontro scientifico, ha affermato che “il sistema produttivo europeo non è più sostenibile, né da un punto di vista economico e sociale né sotto una prospettiva ambientale”.
“Si tratta di affermazioni che dimostrano una scarsa se non nulla conoscenza del sistema produttivo europeo – prosegue Scordamaglia – che ha altissimi standard ambientali e sociali ed un ruolo fondamentale nell’economia e nella bilancia commerciale dell’UE”.
E continuano da Filiera Italia “Tali affermazioni spiegano una volta per tutte le proposte attualmente sul tavolo, che tradiscono un approccio ideologico e punitivo, proposte che invece di risolvere i problemi legati al cambiamento climatico e alla protezione dell’ambiente non faranno altro che aggravarli distruggendo un settore produttivo fondamentale per preservare la vitalità delle estesissime aree rurali europee, aprendo all’omologazione ed ai cibi sintetici ”.
E dice ancora il consigliere delegato: “Fa molto riflettere la scarsa lungimiranza di chi dovrebbe difendere il sistema produttivo europeo: pensare che la sfida della sostenibilità si possa vincere contro gli agricoltori è segno di preoccupante miopia di chi invece dovrebbe difendere il modello agroalimentare europeo anche sugli scenari globali, dove al contrario si stanno imponendo sistemi alimentari che di sostenibile hanno solo la possibile crescita economica dei nostri competitor pronti a invadere il nostro mercato con prodotti pericolosi da un punto di vista della salute pubblica e con un impatto ambientale, in quel caso sì, devastante”. “Gravissimo – conclude Scordamaglia – che ancora una volta la Commissione ometta di mettere alla basa delle proprie proposte valutazioni di impatto e studi scientifici e si affidi invece a strumentalizzazioni ideologiche che nella maggior parte dei casi nascondono interessi diversi”