(AGENPARL) – lun 05 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA
Vent’anni dopo: la memoria contro la mafia.
Al MMAB un evento per ricordare il magistrato Antonino Caponnetto e il pool antimafia con Falcone e Borsellino.
Il 6 dicembre 2022 il MMAB ospiterà l’evento “Vent’anni dopo: la memoria contro la mafia. Il ricordo di Antonino Caponnetto nel libro del figlio.”
Sarà presente Massimo Caponnetto, autore del libro e figlio del magistrato. L’evento fa parte delle iniziative per la Festa della Toscana 2022, quest’anno dedicata all’articolo 21 della nostra Costituzione e quindi alla libertà di espressione.
La serata ha inizio alle ore 21.00 con l’introduzione di Don Alessandro Santoro della comunità delle Piagge. Le EdizioniPiagge, infatti, hanno pubblicato il libro “C’è stato forse un tempo: la storia dell’amore fra Nino e Bettina Caponnetto” proprio nel 2022. Oltre alla presenza di Massimo Caponnetto, l’incontro sarà arricchito dalla cantautrice Chiara Riondino, che eseguirà dal vivo alcuni brani sul tema della lotta alla mafia, fra i quali alcuni composti proprio a partire dai testi di Caponnetto.
L’evento fa parte delle iniziative per la Festa della Toscana 2022, quest’anno dedicata all’articolo 21 della nostra Costituzione e quindi alla libertà di espressione. La libertà di esprimerci è una delle prime armi che abbiamo per combattere la cultura mafiosa, e Nino Caponnetto si è impegnato con passione per portare l’esempio suo e dei colleghi e amici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nelle scuole e ovunque nella società civile attraverso ogni mezzo di comunicazione. Agli inizi della carriera giudiziaria Nino Caponnetto fece parlare di sé proprio perché in un processo si ritrovò a difendere l’articolo 21 della Costituzione, dedicato alla libertà di espressione, in pieno contrasto con il Codice Rocco del 1931, ancora in vigore, dove invece si vietava espressamente qualunque diffusione non autorizzata di notizie o informazioni. Le sue convinzioni lo portarono a una visibilità molto più ampia, facendogli però pagare il prezzo della solitudine e del dolore per la perdita degli amici più cari.
Dopo l’assassinio di Rocco Chinnici, si candidò e venne selezionato come Consigliere istruttore a Palermo, dove si ritrovò a guidare il Pool antimafia insieme a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta. Il pool antimafia istruì il famoso maxi processo di Palermo, mandando a giudizio più di 400 indiziati per reati di mafia. Massimo Caponnetto ripercorre la storia del padre, non solo descrivendone la fervente attività (una vera e propria lotta contro il tempo, con la consapevolezza che presto avrebbero ucciso chiunque portasse avanti la lotta a Cosa Nostra), ma anche andando a ricercare le radici della motivazione che conduce una persona a dedicare tutta la propria vita a una causa, senza mai risparmiarsi, senza domandarsi perché, solo per andare verso l’ideale della giustizia.
Dott.ssa Silvia Lami
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