
(AGENPARL) – ven 28 ottobre 2022 Ottobre 2022
PREZZI AL CONSUMO
Dati provvisori
Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su base annua (da +8,9% del mese precedente).
La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +73,2%) sia regolamentati (da +47,7% a +62,1%) sia non regolamentati (da +41,2% a +79,5%), e in misura minore ai prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%) e degli Altri beni (da +4,0% a +4,5%). Rallentano invece i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,7% di settembre a +5,1%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,0% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,7%); si amplia in misura marcata, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,6 di settembre a -14,2 punti percentuali).
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +10,9% a +12,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,9%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (+28,4%), degli Energetici non regolamentati (+28,3%) e in misura minore a quelli degli Alimentari non lavorati (+2,4%), degli Alimentari lavorati (+1,7%) e dei Beni non durevoli (+0,7%); in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (entrambi -0,8%).
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 4,0% su base mensile e del 12,8% su base annua (da +9,4% nel mese precedente).
Sono per lo più i Beni energetici, sia quelli regolamentati sia quelli non regolamentati, a spiegare la straordinaria accelerazione dell’inflazione di ottobre 2022, con i prezzi dei Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) che continuano anch’essi ad accelerare, in un quadro di tensioni inflazionistiche che attraversano quasi tutti i comparti merceologici; frenano solo i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. È necessario risalire a giugno 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0%) per trovare una crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, su base annua, superiore a quella di ottobre 2022 e a marzo 1984 per un tendenziale dell’indice generale NIC pari a +11,9%. PROSSIMA
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FIGURA 1. INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC
Gennaio 2017 – ottobre 2022, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
PROSPETTO 1. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC E IPCA
Ottobre 2021 – ottobre 2022, indici e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
PERIODO Indice nazionale per l’intera collettività NIC Indice armonizzato IPCA
Indici Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Indici Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
2021 Base 2015=100 Base 2015=100
Ottobre 105,6 +0,7 +3,0 106,6 +0,9 +3,2
Novembre 106,2 +0,6 +3,7 107,3 +0,7 +3,9
Dicembre 106,6 +0,4 +3,9 107,8 +0,5 +4,2
2022 Base 2015=100 Base 2015=100
Gennaio 108,3 +1,6 +4,8 107,8 0,0 +5,1
Febbraio 109,3 +0,9 +5,7 108,7 +0,8 +6,2
Marzo 110,4 +1,0 +6,5 111,3 +2,4 +6,8
Aprile 110,3 -0,1 +6,0 111,7 +0,4 +6,3
Maggio 111,2 +0,8 +6,8 112,7 +0,9 +7,3
Giugno 112,5 +1,2 +8,0 114,1 +1,2 +8,5
Luglio 113,0 +0,4 +7,9 112,8 -1,1 +8,4
Agosto 113,9 +0,8 +8,4 113,8 +0,9 +9,1
Settembre 114,2 +0,3 +8,9 115,6 +1,6 +9,4
Ottobre (provvisorio) 118,2 +3,5 +11,9 120,2 +4,0 +12,8
Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC)
LE DIVISIONI DI SPESA
PROSPETTO 2. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA
Ottobre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
DIVISIONI DI SPESAPesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a ottobre
ott-22
set-22 ott-21
set-21 ott-22
ott-21 sett-22
sett-21 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 183.676 +1,9 +0,3 +13,5 +11,7 +8.9
Bevande alcoliche e tabacchi 34.038 +0,1 -0,2 +2,3 +2,0 +1.3
Abbigliamento e calzature 63.855 +0,6 +0,1 +3,0 +2,5 +1.8
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 109.684 +25,5 +4,4 +58,8 +32,1 +34.9
Mobili, articoli e servizi per la casa 79.950 +0,7 +0,2 +7,1 +6,5 +5.1
Servizi sanitari e spese per la salute 88.946 0,0 +0,1 +0,8 +0,9 +0.8
Trasporti 144.843 -0,5 +0,9 +8,0 +9,5 +9.6
Comunicazioni 25.749 -0,3 -0,7 -2,5 -3,0 -3.1
Ricreazione, spettacoli e cultura 70.540 -0,4 -0,2 +1,7 +1,9 +1.1
Istruzione 10.835 0,0 -0,9 +1,0 +0,1 0.0
Servizi ricettivi e di ristorazione 93.754 -0,9 -0,5 +7,5 +8,0 +6.3
Altri beni e servizi 94.130 +0,4 +0,1 +3,1 +2,8 +1.9
FIGURA 2. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA
Ottobre 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
Le tipologie di prodotto
PROSPETTO 3. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Ottobre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
TIPOLOGIE DI PRODOTTO Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a ottobre
ott-22
set-22 ott-21
set-21 ott-22
ott-21 sett-22
sett-21 Beni alimentari, di cui: 195.333 +1,9 +0,3 +13,1 +11,4 +8,6
Alimentari lavorati 120.047 +1,7 -0,1 +13,4 +11,4 +8,2
Alimentari non lavorati 75.286 +2,4 +0,7 +12,9 +11,0 +9,2
Beni energetici, di cui: 92.494 +28,3 +7,0 +73,2 +44,5 +51,0
Energetici regolamentati 17.411 +28,4 +17,0 +62,1 +47,7 +66,2
Energetici non regolamentati 75.083 +28,3 +1,0 +79,5 +41,2 +44,6
Tabacchi 22.381 -0,2 0,0 0,0 +0,2 +0,2
Altri beni, di cui: 270.978 +0,5 0,0 +4,5 +4,0 +2,9
Beni durevoli 105.690 +0,4 -0,1 +5,1 +4,6 +3,2
Beni non durevoli 70.411 +0,7 0,0 +5,2 +4,6 +3,2
Beni semidurevoli 94.877 +0,5 +0,1 +3,2 +2,8 +2,1
Beni 581.186 +6,1 +1,2 +17,9 +12,5 +11,8
Servizi relativi all’abitazione 76.842 0,0 0,0 +1,8 +1,8 +1,5
Servizi relativi alle comunicazioni 17.859 0,0 +0,1 +0,1 +0,2 0,0
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona 143.087 -0,8 -0,3 +5,1 +5,7 +4,3
Servizi relativi ai trasporti 64.440 -0,8 -0,7 +7,2 +7,2 +5,6
Servizi vari 116.586 +0,2 0,0 +1,9 +1,7 +1,4
Servizi 418.814 -0,4 -0,2 +3,7 +3,9 +2,9
Indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi (Componente di fondo) 832.220 +0,2 -0,1 +5,3 +5,0 +3,7
Indice generale al netto dell’energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 689.792 0,0 -0,2 +4,2 +3,9 +3,0
Indice generale al netto degli energetici 907.506 +0,4 0,0 +5,8 +5,5 +4,0
Indice dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona 220.483 +1,9 +0,3 +12,7 +10,9 +8,2
FIGURA 3. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Gennaio 2017 – ottobre 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
I prodotti per frequenza di acquisto
PROSPETTO 4. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER PRODOTTI A DIVERSA FREQUENZA DI ACQUISTOOttobre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
TIPOLOGIE DI PRODOTTO Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a ottobre
ott-22
set-22 ott-21
set-21 ott-22
ott-21 sett-22
sett-21 Alta frequenza 414.890 +1,0 +0,6 +8,9 +8,4 +7,2
Media frequenza 387.426 +7,7 +1,1 +19,2 +11,9 +11,7
Bassa frequenza 197.684 +0,3 -0,1 +4,3 +3,9 +2,9
Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA)
Le divisioni di spesa
PROSPETTO 5. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA PER DIVISIONE DI SPESA
Ottobre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
DIVISIONI DI SPESA Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a ottobre
ott-22
set-22 ott-21
set-21 ott-22
ott-21 sett-22
sett-21 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 194.554 +1,9 +0,3 +13,6 +11,8 +9,1
Bevande alcoliche e tabacchi 36.056 +0,1 -0,2 +2,3 +2,0 +1,3
Abbigliamento e calzature 73.176 +2,9 +2,8 +3,0 +2,8 +1,4
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 116.179 +25,5 +4,4 +58,9 +32,2 +35,0
Mobili, articoli e servizi per la casa 84.989 +1,0 +0,3 +7,2 +6,5 +5,0
Servizi sanitari e spese per la salute 46.145 +0,1 0,0 +1,2 +1,1 +0,9
Trasporti 153.242 -0,5 +0,9 +8,0 +9,5 +9,7
Comunicazioni 27.265 -0,3 -0,7 -2,5 -3,0 -3,0
Ricreazione, spettacoli e cultura 57.663 -0,4 -0,2 +2,2 +2,4 +1,3
Istruzione 11.474 +0,1 -0,9 +1,0 0,0 -0,1
Servizi ricettivi e di ristorazione 99.319 -0,8 -0,5 +7,5 +7,9 +6,3
Altri beni e servizi 99.938 +0,5 +0,2 +3,1 +2,8 +2,0
Gli aggregati speciali
PROSPETTO 6. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA PER AGGREGATI SPECIALI
Ottobre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
AGGREGATI SPECIALI Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a ottobre
ott-22
set-22 ott-21
set-21 ott-22
ott-21 sett-22
sett-21 Beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi, di cui: 230.610 +1,7 +0,2 +11,9 +10,2 +7,8
Alimentari lavorati (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 159.028 +1,3 0,0 +11,3 +9,8 +7,0
Alimentari non lavorati 71.582 +2,4 +0,8 +13,1 +11,4 +9,7
Energia 97.164 +28,5 +7,1 +73,9 +45,0 +51,4
Beni industriali non energetici 284.285 +1,3 +0,9 +4,8 +4,4 +3,0
Servizi 387.941 -0,5 -0,3 +4,2 +4,4 +3,3
Indice generale al netto dell’energia e degli alimentari freschi (Componente di fondo) 831.254 +0,5 +0,2 +5,7 +5,3 +3,9
Indice generale al netto dell’energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 672.226 +0,3 +0,2 +4,5 +4,4 +3,2
Indice generale al netto dell’energia 902.836 +0,7 +0,2 +6,4 +5,8 +4,4
Impennata delL’INFLAZIONE a ottobre
A ottobre, secondo le stime preliminari, l’accelerazione su base annua dell’indice generale dei prezzi al consumo NIC (da +8,9% a +11,9%) si deve ai prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre decelerano quelli dei servizi (da +3,9% a +3,7%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane quindi negativo, ma si amplia in misura marcata a -14,2 punti percentuali (da -8,6 di settembre).
La forte accelerazione dei prezzi dei beni è imputabile prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (da +44,5% di settembre a +73,2%; +28,3% il congiunturale), a causa sia dei Beni energetici regolamentati (da +47,7% a +62,1%; +28,4% su mese) sia dei Beni energetici non regolamentati (da +41,2% a +79,5%; +28,3% su mese). Per la componente regolamentata accelerano i prezzi dell’Energia elettrica mercato tutelato (da +57,3% a +91,5%; +51,9% rispetto a settembre), mentre quelli del Gas di città e gas naturale mercato tutelato rimangono stabili (+43,0%; nulla la variazione congiunturale). La stabilità su base congiunturale dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato si deve alla stima che si è resa necessaria a seguito del nuovo metodo introdotto dall’ARERA (delibera 374/2022/R/gas), per l’aggiornamento, a partire dal mese di ottobre 2022, delle tariffe del Gas mercato tutelato. In base al nuovo metodo di calcolo, infatti, il valore della componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento del gas naturale (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, è aggiornato su base mensile ma pubblicato nei primi giorni del mese successivo a quello di riferimento. ARERA ha pubblicato ai primi di ottobre il valore del CMEMm finalizzato a fornire un’indicazione agli operatori per quantificare la stima in acconto del valore di questa componente da applicare ai consumi del mese in cui la bolletta viene emessa, ossia, prima che si sia formato il prezzo del mese di riferimento oggetto di fatturazione. Poiché il CMEMm pubblicato ai primi di ottobre incorpora gli andamenti dei prezzi all’ingrosso del mese di settembre, tenuto conto che quello che sarà pubblicato ai primi di novembre si baserà sui prezzi all’ingrosso del gas in discesa nel mese di ottobre, il valore del CMEMm utilizzato per la stima della variazione congiunturale è stato quello del trimestre luglio-settembre, essendo stato valutato questo il valore atteso con maggiore probabilità per il mese di ottobre. In occasione del rilascio dei dati definitivi la stima dell’indice dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato sarà aggiornata tenendo conto del CMEMm che ARERA pubblicherà agli inizi di novembre.
La dinamica dei prezzi degli Energetici non regolamentati si deve all’impennata dei prezzi dell’Energia elettrica mercato libero, la cui dinamica annua (da +136,7% di settembre a +329,0%) incorpora la differenza tra la variazione congiunturale di ottobre 2022 (+62,7%) e quella di ottobre 2021 (-10,2%). Aumentano su base mensile i prezzi del Gas di città e gas naturale mercato libero (+63,9%), e in misura minore quelli dei Combustibili solidi (da +16,3% a +23,9%; +6,8% sul mese), mentre decelerano i prezzi del Gasolio per mezzi di trasporto (da +19,8% a +16,8%; +1,0% il congiunturale), del Gasolio per riscaldamento (da +43,6% a +36,4%; +0,1% dal mese precedente) e invertono la tendenza quelli della Benzina (da +3,3% a -2,2%; -2,5% rispetto a settembre).
Contribuiscono all’accelerazione dei prezzi dei beni anche quelli dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%; +1,9% il congiunturale), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%; +1,7% rispetto al mese precedente) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%; +2,4% da settembre); per quest’ultimo aggregato da segnalare l’accelerazione dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +16,7% a +25,1%; +8,2% su base mensile), mentre rallentano quelli della Frutta fresca o refrigerata (da +7,9% a +6,5%; +0,7% rispetto a settembre). In accelerazione anche i prezzi degli Altri beni (da +4,0% a +4,5%; +0,5% sul mese) e di tutti gli aggregati che ne fanno parte e quindi dei prezzi dei Beni durevoli (da +4,6% a +5,1%; +0,4% da settembre), dei Beni non durevoli (da +4,6% a +5,2%; +0,7% il congiunturale) e dei Beni semidurevoli (da +2,8% a +3,2%; +0,5% sul mese).
La lieve decelerazione dei prezzi dei servizi (da +3,9% di settembre a +3,7%; -0,4% su base mensile) è il risultato di dinamiche dei prezzi delle diverse componenti che si bilanciano; da notare il rallentamento dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,7% a +5,1%; -0,8% su settembre), causato dai prezzi dei Servizi di alloggio (da +16,0% a +12,4%; -6,0% il congiunturale).
Il ruolo delle diverse tipologie di prodotto nel determinare l’inflazione del mese di ottobre è rappresentato dai contributi alla variazione dell’indice generale dei prezzi al consumo riportati nella figura 4.
FIGURA 4. INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC, CONTRIBUTI ALLA VARIAZIONE PERCENTUALE TENDENZIALE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Ottobre 2022, punti percentuali
Altri beni: comprendono i beni di consumo ad esclusione dei beni alimentari, dei beni energetici e dei tabacchi.
Altri beni regolamentati: comprendono l’acqua potabile e i medicinali.
Beni alimentari: comprendono oltre ai generi alimentari (come, ad esempio, il pane, la carne, i formaggi), le bevande analcoliche e quelle alcoliche.
Si definiscono lavorati i beni alimentari destinati al consumo finale che sono il risultato di un processo di trasformazione industriale (come, ad esempio, i succhi di frutta, gli insaccati, i prodotti surgelati). Si dicono non lavorati i beni alimentari non trasformati (come la carne fresca, il pesce fresco, la frutta e la verdura fresca).
Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (cosiddetto “carrello della spesa”): includono, oltre ai beni alimentari, i beni per la pulizia e la manutenzione ordinaria della casa e i beni per l’igiene personale e prodotti di bellezza.
Beni durevoli: includono le autovetture, gli articoli di arredamento, gli elettrodomestici.
Beni non durevoli: comprendono i detergenti per la pulizia della casa, i prodotti per la cura della persona, i medicinali.
Beni semidurevoli: comprendono i capi di abbigliamento, le calzature, i libri.
Beni energetici regolamentati: includono le tariffe per l’energia elettrica mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico.
Beni energetici non regolamentati: comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico non regolamentati e l’energia elettrica mercato libero.
Beni regolamentati: includono i beni energetici regolamentati e gli altri beni regolamentati.
COICOP: classificazione dei consumi individuali secondo l’utilizzo finale.
Componente di fondo: viene calcolata escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici.
Contributo alla variazione tendenziale dell’indice generale: permette di valutare l’incidenza delle variazioni di prezzo delle singole componenti sull’aumento o sulla diminuzione dell’indice aggregato. A tal fine, il tasso di variazione tendenziale dell’indice generale viene scomposto nella somma degli effetti attribuibili a ciascuna delle variazioni delle sue componenti. Poiché si tratta di un indice concatenato, il contributo della componente i-esima alla variazione dell’indice generale è funzione della dinamica di prezzo di tale componente e della modifica del suo peso relativo nei due anni a confronto. I contributi alla variazione tendenziale dell’indice generale sono calcolati a partire dagli indici elementari di prezzo dei prodotti del paniere di riferimento. Per effetto degli arrotondamenti, la loro somma può differire dalla variazione dell’indice generale.
ECOICOP: classificazione europea dei consumi individuali secondo l’utilizzo finale, che prevede un livello di dettaglio (le sottoclassi) maggiore rispetto alla COICOP.
FOI: indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Inflazione: misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti (paniere) rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie.
Inflazione acquisita: rappresenta la variazione media dell’indice nell’anno indicato, che si avrebbe ipotizzando che l’indice stesso rimanga al medesimo livello dell’ultimo dato mensile disponibile nella restante parte dell’anno.
IPCA: indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell’Unione europea.
IPCA-AS: indici armonizzati dei prezzi al consumo per aggregati speciali sono indicatori costruiti secondo uno schema classificatorio diverso dalla ECOICOP-IPCA e da quello utilizzato per gli indici NIC per tipologia di prodotto. La struttura di classificazione e le procedure di calcolo sono comuni a quelle utilizzate da Eurostat e ne condividono le innovazioni di carattere metodologico. In particolare, dalla diffusione degli indici definitivi di gennaio 2019 cambia il metodo di calcolo degli aggregati speciali dell’IPCA che sono ottenuti aggregando gli indici delle sottoclassi della ECOICOP (in precedenza, per il computo di questi indicatori erano utilizzati gli indici delle classi). Per una migliore fruibilità dei nuovi indicatori, le serie degli aggregati speciali, secondo il nuovo schema, sono state ricostruite per il periodo gennaio 2017 – dicembre 2018 e sostituiscono, per l’intervallo temporale in questione, quelle precedentemente diffuse, basate sulla vecchia metodologia di calcolo.
IPCA-TC: indice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante per i Paesi dell’Unione europea.
NIC: indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività.
Prodotti ad alta frequenza di acquisto: includono, oltre ai generi alimentari, le bevande alcoliche e analcoliche, i tabacchi, le spese per l’affitto, i beni non durevoli per la casa, i servizi per la pulizia e manutenzione della casa, i carburanti, i trasporti urbani, i giornali e i periodici, i servizi di ristorazione, le spese di assistenza.
Prodotti a media frequenza di acquisto: comprendono, tra gli altri, le spese di abbigliamento, le tariffe elettriche e quelle relative all’acqua potabile e lo smaltimento dei rifiuti, i medicinali, i servizi medici e quelli dentistici, i trasporti stradali, ferroviari marittimi e aerei, i servizi postali e telefonici, i servizi ricreativi e culturali, i pacchetti vacanze, i libri, gli alberghi e gli altri servizi di alloggio.
Prodotti a bassa frequenza di acquisto: comprendono gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l’acquisto dei mezzi di trasporto, i servizi di trasloco, gli apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, gli articoli sportivi.
Servizi regolamentati: tipologie di servizio i cui prezzi sono stabiliti da amministrazioni nazionali o locali e da servizi di pubblica utilità soggetti a regolamentazione da parte di specifiche Agenzie (Authority). Comprendono i certificati anagrafici, il passaporto, la tariffa per i rifiuti solidi, la tariffa per la raccolta di acque reflue, l’istruzione secondaria, le mense scolastiche, i trasporti urbani unimodali e multimodali (biglietti e abbonamenti), il trasporto extra-urbano su bus e quello extra-urbano multimodale, i taxi, i trasporti ferroviari regionali, i pedaggi autostradali, i concorsi pronostici, il canone tv, i servizi di telefonia fissa, la revisione auto, le tasse per il trasferimento della proprietà delle autovetture e dei motoveicoli e alcuni servizi postali.
Servizi relativi all’abitazione: comprendono i servizi di riparazione, la pulizia e la manutenzione della casa, la tariffa per i rifiuti solidi, la tariffa per la raccolta acque reflue, il canone d’affitto, le spese condominiali.
Servizi relativi alle comunicazioni: comprendono i servizi di telefonia e i servizi postali.
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona: comprendono i pacchetti vacanza, i servizi di alloggio, i ristoranti, bar e simili, le mense, la riparazione di apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, i servizi per l’abbigliamento, i servizi per l’igiene personale, i servizi ricreativi e culturali vari, i concorsi e le lotterie.
Servizi relativi ai trasporti: comprendono i trasporti aerei, marittimi, ferroviari, e stradali, i servizi di manutenzione e riparazione di mezzi di trasporto, le assicurazioni sui mezzi di trasporto.
Servizi vari: comprendono l’istruzione, i servizi medici, i servizi per l’assistenza, i servizi finanziari; professioni liberali; servizio funebre; assicurazioni sugli infortuni.
Variazione congiunturale: variazione rispetto al periodo precedente.
Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Introduzione e quadro normativo
Gli indici dei prezzi al consumo misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti (paniere) rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie (sono escluse le transazioni a titolo gratuito, gli autoconsumi, i fitti figurativi, ecc.).
Il sistema degli indici dei prezzi al consumo è articolato in tre diversi indicatori:
l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è utilizzato come misura dell’inflazione per l’intero sistema economico;
l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo ad un lavoratore dipendente;
l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea (IPCA) assicura una misura dell’inflazione comparabile tra i diversi paesi europei, attraverso l’adozione di un impianto concettuale, metodologico e tecnico condiviso. In ottemperanza alla normativa europea, e coerentemente agli standard previsti dai regolamenti, l’indice IPCA è elaborato anche nella versione “a tassazione costante (IPCA-TC)”.
Le serie degli indici nazionali NIC e FOI hanno base di riferimento 2015=100. Anche l’indice IPCA è calcolato e diffuso con base di riferimento 2015=100, in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea e in conformità al Regolamento (UE) n. 2016/792 del Parlamento e del Consiglio e con il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 2020/1148 della Commissione del 31 luglio 2020.
La rilevazione dei prezzi al consumo è disciplinata anche da diverse leggi e regolamenti che definiscono i soggetti coinvolti (l’Istituto nazionale di statistica e i Comuni) e le relative funzioni:
il Regio Decreto Legge n. 222/1927, che conferisce l’incarico all’Istituto centrale di statistica di promuovere la formazione di indici del costo della vita in tutti i comuni con più di 100.000 abitanti e in altri, preferibilmente scelti tra i capoluoghi di provincia o tra quelli con più di 50.000 abitanti che abbiano uffici di statistica idonei;