
(AGENPARL) – mer 05 ottobre 2022 05 ottobre 2022
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Contrasto alle frodi doganali in Europa: all’Alma Mater i risultati del progetto ECCE
Guidato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, il progetto europeo si è concentrato sui temi del diritto doganale e dei controlli doganali, per contrastare un fenomeno insidioso che ha un impatto significativo sul bilancio della UE
Le frodi doganali sono particolarmente insidiose e hanno un impatto significativo sul bilancio dell’Unione Europea, in particolare quelle che si basano su una valutazione sottostimata del valore dei beni in dogana. Contrastare questo fenomeno è oggi sempre più rilevante, in particolare in un momento in cui l’Unione Europea è impegnata a garantire supporto finanziario agli stati. I dazi che vengono riscossi dalle dogane sono infatti risorse proprie della UE e alimentano il bilancio europeo.
Ad offrire supporto su questo tema complesso e delicato ci ha pensato [ECCE – European Common Customs Evaluation](https://site.unibo.it/ecce/en), progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Hercule III e guidato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna.
I risultati ottenuti dal lavoro degli studiosi saranno presentati venerdì 7 ottobre nel corso dell’incontro conclusivo del progetto: un convegno internazionale ospitato a partire dalle ore 9 a Palazzo Malvezzi (via Zamboni, 22 – Bologna), sede del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
“Nel marzo scorso, all’esito di una controversia tra Commissione Europea e Regno Unito, la Corte di giustizia europea ha sostanzialmente validato i risultati di un’indagine condotta dall’OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, che ha portato al recupero nel bilancio della UE di circa 2,6 miliardi di euro: è solo uno dei tanti esempi che mostrano la rilevanza che può assumere un contrasto efficace delle frodi doganali”, spiega Giangiacomo D’Angelo, professore al Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Alma Mater e Principal Investigator del progetto ECCE, che è stato anche chiamato in audizione al Parlamento Europeo dal Comitato di Controllo del Bilancio per esporre i primi risultati ottenuti.
Il professor D’Angelo è titolare dell’insegnamento di Diritto doganale al corso di laurea Giurista per le imprese e per la pubblica amministrazione, attivo al Campus di Ravenna: uno dei pochi insegnamenti di questo tipo in Italia nell’ambito dei corsi regolari di Giurisprudenza.
Al convegno in programma il 7 ottobre saranno presenti rappresentanti di vertice della Commissione Europea provenienti dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e da altre istituzioni interessate. Tra i relatori ci saranno anche il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane, Marcello Minenna, e il Direttore Interregionale Emilia-Romagna-Marche, Franco Letrari. Inoltre, l’evento sarà l’occasione per la firma di una convenzione tra l’Agenzia delle Dogane e il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Alma Mater, che aprirà la strada a nuove collaborazioni nel campo della ricerca e della didattica su temi di interesse comune.
L’Agenzia delle Dogane ha già riconosciuto in passato il ruolo formativo e il valore di corsi organizzati dal Dipartimento di Scienze Giuridiche. In particolare, il curriculum Trasporti, Logistica e Sistemi portuali del Corso di Laurea Triennale GIPA attivo nel Campus di Ravenna, fin dal 2018, è riconosciuto percorso di studi abilitante all’ottenimento dello status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) ai fini doganali.
Il progetto ECCE – European Common Customs Evaluation è stato guidato dall’Università di Bologna in partnership con tre atenei europei – Westfälische Wilhelms-Universität Münster (Germania), Erasmus Universiteit Rotterdam (Paesi Bassi), Universidad de Valencia (Spagna) -, tutte università con eccellenze nel campo degli studi giuridici di diritto doganale.