
(AGENPARL) – lun 19 settembre 2022 [image.png]
SUPERBONUS
ARCHITETTI CONTRO DELOITTE (PER INTESA SAN PAOLO)
«PER LA CESSIONE DEL CREDITO CHIESTI ULTERIORI ADEMPIMENTI
A 10 GG DALLA SCADENZA FISSATA DAL GOVERNO.PRETESA VESSATORIA (NON RICHIESTA DALLA LEGGE)-MANCA DI RISPETTO AI PROFESSIONISTI E LEDE GLI INTERESSI DEI COMMITTENTI»
«Le regole non si cambiano in corsa, e non si impongono 10 gg prima delle scadenze». L’Ordine degli Architetti PPC di Cagliari e provincia, assieme agli altri Ordini italiani, esprime il proprio sconcerto in merito alla richiesta avanzata nei giorni scorsi dalla piattaforma Deloitte di produrre dei documenti video per dimostrare la veridicità delle dichiarazioni redatte dai professionisti a comprova di aver eseguito almeno il 30% dei lavori del Superbonus ai fini della cessione del credito.
«Lo sconcerto deriva dal fatto che una piattaforma come Deloitte, che gestisce la cessione del credito per uno dei maggiori operatori finanziari come Intesa San Paolo, richiede ulteriori documentazioni e adempimenti ai professionisti a soli 10 giorni dalla scadenza del 30 settembre – spiega il presidente dell’Ordine cagliaritano Michele Casciu -. Tale richiesta è da un lato intempestiva e vessatoria, perché si scontra con la programmazione già avviata, dall’altra è un appesantimento di adempimenti non obbligatori e non previsti dalla legge».
Se da una parte gli architetti comprendono la necessità di difendersi da eventuali truffe, dall’altra considerano «assurdo che dopo averci richiesto l’asseverazione, averci fatto sottoscrivere una specifica polizza a copertura della quota del SAL verificata anche da Enea, dopo aver introdotto l’obbligo dell’invio di una pec ai committenti e all’impresa contenente dichiarazioni e tutta la documentazione probatoria possibile (foto, sal, dichiarazioni del professionista, libretto delle misure) vengano richieste ulteriori dimostrazioni di veridicità delle nostre dichiarazioni. È sintomo di una profonda mancanza di rispetto nei nostri confronti che impieghiamo da tempo energie e competenze a servizio della collettività e allo stesso tempo lede gli interessi dei committenti sui quali ricadrà il peso finale di questa richiesta. La nostra è una presa di posizione non contrattabile: le nostre asseverazioni già ci espongono a responsabilità professionali civili, penali e patrimoniali; le garanzie di fatto già esistono» conclude Casciu.