
(AGENPARL) – lun 05 settembre 2022 Ricerca con altri 4 atenei: Francoforte (coordiatore), Parigi 3, King’s College, Cluj-Napoca
CINEMA: COME CAMBIANO I CONCETI DI STAR E CELEBRITÀ
Dalla Fondazione Volkswagen 1,5 milioni di euro per un progetto di 4 anni
L’Università di Udine, unico ateneo italiano, impegnata con un team del Dipartimento
di Studi umanistici e del patrimonio culturale con il contributo del Cug
e del gruppo Active Ageing
Udine, 5 settembre 2022 – Grazie a un finanziamento quadriennale di un milione e mezzo di euro della Volkswagen Stiftung, l’Università di Udine, unico ateneo italiano, contribuirà a studiare la trasformazione dei concetti di star e celebrità cinematografica in relazione alle rappresentazioni di genere e al processo di invecchiamento delle società europee.
La ricerca “AGE-C. Ageing and Gender in European Cinema” vede la partecipazione anche di altri quattro atenei: la Goethe Universität di Francoforte sul Meno (Germania), l’Université Sorbonne Nouvelle di Parigi (Francia), il King’s College di Londra (Regno Unito), la Sapientia Hungarian University of Transilvania di Cluj-Napoca (Romania).
Il lavoro è tra i sei selezionati dalla fondazione tedesca nel quadro dell’iniziativa, Challenges for Europe: The Graying Continent (https://www.volkswagenstiftung.de/en/funding/our-funding-portfolio-at-a-glance/challenges-for-europe).
Il progetto indagherà in che misura il cinema europeo tiene conto della trasformazione del proprio pubblico e propone dei modelli divistici alternativi a quello hollywoodiano, fondato prevalentemente sulla glorificazione di giovinezza e bellezza. AGE-C dunque studierà in che misura le variabili di genere svolgono un ruolo nella definizione di questi modelli.
L’Università di Udine è impegnata nel progetto con una unità di ricerca del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale coordinata da Francesco Pitassio, docente di discipline cinematografiche. Nel suo lavoro il team collaborerà con il Comitato unico di garanzia (Cug) e il gruppo interdisciplinare sull’invecchiamento “Active Ageing” dell’Ateneo. Inoltre, coopererà con istituzioni culturali, scientifiche e produttive di livello nazionale quali l’Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo (Unita), il Fondo audiovisivo Friuli Venezia Giulia, il Trieste Film Festival e l’Alta scuola per i media e lo spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
«Il progetto – spiega Pitassio – si propone di indagare le strutture interpretative dell’anzianità e del genere nella cultura mediale europea, combinando analisi quantitative e qualitative, studi sulla produzione e metodi digitali. Coinvolgerà giovani studiosi affinché possano diventare interpreti delle implicazioni sociali e politiche di queste rappresentazioni e diffondere queste conoscenze attraverso l’insegnamento e l’attività accademica, ma anche tra i responsabili politici e nell’opinione pubblica».
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