
(AGENPARL) – mer 25 maggio 2022 Fondazione Policlinico Tor Vergata, oggi il presidio di protesta per il futuro della strutturaCgil Cisl Uil: “Servono garanzie per i 600 lavoratori del Ssr. Pretendiamo risposte su ccnl,contrattazione, risorse e progressioni.
Se azienda e Regione non fanno chiarezza, la mobilitazione crescerà”
Roma, 25 maggio 2022 – “Servono garanzie per i 600 lavoratori del Ssr. Pretendiamo risposte sucontratto, autonomia negoziale, risorse e progressioni. Se azienda e Regione non fanno chiarezza,la mobilitazione crescerà”, così Francesco Frabetti, Fp Cgil Roma Eva, Sandro De Paolis, Cisl FpRoma Capitale Rieti, e Igino Rocchi, Uil Fpl Roma e Lazio, dopo che questa mattina si è svolto ilpresidio di protesta dei lavoratori del Policlinico Tor Vergata. “Bisogna uscire dall’incertezza suldestino del Ptv e mettere finalmente ordine nei rapporti tra sistema sanitario regionale euniversità”.“I dipendenti della Fondazione Ptv hanno diritto al rispetto del contratto di Sanità pubblica edevono avere un proprio tavolo di confronto per le decisioni che riguardano il loro lavoro. Deveessere garantita la giusta rappresentanza sindacale e la possibilità di determinare il proprio futuro:è ora di uscire definitivamente dalle ambiguità che hanno sin qui caratterizzato la gestione dellerisorse umane”, attaccano i responsabili di categoria. “Così come vanno cancellate tutte ledisparità di trattamento tra lavoratori che operano fianco a fianco ma con condizioni normative edeconomiche diverse. Allo stesso lavoro deve corrispondere stesso salario e stesse tutele”.“La struttura non può andare avanti con una configurazione ibrida che sta portando la situazioneall’impasse per servizi e lavoratori. A partire da salario, contrattazione, valorizzazione dellecompetenze, ma anche dalle progressioni verticali, visto che l’azienda sta tentando di imporreingiustificatamente una disciplina delle procedure selettive che danneggerebbe ancora una volta ilpersonale del Ssr”, proseguono Frabetti, De Paolis e Rocchi. “Il Protocollo di intesa che ridefinirà lanuova azienda ospedaliera universitaria e le condizioni di tutti gli operatori, dovrà tener conto di unprincipio base: se le risorse continueranno ad essere finanziate dal Ssr per la quota assistenziale, ilcontratto collettivo del personale dovrà essere quello della Sanità pubblica”.“Pretendiamo che la Regione Lazio, responsabile del funzionamento dell’intero Ssr, convochi subitole segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil”, concludono i sindacalisti. “Il presidio di oggi è solo il primopasso di una mobilitazione che in assenza di risposte crescerà: siamo pronti a mettere in campotutte le iniziative necessarie”