
(AGENPARL) – mer 18 maggio 2022 “Vivere e morire in trincea”: doppia presentazione del libro di
Marcello Caremani
Il primo appuntamento sarà sabato 21 maggio, alle 18.00, nella sala del
Consiglio Comunale di Bibbiena
Domenica 22 maggio, alle 17.00, il saggio sarà presentato nella sala del
Cassero di Monte San Savino
AREZZO – Malattie, medicina e pandemia durante la Prima Guerra Mondiale. Questi
temi saranno trattati dal dottor Marcello Caremani in occasione di una duplice
presentazione del suo ultimo libro “Vivere e morire in trincea” in programma sabato
21 maggio a Bibbiena e domenica 22 maggio a Monte San Savino, quando verranno
proposti due dibattiti a partecipazione libera e gratuita dove la storicità del conflitto
verrà trattata con un inedito taglio medico-sanitario. L’opera si sviluppa infatti
attraverso un’indagine volta a portare alla luce le difficoltà e le sofferenze vissute dai
soldati nelle trincee durante la Prima Guerra Mondiale in cui contrassero molte
malattie, alcune conosciute e altre mai viste, illustrate attraverso le ricerche e le
conoscenze di Caremani (già direttore dell’Unità Operativa di Malattie infettive e del
Dipartimento di Medicina specialistica dell’ospedale San Donato).
Il primo appuntamento, promosso dall’associazione culturale Milleforme, sarà alle
18.00 del 21 maggio nella sala del Consiglio Comunale di Bibbiena: la serata,
moderata dal giornalista Francesco Caremani che ha contribuito alla stesura del
saggio, si svilupperà attraverso un dialogo tra l’autore e il ricercatore e storico delle
due guerre mondiali Michele Bianchini. Il giorno successivo, alle 17.00, “Vivere e
morire in trincea” sarà presentato nella sala conferenze del Cassero di Monte San
Savino all’interno di un evento promosso dalla sezione locale della ANCR –
Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. L’incontro sarà aperto dai saluti del
presidente della ANCR Lino Rossi e del sindaco Margherita Gilda Scarpellini, poi la
vicepresidente della ANCR Caterina Testi introdurrà la relazione di Caremani in cui
saranno illustrate le sofferenze patite dai soldati durante la Grande Guerra e il
difficile lavoro del personale sanitario a causa di patologie originate dalle cattive
condizioni di vita e dall’assenza di igiene personale con il pullulare di parassiti e topi.
Il libro propone infatti una dettagliata ricostruzione sulla nascita e diffusione di nuovi
virus causata anche dall’assembramento nelle trincee dove i morbi dilagavano
colpendo e uccidendo centinaia di soldati, come nei casi più diffusi di tifo petecchiale
o colera. Un particolare focus sarà orientato anche verso patologie meno conosciute
ma distintive di questa guerra quali il piede da trincea e lo Shell Shock (o “Scemo di
guerra”). «Ringrazio gli organizzatori di entrambi gli appuntamenti in calendario –
commenta Caremani, – dove sarà proposto un percorso storico e sanitario fino alla
Prima Guerra Mondiale. “Vivere e morire in trincea”, pur nella sua durezza e
crudezza, è animato da un parallelo messaggio di speranza e da un’interessante
riflessione su come i grandi drammi della storia siano stati spesso un’occasione per
un ulteriore progresso: le patologie emerse durante il conflitto, infatti, sono state un
incentivo per la ricerca medico-sanitaria che permise, in quegli anni, di arrivare a
fondamentali scoperte quali la prima vera medicazione antibatterica o la tintura di
iodio».
Arezzo, mercoledì 18 maggio 2022
Uffici Stampa Egv
di Cavini Marco