
REGGIO CALABRIA La complessiva indagine ha però permesso di far luce sull’esistenza di un più ampio gruppo criminale, composto da soggetti gran parte pregiudicati operanti nella Provincia di Reggio Calabria, dedito alla produzione, detenzione e commercio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, con principale base in un capannone industriale a Rizziconi, di proprietà di Sorrenti Giuseppe, che ha rappresentato un importante luogo di incontro e di accordi illeciti del gruppo. Gli indagati hanno utilizzato anche terreni in disuso nella Piana di Gioia Tauro per la coltivazione di estese piantagioni di marijuana, una delle quali è stata rinvenuta e sequestrata dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova in una zona rurale di Cittanova nel luglio 2019, quando furono arrestati in flagranza quattro giovani taurianovesi, Startari Giuseppe cl. 1987, Sicari Giuseppe cl. 1993, Avati Carmelo cl. 1991 e Monterosso Paolo cl. 1989, sorpresi a curare circa 3.200 piante di marijuana di altezza variabile tra i 50 e 150 cm, dalle quali, come emerso dai successivi accertamenti tecnici, sarebbero state ricavate oltre 541mila dosi medie singole di stupefacente. Gli stessi, come accertato, avevano principalmente funzioni esecutive nella coltivazione delle piante, per conto dell’indagato Sicari Giuseppe e del Sorrenti Giuseppe, dominus degli affari, questi ultimi importanti intermediari in un ampio mercato illegale di droga con la partecipazione e collaborazione, a vario titolo, dei restanti odierni arrestati. Nel corso delle attività, infatti, tra i pregiudicati dei due versanti della provincia reggina sono stati documentati plurimi accordi illeciti di compravendita di vari quantitativi di stupefacente del tipo marijuana (fino a 150 kg per cessione) da immettere nel mercato nazionale, nonché singole vendite al dettaglio, sia di marijuana ma anche di cocaina, ad indicazione di una diversificata disponibilità di droga e una pluralità di canali di approvvigionamento e vendita. Significativa in tale contesto il ruolo del brancaleonese Messina Fabio, il quale, in più circostanze, ha ceduto svariati quantitativi di sostanza stupefacente agli altri indagati, in qualità di affidabile soggetto ben inserito nella rete di spaccio. Solo pochi giorni prima dell’odierna operazione, Messina è stato tratto in arresto in flagranza di reato insieme alla moglie venticinquenne Bevilacqua Valentina, dai Carabinieri a Bianco in quanto, fermato a bordo della sua macchina mentre era in viaggio con i figli minorenni, è stato trovato in possesso di circa 200 gr di cocaina, ben occultati all’interno di una scatola di riso, a dimostrazione di una continuità e attualità delle condotte criminose. (News&Com)