
MESSINA In seguito, attraverso mirata attività info-investigativa, sempre coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia messinese, supportata da operazioni di captazione, analisi di tabulati ed azioni dinamiche sul territorio, personale della Squadra Mobile riusciva – nella tarda serata del 19.11.2020 – a rintracciare il De Luca il quale aveva trovato rifugio in un’abitazione riferibile a Elena Micalizzi (cl. ’93). Il latitante, già dichiarato tale con provvedimento del G.I.P. di Messina, si era nascosto all’interno di una intercapedine appositamente ricavata nel muro in cartongesso dell’area bar del soggiorno della casa della menzionata Micalizzi. L’intercapedine era abilmente dissimulata tra le decorazioni della parete che presentava un’apertura montata su un sistema di chiusura basculante ricavato tra il tetto e il vano scala. Il De Luca veniva quindi tratto in arresto e poi associato presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi. Analogamente, la Elena Micalizzi veniva arrestata nella flagranza del reato di favoreggiamento aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa, con particolare riferimento al sopra indicato latitante.
La nuova misura cautelare di odierna esecuzione riguarda 7 individui e coinvolge, in particolare, lo stesso Giovanni De Luca e altri soggetti a lui più vicini in relazione a condotte di diretta appartenenza all’associazione mafiosa attiva nel rione cittadino di Maregrosso ed all’agevolazione della latitanza del menzionato De Luca cui è stata riconosciuta una posizione di vertice del gruppo criminale mafioso a lui riconducibile. (News&Com)