
MESSINA Infine, dagli sviluppi delle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Messina a seguito dell’operazione di P.G. convenzionalmente denominata “Flower” ed della successiva cattura del latitante Giovanni De Luca, è stata ricostruita l’operatività di altra associazione per delinquere di stampo mafioso facente capo al De Luca e operativa nella zona di Maregrosso, nonché individuata la rete dei soggetti che ne hanno favorito la latitanza. In proposito, in data 05.11.2019, la Squadra Mobile della Questura di Messina dava esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere a carico di 10 (dieci) soggetti appartenenti ad una pericolosissima ed armata cellula criminale locale, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsioni aggravate dal metodo mafioso ai danni di titolari di locali notturni e rapine in pregiudizio di vari esercizi commerciali della città. All’esito di tale complessa attività d’indagine era stato possibile appurare che il gruppo delinquenziale oggetto di approfondimento investigativo, nell’ambito della gestione dei servizi di sicurezza presso diversi locali di ritrovo in cui si concentra la movida della provincia messinese, era risuscito ad imporre – ai responsabili della sicurezza dei pubblici esercizi – la corresponsione di somme di denaro per l’assunzione di personale addetto alla vigilanza, tentando addirittura, in alcuni casi, di estromettere la concorrenza e gestire così, in totale autonomia, il redditizio settore dei presidi di sicurezza presso lidi, discoteche, locali notturni ed altro. Il provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale emesso a carico di detti indagati dell’Operazione che, convenzionalmente, veniva denominata “Flower” era stato a suo tempo eseguito nei confronti di 10 persone. Rimaneva attivamente ricercato, in quanto già sottrattosi volontariamente al regime della semilibertà cui era sottoposto, il Giovanni De Luca. Peraltro, a distanza di qualche giorno, il 09.11.2019, un’altra misura cautelare, del massimo rigore, veniva eseguita nei confronti dei sopra indicati Schepis ed Esposito, per reati (rapina a mano armata, ricettazione di veicolo e furto con strappo) in qualche modo riferibili alla cellula criminale di cui facevano parte e cui si è sopra accennato. (News&Com)