
MESSINA La significativa competitività dello Sparacio nell’illecito settore trovava la sua genesi nella circostanza come lo stesso potesse vantare consolidati rapporti con dirigenti maltesi di notissimi brand di settore, tanto da spuntare provvigioni del ben il 40% sugli incassi delle scommesse. Proprio tale altissima remuneratività costituiva la ragione per cui il Giovanni Lo Duca ed altri, come il gruppo Santapaola, individuassero nello Sparacio la testa di ponte per accedere a tale settore: basti dire, a titolo esemplificativo, come noti marchi di scommesse abbiano avuto accesso al territorio messinese proprio perché introdotti dallo Sparacio. Da ultimo, le investigazioni eseguite consentivano di accertare, inoltre, il ruolo ricoperto dallo Salvatore Sparacio nell’ambito delle elezioni comunali del 10 giugno 2018, laddove risultava il punto di riferimento di un personaggio politico locale, Natalino Summa, cl. ’69, oggi sottoposto agli arresti domiciliari. Emblematico l’episodio messo in luce dai Finanzieri peloritani grazie alle indagini tecniche che consentivano di captare alcune inequivoche conversazioni, inerenti la prova dell’offerta di denaro, per una somma pari a 10.000 euro, effettuata al boss dal candidato politico, affinché procurasse un congruo numero di voti per la propria scalata elettorale. Tale attività di procacciamento vedeva in Francesco Sollima (cl. 69) il trade union tra il politico Natalino Summa (cl. 69) ed il boss Salvatore Sparacio, che l’aspirante consigliere comunale incontrava con il padre Antonino Summa (cl. 40). I riscontri eseguiti consentivano di documentare come l’accordo illecito raggiunto consentisse di raccogliere, nei quartieri di operatività del gruppo mafioso, ed altri a questo collegati, in totale, ben. n. 350 voti. (News&Com)