(AGENPARL) Arezzo 29 giugno – Il Forum Risk Management torna ad Arezzo dal 15 al 18 dicembre. Una prima grande occasione di confronto sulla sanità dopo il Covid, annuncia Vasco Giannotti “mente” del Forum insieme a Giorgia Artiano. L’edizione di quest’anno del Forum, in programma ad Arezzo, dal 15 al 18 dicembre, si svolgerà segnati dall’epidemia che ha sconvolto l’Italia e il Mondo. Tanti i temi che saranno affrontati con tutti gli attori del sistema sanitario italiano.
Il Forum, ha dichiarato Giannotti nel corso della presentazione dell’evento alla stampa, torna dove è nato, ovvero nella città di Arezzo, con un format totalmente innovativo aderente alle disposizioni del Comitato Tecnico Scientifico. Grandi spazi per consentire il necessario distanziamento sociale, dispositivi di sicurezza, una piattaforma digitale evoluta per rendere possibili teleconferenze, webinar per la massima interattività e per seguire da remoto fruendo anche di crediti formativi. Dopo mesi di turni stressanti, di distanziamenti forzati, di collegamenti solo audio e video, la “comunità” della sanità ha bisogno di socialità nuova, di ritrovarsi insieme, di parlarsi da vicino, di raccontarsi e condividere idee e progetti per il futuro.
Il Forum si offre per questo. Anzi i Forum, tenendo conto che Arezzo sarà anticipato e preparato da Bari dove, nella prima settimana di ottobre, si terrà il 4° Forum Mediterraneo in Sanità: un appuntamento di riflessione su come la sanità del sud ha saputo resistere alla sfida del Covid-19 e su cosa occorre fare, dove e come investire per garantire qualità ed efficienza dei servizi sanitari anche a tutti i cittadini delle regioni meridionali.
Circolarità di idee e persone in uno spazio sicuro: questo l’obiettivo del 15° Forum, annuncia il patron del Forum
L’invito – per un evento promosso come sempre con la condivisione del Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Conferenza delle Regioni e delle P.A. – è rivolto agli operatori sanitari che sono stati in trincea, alle società scientifiche, ai direttori e direzioni operative delle aziende sanitarie, all’arcipelago delle competenze e dei saperi, alle associazioni di cittadini e pazienti, alle imprese così impegnate nella ricerca, nella innovazione tecnologica, nelle nuove soluzioni per i percorsi di cura e di assistenza. Dobbiamo essere all’altezza dei problemi che ci ha messo davanti il Covid-19, prosegue Artiano, saper resistere alla sfida del virus, come abbiamo fatto grazie soprattutto al sacrificio ed alla capacità dei professionisti della sanità, ma anche non dimenticare i bisogni di cura e di assistenza rimasti indietro in questi mesi di emergenza. E saper guardare avanti, ripensare e riprogettare il nostro Sistema Sanitario Nazionale come nei momenti più alti della storia del nostro Paese, ancora di più avendo a base i bisogni di salute e di cura delle persone e la crescita in equilibrio con la natura e con l’ambiente.
Nel 1947, con l’articolo 32 della Costituzione, ha ricordato Giannotti, si riconobbe “la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività”. L’esperienza di questi mesi ci spinge a mettere ancora di più l’accento sulla “responsabilità sociale”, sulla salute anche come “bene comune” per la crescita ed il benessere della società. Con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, nel 1978, si dette attuazione al dettato costituzionale con una riforma ispirata ai principi di universalismo e solidarietà, per garantire servizi sanitari gratuiti per tutti. Troppe però ancora oggi sono le diseguaglianze di territorio, di condizione sociale, di sapere per accedere ai servizi sanitari e sociali.
Oggi la sfida che ci consegna il Covid-19 è altrettanto impegnativa. In una fase di straordinarie scoperte nella ricerca scientifica e nelle tecnologie biomediche ed ICT applicate ai percorsi di cura e di assistenza, si pone il problema di combinare in modo virtuoso queste nuove opportunità e competenze professionali da riconoscere ai professionisti della sanità che devono rimanere padroni delle funzioni valutative e decisionali per i nuovi percorsi clinici. E inoltre quali nuove frontiere etiche e valoriali perché la “persona” adeguatamente informata possa essere responsabile del proprio percorso di cura, attore nel valutare appropriatezza, efficacia, esiti.
Tutto questo potremmo ben definirlo “Nuovo Rinascimento Tecnologico” e “Nuovo Umanesimo in Sanità”.
Una Nuova visione strategica, dunque, Nuovi orizzonti a breve e medio periodo per rapportare ad essi scelte e soluzioni dell’oggi. E fare questo ascoltando in primo luogo e condividendo con chi opera in corsia e nei territori, che più di tutti sanno promuovere cultura e fabbrica del “Fare”.
Con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema e con la bussola orientata verso una “rinascita” del sistema a dimensione dei veri bisogni di salute dei cittadini, il programma del Forum intende avanzare proposte e soluzioni alle Istituzioni Regionali e Nazionali.
Questi i temi principali:
1. Istituto Superiore di Sanità e Comitato Tecnico Scientifico:
Risultati delle attività svolte e gestione della fase di convivenza con il virus.
Rapporto tra scienza e decisori istituzionali: cosa insegna l’esperienza Covid-19.
2. Assessori Regionali e Direttori delle Aziende Sanitarie:
Un confronto su come pensare a costruire la sanità dei prossimi anni; programmi e progetti di investimento dei fondi europei perché sanità e scienze della vita possano essere paradigma di un nuovo sviluppo economico, sociale, tecnologico.
3. Stati Generali delle professioni sanitarie:
Racconti, idee, proposte. Riconoscimento e valorizzazione del lavoro, professionalità, nuovi ruoli e competenze. Da eroi a protagonisti: investire sul capitale umano per un cambiamento culturale e di nuove relazioni nelle decisioni cliniche. Per una medicina “mite”, di vicinanza per non lasciare sole le persone, soprattutto le più fragili.
4. Ospedale post Covid-19:
Tecnologico – dotato delle tecnologie più innovative ed appropriate
Smart – flessibile nella organizzazione di aree e percorsi separati ed aperto al territorio
Sano – rigoroso nel rispetto delle metodologie di prevenzione e controllo delle infezioni
Sicuro e verde – con il rispetto delle norme antisismiche e di controllo delle emissioni a tutela dell’ambiente
5. Territorio:
È la vera sfida su cui si gioca il futuro. Le prime decisioni del Ministero vanno nella direzione giusta: una rete vera fra territorio-ospedale-territorio per intercettare e controllare il virus e gestire al meglio le malattie croniche.
– Prevenzione e tracciabilità dei veri bisogni di cura
– Presa in carico, continuità assistenziale per il paziente soprattutto anziano e fragile
– Integrazione dei servizi sociali e sanitari e sviluppo della domiciliarità
– PDTA per la gestione di importanti patologie
– Tecnologie ICT e dispositivi a supporto della telemedicina e teleassistenza
6. Nuove frontiere delle tecnologie biomediche ed ICT e sostenibilità:
– Accesso ai nuovi farmaci e vaccini
– Uso dei big data a supporto dei percorsi clinici ed assistenziali
– Il futuro della diagnostica veloce per la prevenzione e la diagnosi
– Nuove forme di procurement
7. La prevenzione del rischio e la lezione del Covid:
– Nuovi modelli e nuova governance dei percorsi di controllo del rischio
– Responsabilità professionale
– Formazione continua e corretta informazione
8. Sussidiarietà circolare:
Investire nel “valore” della sanità e nello sviluppo delle scienze della vita come paradigma di un nuovo sviluppo economico-sociale, più attento alla natura, all’ambiente, all’equilibrio tra tutte le forme di vita, alla identità dei vari territori.
A questo devono concorrere tutti gli stakeholders con un’azione comune ed obiettivi condivisi degli attori pubblici (Ministero della Salute, Regioni, Comuni), delle componenti del privato sociale, del mondo delle imprese private attente oggi più che mai anche alla loro responsabilità sociale.
La preparazione e lo svolgimento dei Forum (Bari ed Arezzo) avverrà nei mesi in cui si deciderà se e come investire i 35-37 miliardi del MES (come già chiedono anche molte regioni): una occasione storica nella quale riuscire a combinare l’ambizione e l’azione per un vero cambiamento e le risorse concretamente disponibili. Ci incontreremo, ha concluso Giannotti, e lavoreremo insieme al Forum per condividere idee, proposte, soluzioni da mettere a disposizione di chi decide.