
Un evento “pilotato” dalla politica che dopo decenni di assenza si è ricordata che anche per la Sibaritide la mobilità è un diritto, come nel resto d’Italia, ed al quale – a margine – hanno partecipato centinaia di persone. A festeggiare una “amara” conquista: la possibilità di poter (ri)prendere un treno che vanta standard europei, moderno, veloce e a lunga percorrenza, ovvero un diritto, come spesso accade a queste latitudini, scambiato per una “concessione”. Era questa l’atmosfera che a tratti si respirava durante la serata.
Tanta gente, dunque, al cerimoniale, richiamata dalla curiosità, certo, ma anche dalla politica presente massicciamente con sindaci, amministratori, consiglieri regionali, tanti rappresentanti del Movimento Cinque Stelle ed il presidente della Regione, Mario Oliverio che ha tagliato il nastro all’apertura delle porte della Freccia.
Il presidente della giunta regionale ha ribadito che presto il Frecciargento fermerà a Montalto, «non appena sarà adeguata la stazione» e la costa jonica a sud di Sibari, quindi Crotone, Catanzaro per poi raggiungere Melito Porto Salvo (fino e Reggio la linea è già elettrificata) entro il 2021, termine ultimo dei lavori di elettrificazione della rete ferroviaria. Oliverio, ancora, ha rammentato l’impegno di spesa della regione nel finanziare un progetto (1,6 milioni di euro) che al momento avrà la durata di un anno. Trenitalia, infatti, “vede” il progetto Freccia in perdita e la sua estensione temporale dipenderà dall’uso che sapranno farne i calabresi che col l’alta velocità conquistano un altro piccolo grande diritto: il libero arbitrio, decidere, dunque, quale mezzo utilizzare per la propria mobilità.
Alla stazione di Sibari c’era anche il vescovo di Cassano, mons. Francesco Savino, che ha benedetto il convoglio. «Questa è la prova provata – ha detto il presule – che la Calabria ha le risorse economiche e le intelligenze necessarie allo sviluppo. Questa sera (ieri, ndr) bisogna fare festa, non piangerci addosso e dire no all’assistenzialismo, perché inizia un nuovo Umanesimo in Calabria. Se prevale il principio della sussidiarietà fra cittadini e istituzioni, rinasce la Calabria».
C’era anche il sindaco di Corigliano Rossano. Flavio Stasi ha evidenziato come il Frecciargento sia certamente un beneficio della fusione e come Trenitalia abbia considerato il progetto – con l’idea di allungarlo nello spazio e nel tempo – solo perché a momentaneo capolinea v’è la terza città della Calabria e più in generale un bacino d’utenza di 220 abitanti.
«Questi sono gli obiettivi importanti a cui deve pensare la nostra città ed è quello a cui stiamo pensando, in sinergia con il territorio, quindi senza quelle logiche di autocentralità e spartizioni della poltrone, ma con la collaborazione di tutta l’area. Ci sono già molti segnali che vanno in controtendenza rispetto alla storia recente, condita di scippi e continui depauperamenti del territorio. Piuttosto che festeggiare, seppur un diritto, negli anni passati ci ritrovavamo a fare le barricate. Questi sono segnali importanti, i primi di una lunga serie».
Anche Francesco Sapia, deputato del Movimento Cinque Stelle, ha festeggiato l’evento. «La terza città della Calabria e tutta la Sibarititide fruiranno di un servizio per anni negato. La politica ha investito tanto e male sul Tirreno, adesso questo treno permetterà anche a tanti cittadini jonici di muoversi in modo moderno. Ci siamo spesi molto – ha chiosato Sapia – per restituire dignità ad un territorio al quale la dignità è stata negata».
REGIONALI L’evento non poteva non essere “insaporito” da piccoli grandi summit politici estemporanei. Mario Oliverio per certi versi ha convocato i suoi per fare la conta e prepararsi alle primarie dopo la sindrome da “rigetto” accusata da una porzione di Pd locale. Il responsabile principe della Freccia a Sibari, insieme all’impegno del Movimento Cinque Stelle, ha incontrato brevemente tanti esponenti dem ed anche qualcuno “apparentemente” contrario alla sua ricandidatura alla presidenza della Regione. Cosa si saranno detti, in climi e certamente distesi, è di facile interpretazione. Di certo, Mario Oliverio vuole farsi trovare prontissimo ai prossimi appuntamenti, primarie e regionali che siano.