
(AGENPARL) – Fri 25 April 2025 Boris Bradac Bauder
Di anni 24, studente in medicina, nato a Trieste il 10 maggio 1920, residente in
Chivasso.
Tesoriere della IV Divisione Garibaldi operante nel Canavesano.
Catturato in seguito a delazione, a Rocca Canavese (Torino)
Fucilato il 26 marzo 1945, a Rocca Canavese.
Lì, 26 marzo 1945
Ai miei compagni d’arme
Oggi si chiude la mia vita, nel supremo istante giunga a Voi il mio grato ricordo.
Siete stati per me compagni buoni e fedeli, una cosa sola mi rincresce, il dovervi
lasciare quando già per Voi sta delineandosi la Vittoria, con quella Pace che
donerà al mondo interno, se non altro quella tranquillità che tutti auspicano dopo
tante lotte e sofferenze.
Certo di essere da Voi ricordato, Vi lascio con il desiderio che non si sparga per
ma altro sangue italiano.
Un fraterno abbraccio a tutti.
Viva l’Italia
Boris
Spero e auguro che la sorte sia più benigna con Moro e Michele.
Paola Garelli
Di anni 28, pettinatrice, nata a Mondovì (Cuneo) il 14 maggio 1916. Dall’ottobre
1943 svolge a Savona attività clandestina. Entrata a far parte della Brigata SAP
“Colombo”, Divisone Gramsci, assolve compiti di collegamento e di
rifornimento viveri e materiali per le formazioni operanti nei dintorni della città.
Arrestata nella notte fra il 14 e il 15 ottobre 1944 nella propria abitazione.
Fucilata il 1° novembre 1944, senza processo, nel fossato della Fortezza ex
Priamar di Savona, da plotone fascista.
Mimma cara,
la tua mamma se ne va pensandoti e amandoti, mia creatura adorata, sii buona,
studia ed ubbidisci sempre gli zii che t’allevano, amali come fossi io.
Io sono tranquilla. Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonna e gli altri, che
mi perdonino il dolore che do loro. Non devi piangere né vergognarti per me.
Quando sarai grande capirai meglio. Ti chiedo una cosa sola: studia, io ti
proteggerò dal cielo.
Abbraccio con il pensiero te e tutti, ricordandovi
la tua infelice mamma
Irma Marchiani
Di anni 33, casalinga, nata a Firenze il 6 febbraio 1911 Nella primavera del 1944 entra
a far parte del Battaglione “Matteotti “, Brigata ” Roveda”, Divisione “Modena” e
partecipa ai combattimenti di Montefiorino.
L’11 novembre 1944, mentre con la formazione ridotta senza munizioni tenta di
attraversare le linee, è catturata da pattuglia tedesca in perlustrazione.
Fucilata alle ore 17 dello stesso 26 novembre 1944, da plotone tedesco.
Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Mia adorata Pally,
sono gli ultimi istanti della mia vita. Pally adorata ti dico a te saluta e bacia tutti quelli
che mi ricorderanno. Credimi non ho mai fatto nessuna cosa che potesse offendere il
nostro nome. Ho sentito il richiamo della Patria per la quale ho combattuto, ora sono
qui… fra poco non sarò più, muoio sicura di aver fatto quanto mi era possibile affinché
la libertà trionfasse.
Baci e baci dal tuo e vostro Paggetto
Vorrei essere seppellita a Sestola.
Renato Magi
Di anni 18, muratore, nato a Radicofani (Siena) l’8 settembre 1925. Dai primi di marzo
appartenente alla formazione operante sotto il comando di Vittorio Tassi, nella zona di
Radicofani.
Sorpreso il 15 giugno 1944 da pattuglia tedesca e trovato armato di bombe a mano.
Fucilato da plotone tedesco, alle ore 7 del 17 giugno 1944.
Cara Mamma,
oggi 17 alle ore 7 fucilati innocenti. La mi salma si trova di qua dalla scuola cantoniera
dove sta Albegno, di qua dal ponte. Potete venire subito a prendermi.
Mi sono tanto raccomandato, ma è stato impossibile intenerire questi cuori. Mammina,
pregate per me, dite ai miei fratelli che siano buoni, che io sono innocente. Mentre
scrivo ho il cuore secco, mamma e babbo cari venite subito a prendermi.
Dite alla mia cara Maria che sia buona, che io le ho voluto tanto bene e che si ricordi
di me. Abbiamo dieci minuti di tempo ancora.
Baci a tutti per sempre. Sono il primo. L’anello datelo alla mia Maria, che lo tenga per
ricordo.
Guglielmo Jervis
Di anni 42, ingegnere presso la Olivetti di Ivrea, nato a Napoli il 31 dicembre
1901. Subito dopo l’8 settembre 1943 collabora ai primi tentativi di
organizzazione di formazioni partigiane in Valle d’Aosta. Valente alpinista, guida
in Svizzera attraverso valichi alpini, a più riprese, prigionieri alleati.
Arrestato ai primi di marzo 1944 ad opera di SS tedesche, al ritorno da una
missione in Svizzera.
Fucilato nella notte fra il 5 ed il 6 agosto 1944, da plotone tedesco.
(parole scritte con la punta di uno spillo, sulla copertina di una Bibbia ritrovata
nei pressi del luogo ove fu fucilato)
Non piangetemi, non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un’idea.
Giordano Cavestro
Di anni 18, studente di scuola media, nato a Parma il 30 novembre 1925. Nel
1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si
mobilitano numerosi militanti; dopo l’8 settembre 1943 lo stesso nucleo diventa
centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane delle zona di
Parma.
Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma).
Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia
all’uccisione di 4 militi.
Parma, 4 maggio 1944
Cari compagni,
ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la
gloria d’Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa,
grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di
un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole
così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.