
(AGENPARL) – Wed 23 April 2025 Protezione civile regionale, un’eccellenza capace di evolversi
Siglato da Regione Toscana, Anpas, Croce Rossa e Misericordie un protocollo
per l’utilizzo coordinato degli strumenti di Protezione civile e degli
spazi del deposito Centro Pegaso di Ospedaletto, a Pisa. La firma è stata
posta in occasione della seconda mattina del Festival dell’identità
Toscana, evento dedicato alla difesa del suolo e trasformato in un incontro
operativo per rispetto del lutto nazionale dovuto alla morte di Papa
Francesco. L’iniziativa ha offerto l’opportunità di riflettere sul ruolo e
sul futuro della Protezione civile regionale, sistema organizzato ed
efficiente, ma anche elemento distintivo dell’amministrazione toscana.
“Dopo le emergenze dettate dal maltempo – ha spiegato il presidente della
Regione Toscana Eugenio Giani – abbiamo sentito la necessità di fare il
punto sul coordinamento tra gli enti impegnati nei casi di emergenza. Il
sistema pubblico in questi casi si attiva su più fronti: dalle previsioni
meteo alla diramazione delle allerta, dalla gestione della crisi agli
interventi di somma urgenza, fino alla progettazione delle opere di difesa
del suolo, percepite come sempre più importanti da parte della
popolazione. Serve un coordinamento stretto tra i vari enti, le forze
dell’ordine, il volontariato: la Toscana è un punto di riferimento
nazionale per quanto riguarda questo tipo di organizzazione, ma vogliamo
fare ancora di più ed evolvere ulteriormente questo sistema per adeguarlo
alle nuove necessità evidenziate dai cambiamenti climatici”.
“Il sistema di protezione civile – ha aggiunto l’assessora all’ambiente
Monia Monni – è un pezzo importante dell’identità toscana, soprattutto
grazie al lavoro di tante volontarie e tanti volontari che non si tirano
mai indietro, tuttavia ha bisogno anch’esso di cambiare, alla luce della
crisi climatica e delle grandi crisi umanitarie che stanno investendo il
pianeta. Sono cambiamenti concreti, non solo parole, infatti con il
progetto ‘Meno rischio in Toscana’ stiamo ridefinendo il concetto stesso
di prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico: teniamo dentro,
certamente, le opere di difesa del suolo, ma vi uniamo anche l’informazione
ai cittadini e la formazione per chi deve ripensare le città, adeguarle a
fronteggiare i nuovi fenomeni climatici. Non a caso stiamo lavorando in
parallelo su più fronti: da una parte con i tecnici e gli amministratori,
dall’altra con le scuole, chiamate a disegnare il logo dell’iniziativa ma
soprattutto a diffondere tra i ragazzi e le ragazze la cultura della
prevenzione del rischio. Infine questo ripensamento del sistema di
Protezione civile non può dimenticare le grandi crisi internazionali, le
grande emergenze: con il modulo EMT2, che è un ospedale da campo, e la
collaborazione con il gruppo di intervento di chirurgia di emergenza
abbiamo formato più di 60 professionisti, tra medici e infermieri, pronti
ad intervenire in caso di necessità. Questo potente strumento, che
speriamo non debba essere attivato, sarà messo a disposizione
dell’Europa”. “Anche l’accordo firmato oggi con le associazioni che
fanno parte della Colonna mobile di Protezione civile – ha aggiunto
l’assessora – fa sì che per la prima volta venga condiviso uno spazio
fisico comune, il magazzino della Protezione civile di Ospedaletto. E’ un
ulteriore modo per mettere insieme le nostre risorse, gli strumenti, i
mezzi ed essere più efficienti e più pronti all’intervento”.
L’assessora Monni ha ricordato il successo del progetto ‘Meno rischio in
Toscana’, sottolineando la presenza di circa 800/900 partecipanti per
ciascuno dei webinar tenuti dai docenti che costituiscono il Comitato
scientifico dell’iniziativa. “Questa forte partecipazione – ha concluso –
dimostra che il sistema pubblico si è messo in moto perché si è reso
conto che è necessario cambiare tutto per rispondere ad esigenze nuove, e
che questa trasformazione renderà il nostro territorio più forte e più
resiliente ai cambiamenti climatici”.
La giornata di approfondimento è proseguita con un focus sul patrimonio
naturalistico ambientale regionale e, successivamente, una riflessione
sulle opportunità regionali per l’efficientamento energetico e la
produzione di energia da fonti rinnovabili.