
(AGENPARL) – Tue 08 April 2025 Per sbloccare le prenotazioni dell’acqua ad uso irriguo in vista della
imminente stagione delle grandi campagne ortive ed ortofrutticole e dare
certezze ai titolari di imprese agricole, CIA Agricoltori di Potenza e
Matera chiede al Presidente Bardi e all’Assessore all’agricoltura Cicala di
chiudere con urgenza e senza ulteriori rinvii l’intesa al tavolo
Istituzionale per la gestione dell’acqua con la Regione Puglia e gli altri
Enti preposti. Lo sostengono in una nota i presidenti Cia di Potenza
Giambattista Lorusso e di Matera Giuseppe Stasi riferendo che in queste
settimane la Cia ha tenuto incontri e riunioni sui territori per
raccogliere le proposte dei nostri imprenditori e discutere scelte
e tempistiche che le Istituzioni hanno adottato sinora nella gestione
dell’emergenza idrica. L’indicazione condivisa è di procedere ad una intesa
per una gestione dei quantitativi disponibili che non penalizzi nessuno a
partire dai consumi ad uso domestico cosi come prevede la legge e
contestualmente indicare con chiarezza al mondo agricolo tempi, modalità e
quantità di risorsa su cui poter contare al fine di garantire loro i
servizi essenziali per potere produrre a partire da quelli irrigui per una
effettiva e reale ripresa delle ordinarie attività agronomiche. I dirigenti
Cia sottolineano che
siamo ad aprile e il comparto agricolo non può ulteriormente procrastinare
le proprie attività e spostare nel tempo alcune scelte che vanno effettuate
in questa fase, altrimenti molteplici aziende vocate alle produzioni
primaverili/estive rischiano di rimanere fuori mercato e non produrre. Non
vi sono i margini per un ulteriore spostamento dell’accordo fra le due
Regioni. Pertanto – affermano Lorusso e Stasi – si chiuda il tutto con
equilibrio e realismo, si favoriscano soluzioni che, partendo dalle
disponibilità presenti, attivino le necessarie compensazioni fra gli schemi
idrici e garantiscano il più possibile le necessarie forniture a partire
dall’uso razionale del consumo ad uso potabile e passando alle forniture
minimali che permettono di non penalizzare l’uso per finalità agricole e
alimentari. Si tratta di riaffermare cosi come avviene da sempre fra le
Istituzioni di Puglia e Basilicata principi di solidarietà e collaborazione
a tutela dei Cittadini, dell’Imprese, dei lavoratori e dei territori.
Abbiamo bisogno – aggiungono i dirigenti Cia – di governare questa fase
favorendo con l’apporto di tutti le soluzioni, tenendo conto delle
disponibilità e di lavorare affinchè tutti possono trarre le giuste e
doverose risposte. CIA Agricoltori con senso di responsabilità e grande
pragmatismo intende fare la sua parte tutelando le migliaia di Aziende e di
Produttori Associati che chiedono di poter contare su scelte di buon senso
e gestire al meglio la risorsa acqua che sempre più è un bene fondamentale
e prezioso per l’economia e l’intera Società.
I dirigenti della Cia negli incontri hanno affrontato le diverse
problematiche che investono il mondo agricolo lucano. La fase delicata che
sta attraversando il settore è particolarmente complessa e rischia di
aggravare la tenuta produttiva e i livelli di indebitamento che riguardano
le aziende agricole più strutturate e innovative. E’ una fase difficile per
la situazione internazionale, per i rapporti con i mercati, con gli altri
attori della filiera appesantito dalle regole che riguardano il sistema
delle quotazioni, che purtroppo continuano a penalizzare la fase primaria
della produzione e quindi l’agricoltore.
In Basilicata nonostante ciò il settore primario presenta una forte
capacità di resilienza e di tenuta produttiva sia per il mercato interno
che per l’export oltre che garantire lavoro e occupazione, nonostante i
redditi sia in calo e i costi in aumento. In ragione di tale stato di cose
Cia chiede con forza dopo mesi di ascolto-dialogo con i territori e dopo
l’azione anche di raccordo con Agricoltori e aziende anche non associate di
sbloccare subito senza ulteriori dilazioni di avere certezze sulla
erogazione dei servizi irrigui nella nostra Regione.
Abbiamo fatto ogni sforzo per far prevalere responsabilità e buon senso, in
specie nelle aree ad agricoltura irrigua, cercando di far comprendere la
situazione delle nostre dighe, la scarsità degli indici pluviometrici
aspetti questi che impongono rigore, efficienza e programmazione. Per Cia
oggi si registrano alcune congiunture sfavorevoli, da un lato i cambiamenti
climatici e la scarsità di pioggia, oltre ad una ridotta capacità di
trattenuta della risorsa solo 11% di quella piovana, (in Basilicata anche
meno) dall’altro le strutture e le dighe a capacità ridotta per tante
motivazioni, ciò nonostante negli ultimi 15 gg i livelli delle principali
dighe sono notevolmente migliorati.
*Il quadro aggiornato della situazione*.
Montecutugno ha invasato ulteriori 19 Milioni di mc (passando a 146,7
Milioni di mc), il Pertusillo ulteriori 4,2 Milioni di mc (passando a 75
Milioni di Mc), S. Giuliano con quasi 7 Milioni di mc in più (passando a
32,2 Milioni di Mc in più) questo sul versante Lucano, ma anche la Diga di
quasi a 31 Milioni di mc, quantitativi pari a oltre 38 milioni di mc in
più nelle dighe, risorse idriche queste che sono destinate anche
all’uso irriguo.
Anche sul versante uso potabile una buona notizia riguarda la Camastra
oramai a livello massimo di invasamento con quasi 12 Milioni di Mc con 2
Milioni di mc in più negli ultimi 15 gg che permettono di guardare ai
prossimi mesi senza grandi preoccupazioni.
Sulla scorta di questi numeri e in base all’andamento climatico previsto, è
necessario con celerità chiudere gli accordi e sbloccare le prenotazioni
al fine di dare alcune certezze e rimettere in moto la macchina degli
investimenti e delle produzioni non penalizzando nessun areale sottoposto a
servizi irriguo e garantendo prioritariamente il potabile.
Per Cia ora non c’è più tempo: chi ha responsabilità dirette rischia di
diventare corresponsabile e complice della situazione con conseguenze
pesanti sul mondo agricolo.