
(AGENPARL) – gio 13 febbraio 2025 IEP! INTERESSE EDUCATIVO PRIORITARIO
CONTRASTO ALLA POVERTÀ EDUCATIVA,
ATTRAVERSO I PATTI EDUCATIVI DI COMUNITÀ,
NELLE ZONE DI INTERESSE EDUCATIVO PRIORITARIO
FONDI PROGETTO: Pon Metro Plus
TEMPO INTERVENTI: 2 anni e 1/2
LE 5 ZONE DI INTERESSE PRIORITARIO:
? Labaro
? Fidene
? Quadraro/Torpignattara*
? Borghesiana
? Ostia Nord
*La zona indicata corrisponde all’area urbanistica Quadraro, sita nel V municipio, che include una parte del
quartiere comunemente è chiamata Torpignattara (vedi la Via Torpignattara)
Fase preliminare – DEFINIZIONE ZONE DI INTERESSE EDUCATIVO PRIORITARIO
Il progetto si basa su un principio di discriminazione positiva (nell’intento di non “fare
parti uguali tra diseguali”, come insegnava Don Milani), per il quale abbiamo deciso di
concentrare gli interventi su cinque zone della città, dove gli indicatori della povertà
educativa sono risultati più alti.
Con il contributo dell’Università Roma Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione, è
stata condotta un’analisi per l’individuazione delle aree della nostra città “di interesse
educativo prioritario”, ispirandoci a un progetto realizzato dal Comune di Lisbona sulle Bip/
Zip: Bairros/Zonas de Intervenção Prioritaria – aree e quartieri di intervento prioritario.
Indicatori utilizzati dall’Università
Tra gli indicatori statistici disponibili sono stati selezionati i cinque ritenuti più
rappresentativi sulla base della loro coerenza con il costrutto di povertà educativa e del
grado di aggregazione statistica (saturazioni elevate su un medesimo fattore verificate con
analisi fattoriale preliminare).
Gli indicatori presi in considerazione sono i seguenti:
1. Indice di non completamento del ciclo di scuola secondaria di primo grado: rapporto
percentuale tra la popolazione nella classe di età 15-52 che non ha conseguito il diploma
della scuola secondaria di primo grado e la popolazione totale della medesima classe di
età;
2. Incidenza degli alunni stranieri nelle scuole: rapporto percentuale tra gli alunni stranieri
e il totale degli alunni nelle scuole statali;
3. Tasso di disoccupazione (15 anni e più): rapporto percentuale tra le persone di 15 anni
e più in cerca di occupazione e le forze lavoro della medesima classe d’età;
4. Incidenza dei giovani che non studiano e non lavorano: rapporto percentuale tra la
popolazione residente nella classe di età 15-29 anni che non studia e non lavora e la
popolazione residente nella medesima classe di età;
5. Uscita precoce dal sistema di istruzione (18-24 anni, totale): rapporto tra il totale delle
persone di 18-24 anni con al più il diploma di scuola secondaria di primo grado (licenza
media) e non iscritti a nessun corso regolare di studio e il totale delle persone di 18-24
anni.
Si è scelto poi di concentrare l’attenzione sulle zone con un numero di abitanti minimo pari
a 10.000.
Sono state escluse le 3 zone già interessate dai PUI – Piani Urbanistici Integrati (Corviale,
Santa Maria della Pietà, Tor Bella Monaca).
Si è individuata, tra le zone in graduatoria, una per ogni Municipio, quella con l’indice più
alto.
FASE I – Selezione dei soggetti che creeranno e manuterranno i PATTI EDUCATIVI
DI COMUNITÀ
Selezione del/dei soggetto/i che, per ognuno dei territori considerati, assumerà il ruolo di
animatore territoriale / operatore territoriale di comunità / community organizer e costruirà,
coordinerà e seguirà il processo di costruzione di un Patto Educativo di Comunità.
Gli ETS saranno individuati tramite bando, al fine di realizzare, sui 5 territori, dei Patti
Educativi di Comunità, con al centro le scuole, che coinvolgano tutti gli attori che in quelle
zone operano con e per bambini/e e ragazzi/e.
FASE II – REALIZZAZIONE DEI 5 PATTI EDUCATIVI DI COMUNITÀ
Realizzazione dei Patti Educativi di Comunità sui diversi territori attraverso:
? il coinvolgimento delle scuole nei diversi territori di riferimento;
? la creazione e animazione di un tavolo con tutti gli attori territoriali che si occupano
di minori e adolescenti, che abbia al centro e come promotrice la rete di scuole
(Municipi, Servizi Sociali e Territoriali, ASL, Consultori / Terzo Settore / Associazioni
genitori e associazioni studentesche / Istituzioni e Associazioni culturali, artistiche e
sportive; teatri, cinema, spazi espositivi / Parrocchie, spazi sociali, comitati di
quartiere, organizzazioni di cittadini attivi, ecc.): stipula e attivazione del Patto
Educativo di Comunità;
? l’analisi dei bisogni del territorio (attraverso il Patto) e programmazione delle attività
e delle azioni che risultino più rispondenti alle necessità e alle caratteristiche
emerse.
FASE III – REALIZZAZIONE DEI PROGETTI / Anni Scolastici 2025/2026 e 2026/2027
? Presentazione, da parte delle scuole aderenti, dei diversi progetti e messa in atto
delle azioni programmate attraverso le competenze delle diverse associazioni e
istituzioni componenti il Patto. Si tratterà di azioni socio-educative volte alla
prevenzione e al contrasto della povertà educativa e della dispersione
scolastica.
Fra le varie iniziative realizzabili dagli istituti:
? Sostegno scolastico e didattico
? Progetti di innovazione educativa e didattica e di ricerca pedagogica, anche in
collaborazione con l’Università
? Arte e cultura (laboratori, corsi, eventi e opportunità culturali aperti a tutto il
territorio)
? Interventi per favorire la sinergia tra Istituti Scolastici e Servizi Sociali, al fine di
sostenere le famiglie più fragili e agire sul contesto
? Orientamento, spazi di ascolto e azioni di supporto finalizzate a promuovere il
benessere psicologico dei ragazzi e delle ragazze
? Integrazione e inclusione studenti e studentesse più fragili o con diversi tipi di
svantaggio
? Inclusione e supporto studenti, studentesse e famiglie con background
migratorio
? Formazione e supervisione rivolta al personale educativo e scolastico e/o alle
famiglie
? Prevenzione e contrasto della violenza, delle discriminazioni e del bullismo
? Momenti di incontro e di costruzione di comunità
? Visite conoscitive ai Servizi Territoriali e alle opportunità che il territorio offre
? Visite ai luoghi di interesse storico-artistico o ambientale della città, o fruizioni
culturali, anche con la partecipazione delle famiglie.
? Assegnazione dei fondi alle scuole coinvolte. Le risorse a disposizione saranno
distribuite sui singoli territori in proporzione al numero delle scuole aderenti e al
numero di alunni/e target.
? Realizzazione dei progetti sui territori, con i vari soggetti aderenti al Patto Educativo
di Comunità.
FASE TRASVERSALE – VALUTAZIONE D’IMPATTO del progetto affidata all’Università
Roma Tre.