
(AGENPARL) – mer 13 novembre 2024 COMUNICATO STAMPA DEL 13 NOVEMBRE 2024
Il Consiglio comunale di Oristano, con 13 voti a favore, accogliendo la proposta
dell’Assessore all’Urbanistica Ivano Cuccu e in linea con il parere del dirigente e
della Commissione consiliare, ha ha respinto il Piano attuativo della società Tre
Torri per l’edificio in costruzione in via Michele Pira.
Dall’assemblea civica anche la richiesta di un ricorso alle vie legali contro la
stessa società che tramite il suo avvocato ha inviato una diffida ai consiglieri
comunali per chiedere l’adozione del piano.
L’intervento, nella Via Michele Pira, riguarda la costruzione di un edificio
residenziale, in corso di realizzazione, su una superficie dichiarata di 1946 mq
in zona B* del PUC. La convenzione tra la società NOVALIS srl (precedente
proprietario a cui è subentrata la 3 Torri srl) e il Comune di Oristano per la
cessione di un’area di 672 mq, essenziale per il rilascio del rilasciando titolo
abilitativo, prevedere la cessione gratuita al Comune delle aree da destinare a
parcheggi pubblici nella misura pari al 40% della superficie totale
dell’intervento, la realizzazione dei parcheggi e delle altre eventuali opere di
urbanizzazione e il passaggio al Comune delle eventuali opere di
urbanizzazione anche per la successiva manutenzione. Successivamente alla
convenzione è stata presentata una richiesta di piano attuativo con l’obiettivo
di poter usufruire di una maggiore altezza nella realizzazione dell’immobile
attualmente in fase di costruzione. L’istruttoria della richiesta di variante è
stata giudicata incompleta in relazione agli elaborati trasmessi che non
consentono una valutazione esaustiva, non conforme alle Norme Tecniche di
Attuazione e al Regolamento Edilizio del Piano Urbanistico Comunale. Inoltre,
avendo come finalità l’aumento dell’altezza dell’edificio in corso di costruzione
non prevede cessioni ai sensi del Decreto Floris ed è priva della previsione di
esecuzione di strade, oltre che di opere di urbanizzazione primaria, ma
contempli invece parcheggi nell’area già ceduta al Comune.
È stato l’Assessore Cuccu a illustrare l’argomento in aula, ricordando come “…
già dallo scorso mese di marzo, a fronte di una comunicazione dell’allora
dirigente comunale Giuseppe Pinna di approvazione dello schema di
convenzione con la società Tre Torri, ho esaminato la delibera e notato cose
non chiare. Ho quindi chiesto chiarimenti che non ho mai avuto. Mi sono
domandato come mai ci fosse una richiesta di piano attuativo per una
costruzione già in corso. Dalla proposta si legge che si prevede un moderato
incremento volumetrico comunque inferiore ai 9734 metri cubi massimi
realizzabili. Ma sarebbe stato così se ci fosse stata una lottizzazione, ma questa
non è una lottizzazione. Quindi si trattava di una richiesta di incremento di
altezza. Io non riporto la mia opinione, ma ciò che dice la giurisprudenza, ciò
che dicono gli atti, ciò che dice il dirigente, ciò che dice la commissione e ciò
che dicono le sentenze”.
È quindi intervenuto il Presidente della Commissione Urbanistica Fulvio Deriu
che si è soffermato sulla diffida inviata nei giorni scorsi dal legale della Tre
Torri: “In questo Comune troppo spesso prendiamo atto che ogni volta che un
privato cittadino si convince che il proprio interesse debba prevalere su quello
pubblico, sistematicamente procede col formulare una diffida ai Consiglieri
Comunali, fiducioso che questo atto sia sufficiente ad intimidirli, ottenendo
quindi un risultato a proprio vantaggio. Personalmente, riferendomi all’ultima
diffida ricevuta, ritengo che questo gesto sia inopportuno, un goffo e vano
tentativo volto a creare sgomento, dimenticandosi che il Consigliere Comunale
non è un confidente a cui chiedere una cortesia, ma un rappresentate della
collettività che deve approntare le proprie scelte con la massima serenità,
perseguendo unicamente l’interesse pubblico. Per queste ragioni chiedo che
l’ufficio legale valuti se il contenuto possa rappresentare, anche
potenzialmente, un atto intimidatorio nei confronti dei Consiglieri ed, in caso di
riscontro positivo, proceda come per legge”.
Deriu è quindi entrato nel merito dei lavori della Commissione che ha voluto
verificare se la monetizzazione degli standard fosse ammissibile, posto che lo
strumento urbanistico parrebbe impedirlo, se la cessione in favore del Comune
riguardasse una parte del marciapiede pubblico, i termini della proposta di
servitù di passaggio perpetua sulla proprietà pubblica in favore del privato che
dispone di un accesso indipendente dalla Via Michele Pira e infine se il
fabbricato in costruzione rispetti la distanza dal confine con la proprietà
comunale. Successivamente, la Commissione, preso atto del parere
dirigenziale negativo, ha espresso il proprio voto contrario a maggioranza. “La
proposta – ha aggiunto Deriu – vede come unica variazione rispetto al titolo
diretto, l’aumento dell’altezza da 12 a 16 metri senza che si determini un
incremento volumetrico. Ma appare difficile comprendere come l’innalzamento
di un fabbricato di 4 metri non determini un incremento volumetrico. Quanto
alla monetizzazione parziale degli standard, una sentenza del Consiglio di Stato
del 2023 recita che la monetizzazione degli standard urbanistici presuppone
una valutazione degli uffici comunali in ordine alla mancanza di interesse
pubblico alla acquisizione delle aree da destinare a standard urbanistici. La
valutazione non può esaurirsi nella semplice quantificazione del valore delle
aree destinate a standard, richiedendo una estrinsecazione delle ragioni per le
quali l’amministrazione comunale ha ritenuto che non sussista l’interesse
pubblico alla acquisizione delle aree, potendosi procedere quindi alla
monetizzazione del valore delle stesse. Tra gli atti trasmessi non risulta
allegata alcuna valutazione sulla mancanza di interesse pubblico”.
Giuliano Uras (Oristano al centro): “Il nostro PUC ha una fortissima
discrezionalità nelle norme di attuazione che si era riservato l’ufficio tecnico di
allora. Quelle norme vanno corrette. Andiamo immediatamente a verificare
quelle norme di attuazione ed eventualmente anche quelle contrastanti con il
regolamento edilizio. Occorre che le norme siano certe e non siano soggette, di
volta in volta, a interpretazioni. Occorre cercare equilibrio e lo si può ottenere
solo con il rigore per non cadere in quella discrezionalità che dobbiamo
eliminare. Nel caso di oggi ho poco da discutere. C’è un pare del dirigente che
dice che è preferibile respingere la proposta e questa è la cosa più semplice e
naturale”.
Sergio Locci (Aristanis): “Ho trovato assolutamente inappropriata la diffida che
mi è stata recapitata. Il consigliere comunale esercita una funzione pubblica e
non può essere sottoposto a nessun tipo di pressione, anche ai sensi di quanto
stabilito dal Codice penale. Questa è una indebita pressione. Peraltro questa è
una diffida per cosa? Dalle carte che ho esaminato non ho visto la
presentazione di un piano attuativo. L’approvazione di un piano attuativo è
riservata alla sovranità del Consiglio comunale e non può essere utilizzato
come sanatoria. Il mancato riscontro ai quesiti posti dall’attuale dirigente lascia
irrisolte molte questioni: le distanze dalle costruzioni vicine ad esempio che mi
pare non sia regolamentare”. “Ho apprezzato molto la proposta del Consigliere
Deriu di una valutazione di un ricorso alle vie legali in merito alla diffida – ha
detto ancora Locci -. Non posso accettare che questo Consiglio si debba fare
interprete di atti progettuali che non corrispondono legittimamente alle
decisioni che invece dovrebbero essere assunte. Non possiamo permetterci di
avvantaggiare tizio o caio discrezionalmente”.
Anche il Sindaco Massimiliano Sanna, chiudendo il dibattito, ha voluto fare delle
precisazioni sulla diffida inviata al Consiglio comunale: “Ho interessato del caso
il legale dell’ente, Gianna Caccavale, che ha scritto all’avvocato della società
Tre Torri: “L’Amministrazione mi ha conferito espresso mandato di respingere
con forza quanto contenuto nella vostra comunicazione. La diffida lede
gravemente le prerogative consiliari, tentando di coartare la volontà degli
amministratori (che deve esplicarsi libera e piena) nel senso voluto da voi. Con
l’avvertenza che, ove tale comportamento dovesse proseguire,
l’Amministrazione comunale non esiterà a tutelare le sue ragioni presso ogni
sede competente”.
Il Sindaco, constata l’assenza di numerosi consiglieri comunali (quelli della
minoranza di centro-sinistra e parte di quelli del gruppo di Forza Italia), ha
invitato tutti ad assumere il coraggio delle proprie scelte e a ricoprire il ruolo
che gli è stato assegnato dai cittadini con senso di responsabilità: “Tutti siamo
chiamati a esprimerci, è un nostro dovere e oggi molti non lo stanno facendo”.
Nella seduta di ieri, il Consiglio comunale, con 16 voti a favore, su proposta
dell’Assessore all’Urbanistica Ivano Cuccu ha adottato il Piano di lottizzazione
convenzionato “Sa Cungia de Ponti Mannu” in zona c2ru (proponenti FEIJOA SRL
E TEKREF SRL).
Il piano di lottizzazione, che insiste su una superficie catastale di 13.600 metri
quadrati in località “Sa Cungia de Ponti Mannu”, prevede la cessione di 641
metri quadrati per verde attrezzato, 138 metri quadrati per parcheggi pubblici
e la monetizzazione della mancata cessione degli altri standard per una
superficie complessiva di 351 metri quadrati.
Il piano di lottizzazione è stato adottato con la condizione che i lottizzanti si
impegnino a realizzare anche quota parte delle opere di urbanizzazione
generali necessarie affinché la lottizzazione sia collegata al resto delle
infrastrutture urbane, o in alternativa si impegnino a partecipare, pro quota,
alla realizzazione delle opere di urbanizzazione generali.
La Giunta ha risposto alle interpellanze e interrogazioni.
Carla Della Volpe (PD) ha illustrato l’interpellanza urgente presentata insieme
ai consiglieri Marchi, Daga, Federico, Maria e Giuseppe Obinu Giuseppe,
Marcoli, sulla Reggia Giudicale, giudicando sbagliata nel metodo e nel merito la
decisione del trasferimento della Prefettura nell’antica reggia.
Con l’interpellanza si sono chieste le ragioni per le quali il Comune abbia
rinunciato a rivendicare la disponibilità del Palazzo, quelle per cui non si
portato all’attenzione e alla discussione del Consiglio comunale una questione
che attiene ad un luogo della memoria di tutta la città e quelle per cui si è
deciso di privare la città di un bene di altissimo valore storico e culturale, senza
ricercare condivisione e soluzioni alternative.
Il Sindaco Massimiliano Sanna ha risposto ribadendo ancora una volta di non
aver mai rinunciato a chiedere la titolarità dell’ex reggia giudicale: “Il mio
impegno per valorizzare la storia della città è noto. Mi dispiace che si dica il
contrario. Per quanto riguarda il diritto di prelazione di cui qualcuno parla,
evidenzio che questo istituto non si può applicare se non si vende il bene. Sul
futuro della Reggia, da vice sindaco e da sindaco ho avuto numerosissimi
incontri, formali e informali, con organi dello Stato e della Regione. È stata
un’attività costante. Ci sono i documenti che parlano e che testimoniano il mio
impegno e quello dei sindaci che mi hanno preceduto, ma lo Stato ha sempre
deciso di conservarne la proprietà. Un risultato l’ho ottenuto: lì non ci sarà
l’agenzia delle entrate che con i tanti uffici, il personale e l’utenza, sarebbe
stata una decisione sbagliata. Il Consiglio comunale non è stato coinvolto
perché non c’è alcun atto ufficiale, l’unica comunicazione è quella fatta durante
la conferenza stampa di presentazione della Casa del Carabiniere. Ribadisco la
volontà di avere il bene, ma occorre anche avere i fondi per recuperarla e
gestirla. Una cosa è certa: occorre evitare che quella struttura cada a pezzi”.
Carla Della Volpe ha replicato evidenziando la rinuncia dell’Amministrazione a
svolgere un ruolo politico. “C’è mancanza di coraggio. Si porti il dibattito in
consiglio comunale e poi si apra un dibattito pubblico”.
L’Assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete ha risposto all’interrogazione sul
Mercato civico con cui i consiglieri Maria e Giuseppe Obinu e Marcoli
chiedevano quali misure intenda adottare l’Amministrazione per garantire che i
fondi del disponibili siano utilizzati in modo efficace per la realizzazione del
mercato civico, quali sono i motivi per cui si ritiene che i fondi attuali non siano
sufficienti, nonostante la disponibilità complessiva indicata e se esistano piani
per coinvolgere la comunità locale nel processo di progettazione e
realizzazione del mercato civico.
“Entro dicembre 2024 è previsto l’affidamento dell’incarico per la revisione del
progetto – ha detto l’Assessore Prevete -. Il progetto attuale è vecchio e deve
essere rivisto dal punto di vista dei prezzi (si fa riferimento a un prezziario non
più applicabile alla realtà odierna e per qual tipo di intervento servirebbe
almeno il doppio delle risorse) e per gli spazi in base alle nuove esigenze degli
operatori. L’unica risorsa certa sono gli 800 mila euro residui del finanziamento
precedente. Nonostante la stipula della convenzione non è ancora arrivato il
milione e mezzo del finanziamento regionale. Non abbiamo certezza di altre
risorse. Sono d’accordo sul coinvolgimento dei diversi attori è necessario, la
commissione lavori pubblici ha lavorato su un’idea di mercato e vuole lavorare
con la Commissione attività produttive e con l’assessore De Seneen”.
Maria Obinu (Alternativa sarda Progetto Sardegna) ha replicato concordando
sul fatto che il progetto sia vecchio e ormai superato: “Noi immaginiamo uno
spazio vivo, un polmone verde all’interno del centro storico che oggi purtroppo
non ha spazi di questo tipo”.