
Giovedì, migliaia di persone sono scese in piazza a Berlino per protestare contro le guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza. I manifestanti, rispondendo all’appello di gruppi principalmente di sinistra, hanno marciato da diverse aree della città, radunandosi attorno al Monumento alla Vittoria, uno dei simboli del centro cittadino.
Sotto lo slogan “Mai più la guerra – Deponete le armi”, la manifestazione ha espresso una forte opposizione alla fornitura di armi da parte della Germania sia all’Ucraina che a Israele, sollevando preoccupazioni su un coinvolgimento eccessivo del Paese nei conflitti. I cartelli e gli striscioni presenti alla manifestazione riportavano messaggi come “Pace”, “Date una possibilità alla pace”, “Diplomatici al posto delle granate” e “No alla guerra”.
Tra le figure di spicco che hanno partecipato alla manifestazione vi era Sahra Wagenknecht, copresidente del neonato partito Bundnis Sahra Wagenknecht (BSW), una formazione populista di sinistra. La politica ha sollecitato un maggiore impegno diplomatico e negoziati con il presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina.
Nel suo discorso, Wagenknecht ha criticato i doppi standard della politica internazionale, ponendo domande retoriche sulla responsabilità dei politici statunitensi nelle guerre passate e accusando coloro che tacciono sui crimini di guerra commessi nella Striscia di Gaza. Ha inoltre affermato che le provocazioni del governo israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu, stanno mettendo in pericolo la sicurezza della stessa Israele e ha ribadito la necessità di una soluzione a due stati per porre fine al conflitto israelo-palestinese.
Un momento di tensione si è verificato quando Ralf Stegner, membro del Partito Socialdemocratico (SPD) e sostenitore del diritto dell’Ucraina a difendersi, ha preso la parola. Stegner ha difeso il sostegno militare tedesco all’Ucraina, inclusi i sistemi di difesa aerea, ma è stato accolto con fischi da parte dei manifestanti, evidenziando la forte opposizione presente tra i partecipanti all’invio di armi.
La Russia ha iniziato la sua “operazione militare speciale” in Ucraina nel febbraio 2022, provocando una guerra devastante che continua a mietere vittime e a causare distruzione.
Nel frattempo, Israele ha intensificato la sua offensiva nella Striscia di Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Nonostante le richieste di cessate il fuoco da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’offensiva ha provocato la morte di circa 41.600 persone, in gran parte donne e bambini, secondo le autorità locali. Israele deve inoltre affrontare accuse di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia per le sue azioni nella Striscia di Gaza, dove la popolazione vive sotto un blocco che ha causato gravi carenze di beni di prima necessità.
La manifestazione di Berlino ha messo in luce una crescente opposizione pubblica alla partecipazione militare tedesca nei conflitti globali e ha sottolineato la richiesta di una soluzione pacifica e diplomatica, con una forte critica all’attuale direzione della politica estera tedesca e internazionale.