
(AGENPARL) – ven 10 maggio 2024 Catania 10 maggio 2024
COMUNICATO STAMPA
Consuntivo: 98^ assemblea generale di Confindustria Catania dal titolo "Valori di impresa. Un modello di sviluppo responsabile e sostenibile"
“Oggi dobbiamo, tutti insieme, far esplodere con entusiasmo il senso di orgoglio dell’essere imprenditori. Un lavoro fantastico, non facile, di grande responsabilità. La nostra è prima di tutto una missione morale, libera da ogni condizionamento, che deve mirare a un rinnovamento, coinvolgendo i giovani, sfruttando l’innovazione hi-tech, utilizzando l’alfabeto della digitalizzazione. Per sprigionare tutto il nostro potenziale punteremo sul capitale umano, sull’innovazione, sulla sostenibilità. Etica, ambiente e responsabilità saranno i binari della nostra crescita. Il ruolo dell’Associazione ai tavoli istituzionali dovrà assumere una rilevanza sempre più strategica. Legalità e rispetto delle regole sono e saranno per noi un valore primario. Porteremo avanti una strategia che coinvolgerà imprese e partner istituzionali per dare alla nostra città il giusto ruolo di capitale Mediterranea, affrontando sfide senza precedenti: dalla necessità di accelerare la transizione ecologica all’urgenza di rafforzare la nostra competitività a livello nazionale. In questo contesto, Confindustria Catania ha il dovere di svolgere un ruolo centrale”.
Così la neo eletta presidente di Confindustria Catania, l’imprenditrice Cristina Busi alla guida di Sibeg Coca-Cola, in occasione della 98^ assemblea generale di Confindustria Catania dal titolo "Valori di impresa. Un modello di sviluppo responsabile e sostenibile” che si è svolta questa mattina, all’auditorium del Monastero dei Benedettini di Catania, sede del dipartimento Disum di Unict. Ha moderato l’evento la giornalista Costanza Calabrese. Hanno aperto i lavori i saluti del rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo e del sindaco della città Enrico Trantino. Non hanno fatto mancare la loro presenza il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno e il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto.
Del suo impegno per rigenerare le città e in particolare per il recupero della zona industriale ha parlato il primo cittadino catanese, Enrico Trantino che ha sottolineato come abbia voluto tenere per sé la delega alla zona industriale in quanto tema a cui tiene particolarmente. “Credo stiamo attraversando una stagione nuova. Dobbiamo creare le condizioni affinché la città ci aiuti in questa impresa”, ha detto.
Il rettore Francesco Priolo ha fatto gli onori di casa sottolineando come lunghe e proficue siano le relazioni tra il mondo dell’Università di Catania e quello delle imprese. Una collaborazione “che c’era e che verrà rafforzata. Dobbiamo investire sui giovani per trattenerli in questo territorio”, ha dichiarato.
“La politica deve essere pronta a stare accanto al sistema produttivo, ma non deve scrivere il libro dei sogni. E il governo Meloni sta dando risposte più che proclami”, ha detto il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno salutando con apprezzamento la nuova squadra di Confindustria Catania. “La politica deve accendere i riflettori sulla prevenzione. Tante industrie e tante imprese in Sicilia vanno coccolate perché rappresentano il tessuto del territorio”.
Attesi gli interventi del presidente del Senato Ignazio La Russa e del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto.
Del ruolo del Mezzogiorno quale “piattaforma naturale nel Mediterraneo per dare un ruolo europeo all’Italia”, di PNRR, ZES, credito d’imposta e decontribuzione Sud ha parlato il ministro Raffaele Fitto. Tutti temi molto importanti per gli industriali catanesi. Anche il ministro, d’altra parte, ha sottolineato come “gli obiettivi valoriali che ha elencato la presidente Busi sono oggettivamente più difficili da raggiungere rispetto ad altre parti del Paese”. Partendo dal PNRR, Fitto ha rivendicato la scelta di avere rimodulato il Piano all’inizio della legislatura. “Capacità e tempistica di realizzazione degli interventi sono fondamentali”, ha detto. La riforma delle Zes e del credito d’imposta rientrano in questa logica di razionalizzazione ha spiegato Fitto. A proposito del credito di imposta il ministro ha detto che quello attuale è aumentato di dieci volte per le ZES arrivando a 1,8 miliardi. Anche per quanto riguarda la decontribuzione il ministro Fitto promette un impegno da parte del governo nazionale. “Credo che si possa raggiungere una definizione strutturale dell’incentivo, ma non sarà nella forma attuale”, ha concluso Fitto.
“Il presidente del Senato può stimolare il governo a mantenere l’impegno con le imprese, ovvero quello di non essere più un ostacolo, ma un amico che facilita e accompagna”, ha affermato il presidente del Senato Ignazio La Russa rivolgendosi alla platea degli industriali catanesi. “La ZES è una bellissima idea poi però occorrono i decreti attuativi. Sarà mia cura spingere perché non si ritardi”, promette dando risposta a uno dei temi urgenti posti dal direttivo confindustriale etneo. “Catania era chiamata la Milano del Sud. Da sempre ha mostrato capacità imprenditoriali, di creatività e di innovazione che oggi devono essere messe al servizio della Sicilia, della città stessa e dei progetti internazionali come il Piano Mattei, realizzabile solo se Catania saprà porsi come protagonista. Io sono convinto che ce la farà”. Ha detto La Russa.
“Quello degli industriali è un mondo a cui questo governo ha dato grande attenzione”, ha affermato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. “Abbiamo privilegiato incentivi alla produzione ad esempio, ma non seguendo una logica a pioggia. La nostra è una politica di immissione di liquidità con tempi di pagamento rapidi da parte della Regione. Sono state anche semplificate le procedure relative ai pareri ambientali che paralizzavano ogni forma di investimento”. In riferimento alla riforma delle ZES Schifani si è detto d’accordo con il ministro Fitto. "Prima della riforma mancava la politica d’insieme. Ora dobbiamo trasformare i progettI in fatti attraverso l’emanazione dei decreti. C’è condivisione con il governo nazionale anche a proposito della riforma dei fondi di Coesione”.
Di sicurezza sul lavoro, decontribuzione Sud, ZES unica e PNRR ha parlato il neo vicepresidente vicario Franz Di Bella. “Le imprese non possono essere ostaggio della burocrazia. Affrontare la questione temporale significa riconoscere l’importanza di rispettare i tempi programmati e adattarsi alle esigenze che mutano, evitando ritardi che possono costare caro in termini di opportunità perse e di fiducia degli imprenditori e dei cittadini. Chiediamo competenze, regole chiare e tempi certi”, ha affermato. "Non possiamo non evidenziare la preoccupazione per il paventato mancato rinnovo della decontribuzione Sud. Abbiamo ascoltato il Ministro e attendiamo eventuali valide alternative. Ci sono territori come Belpasso, Caltagirone, Paternó e Piano Tavola da valorizzare. Il nostro impegno è portare queste aree industriali al centro dell’agenda politica” dice Di Bella.
“Il brand Confindustria Catania rappresenta il 30% della forza lavoro del territorio, il 10% del valore aggiunto”, ha dichiarato il past president di Confindustria Catania, Antonello Biriaco. Le grandi imprese associate muovono più di 1,5 miliardi di euro di nuovi investimenti. Un peso specifico non solo economico, ma valoriale che dobbiamo continuare a tutelare con un impegno costante. Catania nei prossimi anni sarà crocevia di investimenti decisivi e potrà diventare anche il centro nevralgico di tutte le rotte via mare e terra che connettono il nord Africa, il Medio Oriente con l’Europa. Per facilitare questo obiettivo è fondamentale interconnettere tre asset strategici: Porto, Aeroporto e Interporto”.
Molto ricco il confronto tra imprenditori, rappresentanti politici e mondo accademico sulla diffusione di nuovi modelli aziendali sostenibili che coniugano valore economico e benessere sociale. Non a caso la tavola rotonda è stata titolata “Umanesimo industriale: equilibrio tra ambiente, imprese e società”.
“Serve fare squadra, pianificare scelte ed obiettivi pensando alle generazioni di domani. Dobbiamo tutelare persone e luoghi, valorizzando l’ambiente come volano di sviluppo per il turismo e per l’intera economia. Semplificazione, sburocratizzazione e confronto rappresentano il nostro modo di agire”, ha detto Elena Pagana, assessore regionale del Territorio e dell’ambiente.
Del ruolo dell’Università e dell’equilibrio tra esigenze dello sviluppo innovativo e del benessere sociale hanno parlato Roberto Cellini, direttore del Dipartimento Economia e impresa dell’Università di Catania e Giovanni Muscato, direttore del Dipartimento di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica dell’Università di Catania. “L’impresa non è solo profitto, ma molto di più. Anche nella rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo, il fattore umano è fondamentale per competere”, ha dichiarato Cellini. “Tecnologia significa opportunità – ha affermato Muscato – Strumenti come l’Intelligenza artificiale possono aiutare anche contro i rischi sul lavoro. L’Ai è una nuova tecnologia e come tale va studiata regolamentandone i pericoli”.