
[lid] “La strage, purtroppo, non si ferma. Stamattina, a pochi giorni di distanza dal crollo di Firenze, un altro lavoratore, dipendente di una ditta di appalto per la manutenzione, ha perso la vita nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (Av). Nell’esprimere il più profondo cordoglio e la nostra più sentita vicinanza alla famiglia della vittima in questo momento di lutto, riteniamo di dover ribadire la necessità di superare una volta per tutte chiacchiere e slogan e di iniziare a mettere in campo misure concrete per bloccare quella che sta ormai diventando una vera e propria carneficina”. Questo il commento del segretario generale Fast-Confsal, Pietro Serbassi, alla notizia dell’ennesimo incidente mortale sul lavoro.
“Manifestiamo piena solidarietà alla FISMIC-Confsal, federazione dei metalmeccanici, che si è immediatamente mobilitata insieme alle altre organizzazioni sindacali per promuovere uno sciopero dei lavoratori dello stabilimento avellinese per l’intera giornata. È evidente – spiega Serbassi – che la sicurezza sul lavoro deve ormai essere considerata una priorità assoluta per governo, imprese e sindacati”.
“Il ricordo della recente tragedia sul lavoro presso il cantiere di Firenze – prosegue il segretario generale – è drammaticamente vivo. Ed è preoccupante notare che ancora una volta l’incidente riguarda un lavoratore di una ditta esterna. Il che rilancia con forza il tema delle regole su appalti e subappalti, che stanno dimostrando tutta la loro fragilità ed inefficacia. Non possiamo lasciare che questi tragici eventi restino senza conseguenze, né possiamo accettare che la morte di un singolo lavoratore sia considerata meno grave e degna di nota. Ogni vita persa sul lavoro è un dramma. Ed è giunto il momento che le aziende, in particolare le grandi imprese, dimostrino con i fatti il loro effettivo impegno per aumentare e rafforzare la sicurezza sul lavoro. E’ finito il tempo delle dichiarazioni di intenti, ora bisogna agire concretamente per ridurre il tasso allarmante di incidenti sul lavoro che continua a mietere vittime.
Investire nella prevenzione, nella formazione dei lavoratori e dei responsabili della sicurezza, e aumentare la vigilanza sono azioni imprescindibili per garantire luoghi di lavoro più sicuri per tutti”.
“Rivolgendoci al governo – dice Serbassi – chiediamo con fermezza di utilizzare i fondi attualmente depositati presso le riserve della Banca d’Italia per investire nella formazione e nell’informazione sulla salute e sicurezza sul lavoro. È inaccettabile che risorse così significative, generate dalle trattenute operate ai lavoratori e alle aziende proprio allo scopo di prevenire gli infortuni sul lavoro, rimangano inutilizzate. Chiediamo inoltre una campagna straordinaria di assunzioni di ispettori del lavoro e azioni concrete per premiare lavoratori e aziende che mantengono un registro di zero incidenti sul lavoro durante l’anno. La nostra Confederazione Confsal parteciperà all’incontro con il governo programmato per lunedì 26 febbraio prossimo e porterà avanti le proposte avanzate con il nostro decalogo della sicurezza. Non ci accontenteremo di attestati di apprezzamento, ma chiederemo azioni legislative concrete che possano migliorare effettivamente la salute e la sicurezza sul lavoro in Italia”.“Da parte nostra, come FAST-Confsal – conclude il sindacalista – oggi abbiamo terminato con successola seconda campagna TRA.IN-S dedicata alla sicurezza sul lavoro nei trasporti e inaugurato la terza campagna per il periodo 2024/2025. Consegnando gli attestati per il secondo corso RSPP esterno di 100 ore ai Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione e a coloro che si candidano come Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, dimostriamo il nostro impegno concreto nella prevenzione, attraverso un investimento nella formazione che riteniamo prezioso”.
