
(AGENPARL) – mar 30 gennaio 2024 Dopo la caccia a 16 anni, ora “caccia libera”
Comunicato stampa
*CACCIA, LIPU: ITALIA FUORILEGGE, TRA VIOLAZIONI DELLA DIRETTIVA UCCELLI E
BRACCONAGGIO DILAGANTE.*
*MA LA MAGGIORANZA PARLAMENTARE, DOPO LA CACCIA A 16 ANNI, PROPONE “CACCIA
LIBERA”*
* Roma, 30 gennaio 2024* – “Almeno cinque gravi violazioni della direttiva
Uccelli hanno caratterizzato la stagione venatoria in chiusura, esponendo
l’Italia a una nuova procedura di infrazione comunitaria. E la proposta di
legge della Lega renderà il quadro del tutto ingestibile”.
*Lo dichiara la Lipu al termine della stagione venatoria 2023/24*, che si
chiude domani, 31 gennaio, salvo proroghe di vario genere.
La prima violazione comunitaria riguarda * le 20 specie cacciate pur in
cattivo stato di conservazione *e nella pressoché totale assenza di piani
di gestione adeguati. Solo in quattro casi (allodola, coturnice, tortora
selvatica e moriglione) l’Italia ha predisposto i necessari piani di
gestione, che tuttavia sono rimasti interamente – o quasi – inattuati.
Non meno grave è la seconda infrazione, ossia * l’abbattimento degli
uccelli durante la migrazione preriproduttiva,* che per molte specie o
gruppi di specie comincia già nel mese di gennaio. Si tratta di una fase
biologica di estrema delicatezza per gli uccelli e su cui vige un rigoroso
divieto di caccia (articolo 7.4 della Direttiva Uccelli) che però le
regioni italiane hanno in molti casi ignorato anche quest’anno.
Eluso altresì il * divieto europeo di utilizzo delle munizioni al piombo
nelle zone umide*, che un decreto congiunto dei Ministri Pichetto Fratin e
Lollobrigida ha raggirato, e che la modifica della legge 157/92, con
l’approvazione del decreto Asset, ha reso ancor più vacuo. Parimenti
ignorato è stato, una volta ancora, l’obbligo di produrre dati che
forniscano il quadro dell’impatto della caccia sulla biodiversità. Dati in
assenza dei quali ogni ipotesi di sostenibilità venatoria è velleitaria.
Infine il * bracconaggio*, che continua a rappresentare una piaga, con
innumerevoli casi di uccisioni illegali di specie anche superprotette, tra
cui falco pellegrino, falco di palude, biancone, aquila minore, cavaliere
d’Italia e numerose specie di piccoli uccelli tra cui pispole e pettirossi,
con decine di denunce operate da Carabinieri forestali e Polizie
provinciali e la pressoché totale inattuazione del Piano nazionale
antibracconaggio.
“L’inchiesta europea aperta contro l’Italia la scorsa estate, cui si
aggiunge l’annunciata procedura di infrazione sul ‘controllo faunistico’ –
dichiara * Alessandro Polinori, presidente della Lipu-BirdLife Italia* –
riguarda quattro delle infrazioni che mettiamo oggi in evidenza, in un
quadro che sarà certamente aggravato dalla proposta di legge della Lega
alla Camera dei Deputati.
“Una proposta – prosegue Polinori – che, tra le altre cose, regionalizza i
pareri scientifici, elimina i limiti di chiusura della stagione venatoria,
liberalizza le modalità di caccia, rende impossibili i ricorsi contro i
calendari venatori illegittimi. Insomma, in quanto a gravità e conseguenze
negative, non è da meno della proposta di caccia a 16 anni da poco
presentata e ritirata.
“Tutto questo ci obbliga a sottolineare il silenzio assoluto del ministro
dell’Ambiente Pichetto Fratin, che pure dovrebbe rappresentare il massimo
riferimento istituzionale per la difesa della biodiversità e della legalità
ambientale, e a integrare la documentazione di denuncia già trasmessa alla
Commissione europea. Procedura di infrazione e condanna del nostro paese –
conclude il presidente della Lipu – sono ormai indispensabili”.
*UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA*
*SCHEDA*
*5 **infrazioni alla Direttiva Uccelli*
– Caccia a specie in stato di conservazione negativo e in assenza di piani
di gestione adeguati e attuati (articoli, 2, 3.1, 5, 13 della Direttiva)
-Caccia durante il periodo di ritorno al luogo di nidificazione (articolo
7.4 della Direttiva)
– Utilizzo di munizioni al piombo nelle zone umide (Regolamento 2021/57
connesso alla Direttiva)
– Caccia illegale e bracconaggio (articoli, 2, 3.1, 5, 8, 13 della
Direttiva)
– Mancata trasmissione alla Commissione europea di informazioni utili
sull’applicazione pratica della legislazione sulla caccia (articolo 7.4
della Direttiva)
*20 specie cacciate in cattivo stato di conservazione*
– Spec 1 (specie globalmente minacciate): coturnice, moriglione,
pavoncella, pernice rossa, tordo sassello, tortora selvatica
– Spec 2 (specie dallo stato europeo sfavorevole, concentrate in Europa):
combattente, starna
– Spec 3 (specie dallo stato europeo sfavorevole, non concentrate in
Europa): allodola, beccaccia, beccaccino, codone, fagiano di monte, folaga,
frullino, germano reale, marzaiola, mestolone, moretta, quaglia
*4 misure rilevanti del Piano nazionale antibracconaggio non attuate*
– Adeguamento del quadro normativo nazionale
– Rafforzamento della vigilanza
– Armonizzazione delle regolamentazioni regionali in materia di caccia,
allevamenti, detenzione e commercio di specie ornitiche
– Realizzazione di una banca dati sul bracconaggio
*20 s**pecie cacciate oltre il limite consentito*
– beccaccia (31 dicembre)
– tordo bottaccio, tordo sassello, cesena (10 gennaio)
– alzavola, germano reale, fischione, codone, canapiglia, moriglione,
moretta, marzaiola, mestolone, folaga, gallinella d’acqua, beccaccino,
frullino, combattente, pavoncella, porciglione (20 gennaio)