(AGENPARL) - Roma, 27 Ottobre 2023(AGENPARL) – ven 27 ottobre 2023 COMUNE DI FIORANO MODENESE
Provincia di Modena
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Il Sindaco
Lettera aperta a insegnanti e genitori sulla proposta di modifica dell’orario scolastico alle scuole medie
Stimati docenti e gentili genitori,
la decisone che verrà assunta dai due comprensivi di Fiorano sulla
proposta della cosiddetta settimana corta per la scuola secondaria di primo grado, cioè portare a sei ore di
lezione la giornata scolastica dal lunedì al venerdì con riposo il sabato, ha delle conseguenze sul piano
didattico, a mio giudizio, molto impattanti sulla qualità della scuola e sulla preparazione dei ragazzi.
Confesso di essere molto preoccupato per la possibilità che la proposta venga accettata. Si tratta di
una decisione di competenza esclusiva della scuola e cioè del corpo docente. Per questo, in qualità di
Sindaco non potrò che prendere atto di ciò che verrà deciso, ma ciò non toglie che io abbia elementi di
giudizio su una siffatta questione, soprattutto come persona che ha lavorato per una buona parte della
propria vita nell’insegnamento e che considera la scuola il pilastro di una civiltà e del suo futuro in quanto
condizione della qualità di vita futura di chi oggi la frequenta.
Ho sempre ritenuto che un ragazzo, quando è stato in classe per cinque ore consecutive, abbia fatto
forse anche troppo. Quando insegnavo, speravo che non mi venisse mai assegnata la quinta ora di lezione,
perché la differenza di rendimento, sia mio che dei ragazzi tra le prime e le ultime ore della mattinata, era
fuori discussione. Pretendere di ricevere la stessa piena attenzione dei ragazzi dalle 12 alle 13, dopo aver
già passato quattro ore di lavoro, è una cosa ingiusta prima ancora che assurda, come dimostra ogni
evidenza di tipo psicologico e didattico. Ora si parla di aggiungere la sesta ora, dalle 13 alle 14.
Ho sempre pensato che la finalità principe della scuola, ciò a cui ogni insegnante deve aspirare, sia
di appassionare il ragazzo al sapere, far sì che il ragazzo desideri imparare, in quanto la scuola gli ha fatto
gustare il vero sapere, degno di essere da lui posto tra le finalità della vita. Soprattutto per questo motivo
troverei incomprensibile per chi conosce la didattica e la scuola non sapere che prolungare le lezioni dalle
13 alle 14, per ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, è un controsenso, un affronto alla qualità dell’insegnamento e
dell’apprendimento. Dal mio punto di vista, ritengo impossibile per un docente sostenere che con le seste
ore di lezione, e di conseguenza con pomeriggi più brevi oberati peraltro da maggior lavoro per il giorno
successivo, la qualità della scuola e la preparazione dei ragazzi migliorino.
Oltre infatti alla difficoltà di far trascorrere la sesta ora nella inevitabile stanchezza con minore o
nessuna capacità di attenzione, lo studente, oltre a rientrare a casa più tardi e più stanco, avrà un maggior
carico di lavoro pomeridiano per il giorno successivo. Quale sarà il risultato? Ovviamente l’orario scolastico
non è l’unico elemento capace di condizionare la qualità della scuola, ma in un momento in cui, credo, la
scuola dovrebbe ricevere un nuovo impulso verso una appropriata preparazione dei ragazzi in linea con un
mondo sempre più complesso, l’introduzione della sesta ora di lezione non conduce di certo a quella
direzione.
D’altra parte chiedo: un docente davvero interessato all’efficacia del proprio lavoro sulla
formazione dei ragazzi, potendo scegliere, sceglierebbe di fare lezione le ultime ore della mattinata? Mi
rifiuto di pensare che qualcuno faccia eccezione a una risposta negativa. Perché allora?
Ogni scelta ha un prezzo e i prezzi si pagano, nel bene e nel male. Il problema però è che in questo caso a
pagare sarebbero i nostri ragazzi.
Nel rispetto delle opinioni di ciascuno, auguro a chi deve scegliere di farlo con la massima saggezza,
nell’esclusivo interesse della qualità dell’insegnamento e quindi della maggiore efficacia per la formazione
dei ragazzi.
Francesco Tosi
