
(AGENPARL) – ven 30 settembre 2022 In questa prospettiva
l’OCTE ritiene
necessario
stimolare
la riflessione in merito
ad alcuni
aspetti
di natura socio
politica
tecnica. Dal punto di vista socio
politico può essere utile chiedersi
l vento, come l’acqua, è una risorsa naturale
quindi un bene comune
il suo eventuale sfruttamento non dovrebbe essere condotto nell’interesse della collettività,
invece che
essere demandato alla gestione di
poche
società private che gestiscono
di affari multimiliardari?
l’installazione di questi moderni mostri di 25, 70 e 100 metri
di altezza
non dovrebbe
sconta
reale e trasparente
confronto
preliminare tra le amministrazioni locali, i gestori e
soprattutto
le comunità
territoriali
interessate?
perché, pur in assenza di qualsivoglia consultazione pubblica, e in presenza di ritorni economici a beneficio quasi
esclusivo di soggetti priv
ati, i cittadini italiani sono chiamati a contribuire
economicamente
mediante “incentivi” di
varia natura
allo sviluppo di questa fonte energetica?
i terreni dove le pale
eoliche
sono installate manterranno
eventuali vincoli rurali
paesaggistici
o li perderanno definitivamente per diventare
tout court
edificabili?
punto di vista
tecnico
occorre
ricorda
il ricorso all’energia
eolica
implica
preliminarmente
la soluzione di due
problemi
poiché l’energia eolica viene
normalmente
generata in luoghi lontani dai centri industriali e dai principali agglomerati
urbani
si rende necessaria la costruzione non solo
parchi eolici
, ma anche
infrastruttur
per il
trasporto dell’en
ergia così prodotta
considerata la natura discontinua dei venti e la loro limitata efficienza energetica, si rende necessaria la disponibilità
sistemi di stoccaggio efficienti
, costituiti essenzialmente da
batterie
di ultima generazione
Per quanto riguarda il punto A),
è utile ricordare che
aese che ha
puntato di più su
ll’energia
eolica
, ossia
la Germania
nonostante investimenti
massicci
e ingenti sussidi statali
riesce a
produ
, grazie a essa,
non più del
5% del suo
fabbisogno elettrico. Proiezioni disponibili per l’Italia indicano che la sostituzione con l’eolico del 50% della produzione
elettrica nazionale imporrebbe l’installazione di circa 80.000 turbine
con una media di 1 turbina ogni 4 kmq
Alpi
mprese
. Va appena rilevato che, s
e tali impianti
fossero
realmente costruiti,
le tariffe
a carico del consumatore
italiano
schizzerebbero a circa 30 €
per kW
, come già accade
Germania (dati
Eurostat
2015)
Ovviamente, c
osti molto
maggiori sono da ipoti
zzarsi per le famiglie e le imprese nell
’attuale
situazione di crisi energetica
le cui prospettive, a
breve e medio termine,
sembrano destinate a peggiorare
Per quanto riguarda il punto B),
è utile ricordare che
la difficoltà di stoccare in modo
efficiente l
’energia
eolica
come
accade
anche pe
r gli impianti solari fotovoltaici)
costituisce
il limite principale al suo utilizzo su vasta
scala
d’altra parte
e tale problema non esistesse, la Cina
che è il maggiore fornitore
mondiale
di Terre Rare
ossia dei materiali necessari
la costruzione delle batterie
OCTE, 29 settembre 2022
Ciò nonostante
la Cina ha
singolarmente
annunciato, al
Climate Ambition Summit 2020
, la riduzione del 65% delle proprie emissioni
di CO
entro il 2030.
Cfr. https://www.ecsel.org/
content/uploads/2022/06/Parere
n%C2%B01.pdf.
Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito:
http://www.ecsel.org/octe