
CATANZARO Una circostanza contestata dal sindacato “con una serie di Pec inviate e mai corrisposte. Con ampia trasparenza come Usb abbiamo messo in mostra prima il dato occupazionale della città, ed i dati che il S. Anna Hospital ha accumulato nel solo anno 2020 con tutte le limitazioni Covid – 47% di tutti gli interventi regionali al cuore”. “Abbiamo avvalorato la necessità dell’accreditamento alla luce della sentenza del giudice di Catanzaro con la nomina di un consiglio di amministrazione con l’indirizzo di prosecuzione delle attività, in attesa della conclusione delle indagini a cui l’azienda è sottoposta che per quanto ci riguarda: chi ha responsabilità pagherà. Non certo il personale. Del quasi completamento delle prescrizioni richieste al S. Anna Hospital (si presuppone che se l’Asp chiede adeguamenti è implicito il proseguo e giammai lo stesso giorno la chiusura). Dopo due ore d’incontro, Usb conclude ritenendo che «il commissario è apparso molto più convinto della necessità dell’accreditamento anche per riportare i Lea a parametri elevati nella regione, ha chiesto altro po’ di tempo per verificare anche quanto abbiamo proposto come Usb di un traghettamento temporaneo fino a completamento delle attività giudiziarie per come è avvenuto in altri posti d’Italia. A domanda finale della Usb sul se i lavoratori del S. Anna Hospital potranno continuare la propria attività, il commissario ha detto di lavorare per la riapertura appena l’Ota l’organo tecnico di controllo attesta l’esecuzione delle prestazioni predispongo l’accreditamento. Oggi la Usb deciderà il proseguo delle iniziative, per il momento restiamo fiduciosi in una ripresa dell’operatività del S. Anna Hospital, le attività finora messe in campo hanno dato i primi risultati”. (News&Com)