
(AGENPARL) – Roma, 31 dic 2020 – Nel discorso di fine anno Mattarella ripercorre le tappe del virus “sconosciuto e imprevedibile”:”la drammaticità dei contagi e delle morti,le tante solitudini,il pensiero straziante di chi moriva senza accanto i propri cari” L’estate con “l’illusione dello scampato pericolo ” e poi “a settembre la nuova offensiva”. “Il mondo è stato colpito duramente. Ovunque. Anche l’Italia ha pagato un prezzo molto alto”, ricorda, invitando “a dare insieme memoria e a non chiudere gli occhi di fronte alla realtà”. La pandemia “ha prodotto pesanti conseguenze sociali ed economiche”, sottolinea Mattarella, “Abbiamo perso posti di lavoro. Donne e giovani sono stati particolarmente penalizzati. Lo sono le persone con disabilità. Tante imprese temono per il loro futuro, lavoratori autonomi e precari hanno visto azzerare o calare il proprio reddito”. “La pandemia ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. E’ questa la realtà che bisogna riconoscere e affrontare”, sottolinea il Presidente. Ma ora “sono emersi segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta. Perché non prevalga la paura e perché le preoccupazioni possano trasformarsi nell’energia necessaria per ricostruire, per ripartire”,dice Mattarella. “Il vaccino e le iniziative dell’Unione Europea sono i due vettori della nostra rinascita”, afferma.”L’Unione europea è stata capace di compiere un balzo in avanti. Ha prevalso l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato.. L’Italia è stata protagonista in questo cambiamento”. Mattarella si rivolge alle istituzioni, chiamate a “un grande compito”: “Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco. Lo dobbiamo a noi stessi,alle giovani generazioni. Ognuno faccia la propria parte”,incalza Ma nessuno ce la fa da solo. “La pandemia ci ha mostrato come la solidarietà sia base necessaria della convivenza e della società. Solidarietà internazionale,Europea e nelle nostre comunità”. sottolinea. “Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa”,e invita all’impegno. “La fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone”,suggerisce il Presidente,ricordando “i gesti concreti di molti,segno di una fraternità che si nutre non di parole bensì di umanità, che prescinde dall’origine,dalla cultura e dalla condizione sociale. E” lo spirito autentico della Repubblica”. “Potevamo fare meglio? Sì -dice- ma non va ignorato quanto di positivo è stato realizzato”.Ora dobbiamo “preparare il futuro, è tempo di costruttori”.