
(AGENPARL) – mer 06 luglio 2022 TASSONOMIA. EV-SI: ATTACCHI DELLE DESTRE IRRICEVIBILI, DA LORO SOLO CONSERVATORISMO
“Avviare una produzione di energia nucleare, oggi, significa indebitare drammaticamente il nostro Paese perché parliamo di un’energia che vive solo grazie agli ingentissimi finanziamenti pubblici. L’europarlamentare della Lega Marco Dreosto dovrebbe saperlo. E, nel caso in cui non dovesse saperlo, lo invitiamo a documentarsi sulla ricapitalizzazione che la società francese EDF ha subito in queste ultime settimane a causa dei forti debiti o sulla sterilizzazione del prezzo a 120?/MWh effettuata dalla centrale Hinkley Point, in Gran Bretagna. Senza parla delle tempistiche e dei costi di realizzazione di cui ci fornisce un esempio la centrale francese di Flamanville, in Normandia, i cui lavori di costruzione sono iniziati nel 2007 e la cui messa in funzione, inizialmente prevista per il 2014, avverrà presumibilmente nel 2023, con un costo lievitato a 18 miliardi di euro dai 3,7 miliardi iniziali”.
Lo dichiarano, in una nota, Filiberto Zaratti, coordinatore della Direzione Nazionale di Europa Verde, e Marco Grimaldi, responsabile nazionale Ambiente di Sinistra Italiana.
“I cittadini, – proseguono, – devono sapere che perseguire le idee nucleariste della Lega e delle destre in generale richiede tempistiche che non abbiamo e che, sottraendo fondi alle rinnovabili, li sottrarrebbero non solo allo sviluppo, all’innovazione e all’indipendenza energetica dell’Italia, ma anche all’occupazione della filiera delle rinnovabili stesse che, in questi anni, ha registrato una forte crescita”.
“La scelta, – concludono Zaratti e Grimaldi, – è tra l’innovazione e la conservazione: tra chi vuole cambiare l’Europa e l’Italia, puntando fortemente sulle rinnovabili, riducendo il costo dell’energia e dando risposte concrete al Paese e chi, come la Lega, punta unicamente a fermare la transizione ecologica proprio mentre l’Italia vive un dramma ambientale e sociale senza precedenti, rappresentato dalla siccità e dalla crescita dell’inflazione”.
GIANFRANCO MASCIA