
(AGENPARL) – Wed 15 October 2025 Scuola. Piccolotti (Avs): Negato il diritto all’educazione sessuale. Con la
destra deriva oscurantista della scuola
Con l’approvazione degli ultimi emendamenti in commissione, la maggioranza
è riuscita nell’ardua impresa di peggiorare il provvedimento sul consenso
informato del Ministro Valditara negando la possibilità di fare qualsiasi
attività didattica e progettuale a scuola sull’educazione sessuo-affettiva
anche alle scuole secondarie di primo grado, ovvero le vecchie scuole
medie. Siamo di fronte ad una maggioranza ispirata dal fondamentalismo e
dall’estremismo religioso che vuole negare ai docenti la possibilità di
fare attività progettuali relative all’educazione sessuale e alla
conoscenza del proprio corpo.
Lo afferma Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra.
Il provvedimento – continua la deputata rossoverde della commissione
cultura di Montecitorio – ha diversi profili di assoluta gravità: si
tratta di un attacco alla laicità della scuola, alla libertà di
insegnamento e infine di una gravissima negazione del diritto soggettivo di
tutti gli studenti e le studentesse ad avere accesso ad un’istruzione
completa e di qualità. Di fatto alle scuole superiori di secondo grado
assisteremo a gravi discriminazioni, a studentesse a cui verrà negata la
possibilità di partecipare alle attività dedicate al contrasto della
violenza e degli stereotipi di genere soltanto perché a decidere saranno
non loro, non i docenti, ma genitori che potrebbero aderire a una qualsiasi
forma di visione religiosa fondamentalista ed estremista che assegna alle
donne un ruolo di subalternità sessuale, familiare e sociale.
Siamo alla totale negazione della funzione emancipatoria dell’educazione e
dell’istruzione a favore dell’imposizione di una visione oscurantista che
fa fare passi indietro drammatici all’Italia. Che questo avvenga proprio
nel giorno in cui è stata uccisa Pamela Genini, solo l’ultima delle decine
di donne che ogni anno perdono la vita per mano dei loro compagni e mariti,
è l’ennesimo inquietante segnale – conclude Piccolotti – del profondo
arretramento culturale del dibattito parlamentare.
Lo rende noto l’ufficio stampa – Roma, 15 ottobre 2025