
(AGENPARL) – Tue 07 October 2025 *Due borse di dottorato in Gender Studies finanziate dal Dipartimento
Welfare della Regione Puglia: ricerca e pari opportunità al centro delle
politiche sociali*
Il Dipartimento Welfare della Regione Puglia compie un passo decisivo
nell’attuazione della Legge Regionale 25/2024 (“Disposizioni per garantire
il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento
all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle
caratteristiche di sesso”). Con la delibera approvata in Giunta è stato
autorizzato il finanziamento di due borse di dottorato di ricerca
nell’ambito del Corso di Dottorato di Interesse Nazionale in Gender
Studies, promosso dall’Università degli Studi di Bari, per un importo
complessivo pari a 142.043,90 euro.
Il provvedimento prevede un Accordo di collaborazione tra il Dipartimento
Welfare e il Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Ateneo
barese, volto a definire specifiche linee di ricerca sui temi del gender
gap, delle discriminazioni e dei processi di inclusione sociale.
L’iniziativa, oltre ad attuare la norma regionale, rappresenta un atto
politico e culturale che rafforza il legame tra istituzioni e mondo
accademico.
“Con questo intervento – dichiara il Presidente della Regione Puglia, *Michele
Emiliano* – affermiamo con forza che il sapere è la prima forma di libertà.
La conoscenza e la ricerca scientifica sono gli strumenti più potenti per
combattere discriminazioni e stereotipi. Finanziando due borse di dottorato
in Gender Studies, il Dipartimento Welfare non solo offre opportunità
concrete a giovani studiosi, ma contribuisce a costruire le fondamenta di
una società capace di riconoscere e valorizzare ogni differenza”.
“La Legge Regionale 25/2024 – sottolinea il consigliere delegato al Welfare
della Regione Puglia, *Ruggiero Mennea* – non è stata concepita come un
semplice manifesto, ma come una piattaforma di lavoro che deve tradursi in
azioni concrete. Le borse di dottorato che oggi finanziamo rappresentano
uno strumento con cui i valori sanciti dalla legge diventano ricerca,
formazione, cultura. Significa investire sul futuro, su giovani ricercatori
che potranno restituire al territorio studi, proposte e conoscenze utili a
rendere le politiche pubbliche più eque ed efficaci. Così il Dipartimento
Welfare traduce i principi in risultati tangibili”.
Attraverso la ricerca universitaria, il Dipartimento Welfare intende aprire
un dialogo costante tra scienza, politica e società civile, affinché il
contrasto alle discriminazioni si basi su dati, evidenze e analisi
approfondite.
“La scelta di finanziare la ricerca – evidenzia la direttrice del
Dipartimento Welfare, *Valentina Romano* – è il segno di una visione
strategica. Le disuguaglianze di genere e le discriminazioni legate
all’identità sessuale e di genere sono fenomeni complessi, che vanno letti
con strumenti adeguati. Pertanto, abbiamo deciso di avvalerci delle
competenze del mondo accademico per affrontare questi nodi con rigore e
innovazione. La collaborazione con l’Università di Bari ci consente di
creare un circolo virtuoso in cui la ricerca alimenta le politiche
pubbliche e, al tempo stesso, il welfare sostiene e orienta la ricerca. È
un modello che mette al centro i diritti delle persone e il loro pieno
riconoscimento nella comunità.”
L’Accordo con l’Università di Bari disciplinerà la gestione delle due borse
di studio, che verranno attivate a partire dal 41° Ciclo – Anno Accademico
2025/2026. Le linee di ricerca saranno definite congiuntamente tra
istituzioni e accademia, in modo da rispondere a priorità condivise e
generare ricadute concrete sul territorio.
Con questa iniziativa, il Dipartimento Welfare della Regione Puglia si
conferma come attore centrale nello sviluppo di politiche realmente
inclusive, capace di coniugare sapere scientifico, programmazione pubblica
e sensibilità sociale. Un investimento che guarda al futuro e che intende
costruire una Puglia più consapevole, più equa e più giusta.