
(AGENPARL) – Tue 16 September 2025 PROGETTI VERDI PER ANCONA: AL VIA LA SECONDA FASE DEL BANDO CLIMA, PIÙ ACCESSIBILE PER CITTADINI E STAKEHOLDER
Costruire una città più verde. Che si tratti di abitanti di un quartiere, di un gruppo di vicini di casa, di un’associazione, di un condominio, di una scuola o di un’attività economica, ognuno può provare a immaginare e proporre un progetto per il proprio quartiere o per gli spazi della città, che vive quotidianamente o che vorrebbe vedere migliori per l’uso collettivo.
Il Comune di Ancona, grazie al sostegno della Fondazione Cariverona con il progetto CLIMA2024, ha messo a disposizione un fondo complessivo di 170.000 euro per l’adattamento ai cambiamenti climatici, attuato sostenendo nuove piantumazioni, interventi di micro-forestazione, creazione di orti urbani, aiuole condivise, giardini pensili, muri verdi e azioni di rigenerazione del patrimonio arboreo. Ogni proposta presentata nell’apposito bando a sportello, se selezionata, potrà ricevere un contributo a cofinanziamento fino a 10.000 euro, con la possibilità di arrivare a 20.000 euro per chi presenterà più idee.
Il senso del progetto è quello di dare la possibilità a chi vive la città ogni giorno di prendersi cura degli spazi verdi che frequenta, trasformando luoghi trascurati in aree vive, curate e condivise. Non serve immaginare grandi interventi: può bastare piantare alberi in un cortile condominiale, trasformare un’aiuola dimenticata in un piccolo giardino, arricchire il terrazzo di una scuola con piante e fiori, portare nuova vita a un marciapiede o a uno spazio comune che oggi appare grigio. In questo modo, il verde diventa parte integrante della vita quotidiana, non solo del paesaggio urbano.
Alcuni progetti già realizzati in altre città hanno dimostrato quanto possano essere efficaci azioni semplici e replicabili: piantare alberi o arbusti in piccoli spazi pubblici o davanti alle case, creare aiuole condivise o orti urbani, trasformare spazi inutilizzati in micro-giardini gestiti insieme con i vicini, coltivare piante ornamentali, erbe aromatiche e fiori selvatici, favorire la vegetazione spontanea, realizzare tetti verdi o giardini pensili, installare muri verdi e fioriere verticali o promuovere superfici permeabili per favorire l’infiltrazione dell’acqua piovana.
La seconda fase del bando, che si aprirà dal 1° ottobre 2025, è stata progettata per essere più accessibile e inclusiva. Per sostenere chi vuole partecipare, il bando offre affiancamento e supporto: prima di inoltrare la domanda, ogni proponente può confrontarsi con il Tavolo tecnico-scientifico per ricevere consigli pratici su aspetti amministrativi e tecnici, come la disponibilità dei suoli, le essenze più adatte e altri dettagli utili a rendere il progetto realizzabile. È possibile richiedere anche incontri online per valutare insieme la fattibilità dell’idea progettuale e migliorare la proposta.
Il punteggio minimo richiesto per l’ammissione è stato abbassato da 60 a 40 punti, per consentire a un numero maggiore di cittadini di concorrere al finanziamento. Per guidare nella compilazione della domanda, è disponibile una scheda di autovalutazione che spiega chiaramente i criteri considerati dalla commissione e come ottenere il massimo punteggio in base alle scelte progettuali.
La prima finestra del bando, conclusa il 30 giugno, ha già visto una ventina di cittadini, condomìni, associazioni, scuole e imprese chiedere informazioni e avviare percorsi di confronto con il Comune. La nuova fase punta a rafforzare e ampliare questa rete, coinvolgendo chiunque abbia a cuore la qualità ambientale di Ancona.
Per coinvolgere attivamente i cittadini e illustrare nel modo più chiaro e completo il progetto CLIMA, è stata sviluppata una campagna di comunicazione, che sarà rilasciata nei prossimi giorni e si articolerà su diversi strumenti e canali: affissioni pubbliche, brochure informative, brevi video esplicativi, infografiche per i social media.
Il progetto CLIMA2024 è sostenuto da Fondazione Cariverona e realizzato dal Comune di Ancona insieme all’Università Politecnica delle Marche, all’Agenzia Marche Agricoltura Pesca e alla Cooperativa POLO9.
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