
(AGENPARL) – Thu 28 August 2025 [image: image.png]
*COMUNICATO STAMPA*
*Sanità territoriale, Sicilia in ritardo: mancano i master in “Infermiere
di famiglia”. A rischio 1.600 assunzioni già finanziate con 40 milioni di
fondi PNRR da utilizzare entro il 2026.*
ANAFePC, Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della
Cultura, impegnata nella valorizzazione delle identità locali e della
cultura del lavoro, ha avviato un Focus sui principali settori produttivi e
sociali. Le riflessioni saranno condivise periodicamente per informare
l’opinione pubblica, sollecitare le istituzioni e tutelare i lavoratori,
contribuendo a prevenire la disoccupazione e a salvaguardare il patrimonio
culturale e produttivo dei territori.
Alla luce delle criticità da noi recentemente evidenziate in un focus
dedicato, l’attenzione torna oggi a concentrarsi sul comparto sanitario
della Sicilia.
Manca meno di un anno alla scadenza dei fondi Pnrr destinati al
potenziamento della sanità territoriale, e in Sicilia si registra un grave
ritardo: nessuna università siciliana ha ancora attivato il Master in
“Infermieristica di famiglia e di comunità”, titolo obbligatorio per
partecipare al concorso pubblico per l’assunzione stimata di oltre 1.600
infermieri di famiglia. Secondo tale decreto, almeno un Infermiere di
Famiglia dovrebbe essere presente ogni 3.000 abitanti, fungendo da figura
professionale di riferimento per garantire l’assistenza infermieristica a
diversi livelli di complessità, in stretta collaborazione con tutti i
professionisti operanti nella comunità.
La nuova figura da assumere è prevista all’interno del Piano nazionale di
riforma sanitaria territoriale (Dm 77/2022), con quasi 40 milioni di euro
destinati alla sola Regione Siciliana. Il master richiede un anno intero di
formazione (1.500 ore tra teoria e tirocinio). Siamo nel 2025, e il tempo
stringe.
Il rischio è concreto: se non si riuscisse ad attivare per tempo questi
corsi, tanti infermieri in possesso della laurea triennale, anche in attesa
di occupazione, perderebbero un’opportunità concreta di lavoro e
specializzazione. Che fine farebbero, in quel caso, i fondi destinati a
queste assunzioni? Rimarrebbero inutilizzati? Sarebbero riallocati altrove?
Nonostante la Regione avesse formalizzato l’adesione al piano già nel 2022,
nessuna misura concreta è stata adottata per incentivare questa formazione
specialistica. Né da parte degli atenei, né da parte delle Asp.
“È inaccettabile che dopo anni di annunci e atti formali ci ritroviamo
senza percorsi formativi attivi in Sicilia, mentre altre regioni si stanno
già organizzando per garantire occupazione e servizi territoriali concreti”
– dichiara Maurizio Cirignotta, Vicepresidente ANAFePC – “e noi invece
continuiamo a restare fermi, perdendo tempo prezioso e opportunità per i
nostri infermieri e per i cittadini”.
Una situazione che genera frustrazione, incertezza e profonda amarezza tra
i professionisti sanitari. È ancora possibile intervenire, ma servono
azioni urgenti e coordinate da parte della Regione, delle Università e
delle Aziende sanitarie.
“Non comprendiamo come sia possibile che dal 2022 nessuno abbia ritenuto
prioritario avviare una pianificazione reale per formare infermieri di
famiglia e comunità, visto che parliamo di assunzioni previste da un piano
europeo con fondi certi e finalizzati, che rischiano di non trasformarsi in
posti di lavoro e servizi sanitari territoriali e domiciliari reali per la
Sicilia” – conclude Calogero Coniglio, Presidente ANAFePC.
28 agosto 2025
*”Con preghiera di pubblicazione”*
*ANAFePC*
Accademia Nazionale per l’Alta
Formazione e Promozione della Cultura
Via San Giacomo n. 3
Catania
*Il Presidente*
Calogero Coniglio
*Vice Presidente*
Maurizio Cirignotta
*Allegati*
– Comunicato stampa
– Nella foto da sinistra Maurizio Cirignotta e Calogero Coniglio in
occasione del corso su ‘La responsabilità penale, civile e disciplinare
delle professioni sanitarie’ organizzato da ANAFePC svoltosi il 03-12-2022
a Catania
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