
(AGENPARL) – Wed 27 August 2025 **Sanità, Giani e Bezzini: “Lavoriamo per rivoluzionare il sistema
territoriale”**
/Scritto da Federico Taverniti, mercoledì 27 agosto 2025 alle 17:03/
“Costruire un sistema sanitario territoriale in grado di offrire una rete
capillare fatta di case e ospedali di comunità e di presidi. È la sfida
per la prossima legislatura e siamo pronti a investire risorse importanti
senza aggravi per i cittadini” Il presidente Eugenio Giani e l’assessore
al diritto alla salute Simone Bezzini hanno fatto oggi il punto sul futuro
della sanità toscana e individuato i programmi per l’immediato futuro.
“La ristrutturazione della sanità territoriale – ha spiegato Giani – è
una delle grandi sfide della prossima legislatura, chiunque sia alla guida
della Toscana. È necessario arrivare ad un sistema sanitario che già
nella dimensione ospedaliera ha performance di livello assoluto sul piano
nazionale. Ma che occorre completare nella rete infrastrutturale di case di
comunità, ospedali di comunità e presidi, in modo da riformare
profondamente il sistema territoriale. Siamo avanti con i lavori e siamo
tra le tre regioni italiane più virtuose rispetto ai tempi che il PNRR ha
posto per la fine del 2026. Insomma una Toscana che già ha un modello
efficiente di sanità rispetto alla cura e che si prepara a costruire una
rivoluzione del sistema sanitario attraverso la riforma della sanità
territoriale”. Un programma ambizioso che richiede forti investimenti.
“Ci manteniamo sulla linea – ha concluso – che vede aggiungere ai circa 7
miliardi e 600 milioni provenienti dal Fondo Sanitario Nazionale, dai 300
ai 500 provenienti dal nostro bilancio. E tutto questo senza ulteriori
aggravi per i cittadini toscani”.
L’assessore Bezzini si è soffermato sui numeri principali. “Abbiamo
iniziato dopo la pandemia a lavorare per rafforzare il modello di sanità
territoriale toscano. Non partivamo da zero. C’era una storia di
progettualità che si è sviluppata nel tempo ma che, dopo il 2020, ha
avuto una forte accelerazione. Sono 70 le case di comunità e 16 gli
ospedali di comunità che rispettano gli standard nazionali definiti da
Agenas, 800 i posti letto di cure intermedie complessivi. Le 37 centrali
operative territoriali sono già in funzione e hanno trattato e
accompagnato in percorsi assistenziali circa 90 mila pazienti negli ultimi
mesi. Sul fronte dell’assistenza domiciliare abbiamo già centrato
l’obiettivo della missione 6 del PNRR (10% degli assistiti over 65
assistiti a domicilio, noi siamo all’11,8%). Anche sulle cure palliative
abbiamo superato i target stabiliti, abbiamo portato avanti la
sperimentazione dello psicologo di base, prima realtà in Italia, in 20
case di comunità, con circa 700 pazienti. Senza poi trascurare – ha
concluso – un altro dei progetti più importanti di questa legislatura,
l’istituzione del 116117, il numero unico per le esigenze non emergenziali,
con la presa in carico di 700 mila telefonate e un tempo medio di risposta
di un minuto”.
I dati principali
Centrali operative territoriali. Sono 37, una per ogni zona distretto.
Nell’ultimo anno sono state gestite 96mila transizioni e 89mila pazienti.
Case di comunità. Sono 70 quelle già attive e certificate secondo gli
standard previsti dal DM77. Gradualmente si sta portando avanti un lavoro
di conversione delle strutture esistenti (case della salute,
poliambulatori, sedi di distretti), ai quali si aggiungeranno le strutture
finanziate con il PNRR, così da estendere ulteriormente la copertura
territoriale dei servizi.
Ospedali di comunità. Sono 800 posti letto di cure intermedie già attivi.
In questo quadro, sono gli16 ospedali di comunità che hanno già gli
standard previsti dal DM77.
Assistenza domiciliare. L’11,92% degli anziani con più di 65anni è
seguito a casa dai servizi di assistenza domiciliare.Con tre anni di
anticipo è già stato superato il target previsto dalla Missione 6 del
PNRR “‘Casa come primo luogo di cura (ADI)” che prevede, entro il
2026, la presa incarico di 800mila nuovi pazienti over 65, ossia il 10%
della popolazione italiana di età superiore ai 65 anni. Risultato
confermato anche dal Nuovo Sistema di Garanzia.
Psicologo di base. Sperimentazione avviata a settembre 2024. Oltre 750 gli
utenti presi in carico in tutta la Toscana. E’ partita in 8 sedi poi estesa
a 20. Dopo Firenze, Orbetello, San Giovanni Valdarno, Querceto e Siena, si
sono aggiunte Abbadia San Salvatore, Arezzo, Calenzano, Capannori, Carrara,
Empoli, Greve in Chianti, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, San Marcello
Piteglio, Vernio.
Cure palliative. Toscana ai vertici nazionali secondo l’ultimo report di
Agenas. Il piano regionale è stato considerato completo ed esaustivo e la
Toscana ha già raggiunto, con tre anni di anticipo, i target previsti dal
PNRR. Le unità di cure palliative attive sul territorio sono salite da 26
a 30 e le persone assistite sono state 11.154, con un aumento del 7,3%.
Sono aumentati i posti letto disponibili in hospice, arrivando
complessivamente a 206 (+21) in tutta la Toscana. In parallelo, sono
cresciuti anche i pazienti accolti: 4.167 nel 2024, quasi il 10% in più
rispetto all’anno precedente. Inoltre la Toscana ha stanziato ulteriori 7,7
milioni di euro per il potenziamento dei servizi e la costruzione di
progetti in collaborazione con il terzo settore.
Numero unico europeo 116117. Toscana tra le prime regioni ad attivare il
Numero unico europeo per la continuità assistenziale e le cure non
urgenti. Dall’attivazione al 26 agosto sono state gestite 674.415 chiamate,
con un tempo di attesa medio inferiore ad 1 minuto, generando 717 944
prestazioni totali.