
(AGENPARL) – Mon 11 August 2025 INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
E OPEN GOVERNMENT
Ufficio Stampa
TS 11/8/2025
L’ASSESSORE ALLE POLITICHE DELL’EDUCAZIONE E DELLA
FAMIGLIA, MAURIZIO DE BLASIO HA PRESENTATO LE MODALITÀ DI
UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DIGITALI ALL’INTERNO DELLE
STRUTTURE EDUCATIVE E SCOLASTICHE DEL COMUNE DI TRIESTE
Questa mattina alla presenza dell’assessore alle Politiche dell’Educazione e della
Famiglia, Maurizio De Blasio, della responsabile di posizione organizzativa del
coordinamento pedagogico dei servizi educativi del Comune di Trieste, Antonella
Brecel e della coordinatrice pedagogica dei servizi educativi, in particolare dei
ricreatori, Rossella Marega, si è svolta la conferenza stampa di presentazione delle
modalità di utilizzo dei dispositivi digitali all’interno delle strutture educative e
scolastiche comunali.
L’assessore alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia, Maurizio De Blasio ha
illustrato i contenuti della Delibera di Giunta n. 351, adottata nella seduta dello
scorso 6 agosto, come atto di indirizzo per la successiva approvazione delle discipline
dell’utilizzo dei dispositivi digitali all’interno delle strutture educative e scolastiche
comunali con le relative indicazioni al personale comunale e alle famiglie interessate,
distinte per ciascun servizio.
“Oggi vi presentiamo un provvedimento che è stato approvato dalla giunta la
settimana scorsa. Si tratta di un documento in divenire che intende mettere in atto
una serie di accorgimenti per affrontare una questione molto importante,
soprattutto per la crescita dei nostri giovani e giovanissimi. Abbiamo preso in
considerazione alcune direttive degli ultimi anni e numerosi studi recenti che hanno
evidenziato quanto sia fondamentale promuovere un uso più consapevole dei
dispositivi digitali, come i cellulari, da parte dei giovani – ha esordito l’assessore
Maurizio De Blasio -. Nel provvedimento abbiamo fornito delle indicazioni agli
operatori dei servizi educativi, che sono gli adulti di riferimento per i giovani.
Tuttavia, è fondamentale che il lavoro sia efficace anche coinvolgendo le famiglie.
Solo creando un’alleanza tra scuola, servizi educativi e famiglie possiamo garantire
un esempio positivo e un supporto concreto ai giovani nell’uso consapevole dei
dispositivi digitali”.
“I giovani utilizzeranno in maniera consapevole gli strumenti se prima di loro lo
faranno gli adulti. Questo approccio si inserisce in una tradizione ultracentenaria dei
nostri servizi educativi, che non sono semplici luoghi di custodia, ma spazi di vera e
propria educazione, perché questo era lo spirito di coloro che più di 100 anni fa
hanno inaugurato questi luoghi di ricreazione, seguendo lo spirito di figure come
Giuseppe Mazzini, che assegnava all’educazione un ruolo centrale”, ha concluso
l’assessore Maurizio De Blasio.
La responsabile di posizione organizzativa del coordinamento pedagogico dei
servizi educativi del Comune di Trieste, Antonella Brecel ha detto che “i bambini
hanno il diritto di essere bambini, di vivere la loro infanzia in modo sereno e protetto,
mentre gli adulti hanno il dovere di essere adulti responsabili, capaci di fare scelte
consapevoli. In particolare, su temi come l’uso dei dispositivi elettronici, è
fondamentale che gli adulti, siano essi genitori, insegnanti o professionisti, si
presentino come figure adulte e competenti. Questi strumenti stanno assumendo un
ruolo centrale nelle relazioni e nella vita quotidiana dei bambini, e per questo l’adulto
deve affrontare con fermezza, consapevolezza e coraggio le sfide che derivano dal
loro utilizzo. Solo così si può garantire un percorso di crescita equilibrato e sicuro, in
cui il bambino impara a usare la tecnologia in modo consapevole e responsabile”.
“Non si tratta di demonizzare i dispositivi, perché fanno parte della quotidianità di
tutti noi – ha continuato Antonella Brecel -. L’obiettivo non è giudicare, ma mostrare
anche un’altra faccia dello stare insieme: quella di essere presenti nel momento, nelle
relazioni, nei giochi e nel divertimento. I dispositivi possono diventare una
distrazione dall’essere qui e ora, e per questo è fondamentale che tutti gli adulti che
ruotano intorno ai bambini e ai ragazzi si impegnino a rispettare ciascuno il proprio
ruolo. In un’alleanza educativa è importante guidare i bambini e anche noi stessi,
dando l’esempio di un uso consapevole e circostanziato di questi strumenti. Solo così
possiamo favorire un rapporto equilibrato con la tecnologia, che supporti la crescita
e le relazioni autentiche”.
“Il provvedimento si basa su due pilastri fondamentali: l’educazione del personale
all’uso consapevole dei dispositivi e il confronto con le famiglie. È importante che le
famiglie siano coinvolte e condividano l’obiettivo di non utilizzare i dispositivi durante
i momenti più significativi, come l’avvicinamento alla scuola, l’inserimento e altri
momenti di relazione con i bambini. Questo aiuta a mantenere il centro
dell’attenzione sui bambini, favorendo relazioni più autentiche e significative. Per
quanto riguarda i ricreatori, la situazione richiede anche un ruolo di responsabilità
diretta nei confronti dei ragazzi, accompagnandoli attentamente e guidandoli in un
uso più consapevole dei dispositivi”.
“Dopo la Delibera, ci sarà un atto tecnico che si tradurrà in disposizioni concrete, e
queste verranno condivise con le strutture educative attraverso la formazione degli
adulti. È un passo importante perché permetterà di creare un terreno di confronto e
dialogo tra gli adulti coinvolti. Parlare con le famiglie, condividere gli obiettivi e le
motivazioni di questo percorso è fondamentale per costruire un consenso condiviso.
Le strutture, infatti, troveranno il modo più efficace per relazionarsi con le famiglie e
lavorare insieme per un progetto comune, che metta al centro il benessere e lo
sviluppo dei bambini. L’idea di costruire momenti di riflessione all’interno delle
strutture scolastiche è fondamentale, perché permette al personale, che ha un
rapporto quotidiano con bambini e famiglie, di essere protagonista di un confronto
aperto e costruttivo”.
“Come agenzia educativa, il nostro obiettivo è trovare un punto comune e
condiviso sui temi proposti, in modo da ottenere un consenso che sostenga il
percorso. Per esempio, riguardo all’uso del cellulare, sottolineo che vietarlo equivale
a recidere una parte importante della vita emotiva e relazionale dei giovani, poiché il
cellulare rappresenta la loro “linfa relazionale”. La nostra proposta mira a proporre
uno sguardo diverso, centrato sul gioco, sul stare insieme e sul ruolo dell’adulto che
rimane sullo sfondo, favorendo così relazioni più autentiche e significative. È un
approccio che valorizza il benessere emotivo e sociale dei bambini, promuovendo un
modo di vivere e di relazionarsi più equilibrato e consapevole”, ha concluso
Antonella Brecel.
La coordinatrice pedagogica dei ricreatori, Rossella Marega ha sottolineato che i
ricreatori accolgono giovani dai 6 ai 18 anni, un’ampia fascia di età, soprattutto nella
fase preadolescenziale e adolescenziale, un’età di grande crescita e scoperta di sé.
“L’idea di creare un ambiente in cui i ragazzi possano stare nel loro tempo, con
paletti chiari e definiti, è fondamentale: così il ricreatorio diventa un luogo di libertà
responsabile, dove i giovani possono esprimersi, ma anche crescere attraverso le