
L’astrofisico Avi Loeb, professore all’Università di Harvard e noto per le sue teorie sull’esistenza di civiltà extraterrestri, ha lanciato un nuovo allarme: un oggetto sconosciuto, identificato come 3I/ATLAS, sta seguendo una traiettoria altamente anomala che lo porterà a sfiorare Venere, Marte, Giove e infine la Terra, con la possibilità di un impatto entro la fine dell’anno.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail e ripreso da Al Arabiya.net, Loeb sostiene che la traiettoria dell’oggetto è talmente rara che le probabilità che si tratti di una semplice roccia spaziale naturale sono inferiori allo 0,005%. Per questo, ritiene plausibile che si tratti di una sonda aliena, forse inviata per esplorare il nostro sistema solare, o peggio, con intento ostile.
“Potrebbe trattarsi di un veicolo spaziale inviato da una civiltà intelligente sconosciuta. Se così fosse, le conseguenze per l’umanità potrebbero essere disastrose,” ha dichiarato Loeb.
Loeb e il suo team avvertono che, nel caso l’oggetto fosse davvero di origine artificiale, potrebbero essere necessarie misure difensive, pur riconoscendo che potrebbero risultare inefficaci. La loro ipotesi si basa sul concetto della “Foresta Oscura”, secondo cui civiltà aliene potrebbero attaccare preventivamente altri mondi per proteggere la propria esistenza.
Il professore di Harvard è già noto per aver ipotizzato nel 2021 che Oumuamua, il primo oggetto interstellare identificato nel nostro sistema solare, fosse anch’esso una sonda extraterrestre, viste le sue caratteristiche insolite come la forma allungata e la capacità di accelerare senza spinte gravitazionali note.
Loeb è stato anche protagonista di un’udienza al Congresso USA sugli UFO, durante la quale ha chiesto maggiori finanziamenti per il monitoraggio degli oggetti non identificati nel cielo. In un altro studio, ha inoltre affermato che fino al 10% dei materiali recuperati da un presunto meteorite caduto nel Pacifico nel 2014 contengono elementi esotici non presenti nel sistema solare, alimentando ulteriori dubbi sulla loro origine.
Il mistero attorno a 3I/ATLAS resta aperto, ma Loeb avverte: ignorare questi segnali potrebbe esporre l’umanità a rischi imprevedibili.
