
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 *Cabina di regia sul trasporto ferroviario: i sindaci del Valdarno
chiedono risposte concrete*
/Delusione per l’atteggiamento di Trenitalia e RFI. Valutazione positiva
per la compattezza e l’impegno dei tre assessori regionali di Toscana,
Umbria e Lazio./
Si è tenuto questo pomeriggio, giovedì 17 luglio, l’incontro della
cabina di regia della Regione Toscana, con la partecipazione anche delle
Regioni Umbria e Lazio, insieme ai gestori del trasporto ferroviario –
Trenitalia e RFI – alla presenza dei sindaci del Valdarno aretino e
fiorentino e degli amministratori umbri e laziali.
Sul tavolo, il perdurare delle criticità che da mesi penalizzano gli
utenti che utilizzano i trasporto ferroviario per motivi di lavoro o di
studio: ritardi, cancellazioni improvvise, scarsa comunicazione e
condizioni di viaggio spesso inaccettabili, con ripercussioni quotidiane
sui pendolari e sul diritto alla mobilità.
Le preoccupazioni sono destinate ad aumentare in vista dell’annunciato
spostamento – a partire dal 1° gennaio 2026 – di numerosi convogli dalla
linea direttissima (Alta velocità) alla linea lenta. Secondo infatti la
delibera Art 178/2024 i treni che hanno una velocità di percorrenze
inferiore a 200km/h non potranno più utilizzare la linea direttissima.
Una decisione che rischia di aggravare ulteriormente i disagi per i
pendolari del Valdarno e non solo.
La riunione di questo pomeriggio si è svolta da remoto ma molti dei
primi cittadini o loro delegati si sono ritrovati nell’ex sala giunta di
San Giovanni Valdarno per seguire insieme l’incontro. Erano presenti,
per il Valdarno, il sindaco di San Giovanni e presidente della
Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino Valentina Vadi, il sindaco
di Laterina Pergine Valdarno Jacopo Tassini, il sindaco di Figline e
Incisa Valdarno Valerio Pianigiani, il sindaco di Rignano sull’Arno
Giacomo Certosi, l’assessore di Loro Ciuffenna Cinzia Santini,
l’assessore di Cavriglia Thomas Stagi, l’assessore di Bucine Valerio
Menchiari.In collegamento il sindaco di Reggello Piero Giunti, il
sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai e l’assessore di Castelfranco
Piandiscò Orietta Gagliardi.
Hanno partecipato gli assessori alle infrastrutture delle Regione
Toscana Stefano Baccelli della Regione Lazio Fabrizio Ghera e della
Regione Umbria Francesco De Rebotti e i rappresentanti e tecnici
nazionali di Trenitalia e Rfi.
“La discussione è stata articolata, ma dal nostro punto di vista
piuttosto deludente, soprattutto per l’atteggiamento dei vertici di
Trenitalia e Rfi”, ha spiegato la presidente della Conferenza zonale dei
sindaci del Valdarno aretino Valentina Vadi. “Al contrario, valuto
positivamente la posizione degli assessori regionali, che si sono
dimostrati uniti e compatti nel sostenere le istanze dei territori. Al
momento Trenitalia e Rfi sono ancora in attesa di una risposta
definitiva da parte di Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti,
alla richiesta di un’ulteriore proroga, una deroga addirittura fino al
2027. Questo permetterebbe ai treni regionali di continuare a percorrere
la direttissima fino all’arrivo dei nuovi convogli, già commissionati da
tutte e tre le Regioni – fra queste la Regione Toscana – a Trenitalia.
Tuttavia, una decisione definitiva non è ancora stata presa. E questo è
uno degli aspetti più deludenti della riunione, insieme all’assenza dei
due attori fondamentali: il Ministero dei Trasporti e l’Autorità di
regolazione dei trasporti.
A conclusione dell’incontro, è stato stabilito che la Regione Toscana –
a nome anche di Umbria e Lazio – redigerà una lettera congiunta per
chiedere formalmente a Ministero e Art di convocare un tavolo con le
Regioni, Trenitalia e Rfi. L’obiettivo è ottenere la deroga e consentire
ai treni regionali di restare sulla direttissima anche dopo il 1°
gennaio 2026, fino all’entrata in funzione dei nuovi mezzi.
Dall’altra parte, la Regione Umbria si farà carico dell’invio di una
seconda lettera al Ministero, per chiedere l’attivazione urgente di un
tavolo tecnico-politico dedicato alle numerose criticità che affliggono
ogni giorno il trasporto ferroviario pendolare. Problemi che riguardano
il nostro territorio, ma anche l’Umbria e il Lazio: treni in ritardo,
soppressioni, condizioni di viaggio difficili. L’atteggiamento di
Trenitalia e Rfi – rappresentate oggi dai vertici nazionali – è stato,
ancora una volta, molto insoddisfacente. Come amministratori locali,
abbiamo cercato di far sentire la voce dei nostri cittadini, perché qui
si parla di un diritto fondamentale: il diritto alla mobilità pubblica.
Ma, purtroppo, da parte dei gestori, non abbiamo riscontrato la
necessaria capacità di ascolto”.
Durante l’ultimo flash mob del 2 luglio, quasi tutti i sindaci del
Valdarno aretino e fiorentino – o loro delegati – sono saliti a bordo di
un treno regionale insieme ai pendolari per testimoniare solidarietà e
verificare di persona i disservizi. Il convoglio, poco dopo la partenza,
è stato deviato nella linea lenta e il viaggio, durato oltre 50 minuti
con un ritardo finale di 18, ha mostrato in modo tangibile le criticità
attuali: sovraffollamento, rallentamenti, aria condizionata carente e
scarsa corrispondenza tra i ritardi effettivi e quelli comunicati.
“Un pendolare che deve arrivare a Firenze per le 8,40 – conclude Vadi –
non può arrivare alle 9. Così si rischia ogni giorno di entrare tardi a
lavoro o perdere lezioni universitarie e scolastiche. Abbiamo raccontato
al tavolo l’episodio chiedendo a Trenitalia e RFI di rivedere la loro
posizione e al Ministero dei Trasporti di ascoltare le nostre richieste.
I diritti dei pendolari devono essere rispettati”.