
(AGENPARL) – Mon 14 July 2025 **Tornano in Toscana le piccole e i piccoli ambasciatori di pace del popolo
Saharawi**
Questa mattina una delegazione è stata ricevuta a Palazzo Strozzi Sacrati
dal presidente Giani e dalle assessore Nardini e Spinelli
/Scritto da Antonio Cannata, lunedì 14 luglio 2025/
Dal deserto di Tindouf, in territorio algerino, sono tornati in Toscana le
piccole ambasciatrici e piccole ambasciatori di pace del popolo Saharawi.
Stanno trascorrendo le vacanze in alcuni comuni toscani nell’ambito dei
programmi di solidarietà della Rete Italiana solidarietà con il popolo
Sahrawi, che da decenni dà vita in Italia a iniziative a sostegno
dell’autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale.
Questa mattina, 25 di loro hanno fatto visita a Palazzo Strozzi Sacrati,
dove è allestita una mostra fotografica dell’associazione “Citta
visibili aps” sul loro popolo da 50 anni in esilio, ispirata alle
Prigioni di Michelangelo, metafora di libertà e autodeterminazione.
Erano accompagnati da Abdellahi Bucheiba, rappresentante in Toscana del
Fronte Polisario (il movimento politico che si batte per l’indipendenza del
popolo Saharawi, e da un gruppo di amministratori locali dei comuni toscani
e volontari che fanno parte della Rete italiana di solidarietà. Tra questi
ultimi il sindaco di Pontassieve Carlo Boni e rappresentanti delle
associazioni Hurria, Selma 2.0 e Saharawi insieme.
A dare loro il benvenuto nella sede della presidenza della giunta il
presidente Eugenio Giani, l’assessora alle relazioni internazionali
Alessandra Nardini e l’assessora alla cooperazione internazionale Serena
Spinelli.
“La Toscana – ha detto il presidente Eugenio Giani – ha sempre
riconosciuto il popolo Sahrawi come uno dei grandi popoli del mondo. Da
tanti anni si è instaurato un rapporto molto bello. Per noi Saharawi
significa una grande nazione, amica dell’Italia e ci sentiamo tutti parte
di un mondo che vuole la pace”.
L’assessora Spinelli ha ringraziato la delegazione dei piccoli ambasciatori
per l’ospitalità ricevuta nel corso della sua missione avvenuta alcuni
mesi fa, durante la quale ha visto da vicino la vita quotidiana di questo
popolo e incontrato i vertici del governo, che “si caratterizza per una
spiccata rappresentanza femminile nella sua composizione”. “Sono stati
4 giorni bellissimi che hanno rappresentato la dignità di un popolo”, ha
sottolineato Spinelli che poi ha ringraziato tutte le amministrazioni
toscane ospitanti e le associazioni coinvolte nel progetto di accoglienza,
“che danno il senso di un’intera Regione che prova a dare un’accoglienza
d’amore”.
“La Toscana, per storia, cultura, Dna, è terra di pace e di diritti e
per noi è naturale essere legati da anni da un solido patto di amicizia
con il popolo Saharawi, perché siamo dalla parte di ogni popolo che lotta
per la propria autodeterminazione”, ha spiegato l’assessora Nardini.
“Oggi parlare di pace e di autodeterminazione non ci può non far pensare
alle guerre e ai tanti conflitti che continuano a insanguinare il mondo”,
ha aggiunto Nardini che ha voluto rivolgere l’attenzione anche alla
condizione del popolo palestinese: “E’ l’occasione per ricordare e
rinnovare la nostra solidarietà anche alle tante sorelle e tanti fratelli,
le bambine e i bambini palestinesi, alla cui lotta siamo vicini come siamo
vicini a tutti i popoli che vedono quotidianamente calpestati i propri
diritti”. “La lotta pacifica per l’autodeterminazione del popolo
Saharawi continua ad essere anche la nostra lotta pacifica”, ha concluso
l’assessora, ricordando Giorgio Savini, volontario dell’associazione Hurria
scomparso pochi anni fa, e ringraziando le associazioni, i Comuni presenti
e anche tutti coloro che in questi anni sono e sono stati impegnati nei
progetti di accoglienza di bambine e bambini Saharawi.
In queste settimane sono 35 in tutto bambine e bambini Saharawi ospitati
nei comuni di Castelfiorentino, Pontassieve e Sesto Fiorentino. Piccole e
piccoli fanno parte di un più folto gruppo di 116 giovani Saharawi giunti
in questi giorni nel nostro Paese, accolti in 7 Regioni.
Regione Toscana ha un lungo rapporto di amicizia con il popolo del Sahara
Occidentale, in particolare con la provincia (wilaya) di Auserd nei campi
profughi Saharawi.
In Italia sono oltre 300 i Comuni che dai primi anni Ottanta hanno
approvato patti di amicizia con il Popolo Saharawi, in esilio da oltre
cinquant’anni in Algeria a causa dell’invasione del Marocco, condannata
anche dall’ONU. Da allora questo Popolo è in attesa del referendum di
autodeterminazione, previsto dal Piano di Pace ONU siglato da Marocco e
Fronte Polisario.