
(AGENPARL) – Wed 09 July 2025 (ACON) Trieste, 9 lug – “Il nome di un luogo, soprattutto se
scritto in marilenghe, non ? una semplice ‘etichetta’
informativa, ma rappresenta l’identit? stessa di quel luogo, la
sua storia e la sua cultura. Attraverso i toponimi, una comunit?
esprime il legame con il territorio che abita, si collega alle
generazioni passate che hanno dato quei nomi, si prende cura di
quei luoghi. Ecco perch? ? importante salvaguardare tutta la
cartellonistica bi o tri lingue presente nel nostro territorio
regionale, riportandola dove momentaneamente ? stata tolta”.
Sono le parole, in una nota, del consigliere regionale Moreno
Lirutti (Fedriga presidente) riferite a quanto accaduto alle
stazioni ferroviarie di Cividale del Friuli e san Gottardo, dove
il cartello con il toponimo scritto in friulano e in sloveno ?
stato tolto.
“Ringrazio l’assessore alle Infrastrutture, Cristina Amirante –
prosegue Lirutti -, che si ? gi? prontamente attivata con Rfi
perch? siano riposizionati i vecchi cartelli, in attesa di quelli
nuovi plurilingue. Con il suo intervento anche l’assessore ha ben
compreso la rilevanza della toponomastica nelle aree di
frontiera, caratterizzate dalla compresenza di tradizioni
linguistiche e sensibilit? culturali differenti, come si
riscontra in tutto il territorio friulano e, in particolare, in
comuni di confine quale Cividale”.
“Da quando ? stata applicata la tutela costituzionale delle
minoranze linguistiche – ricorda l’esponente di Maggioranza – i
Comuni friulani hanno potuto riappropriarsi dei nomi dei loro
luoghi nelle diverse lingue, usandoli sui cartelli stradali e
negli spazi pubblici. La realt? multiculturale di paesi come
Cividale ha potuto esprimersi di nuovo anche come Civid?t e Cedad