
(AGENPARL) – Thu 03 July 2025 *Aree interne, l’assessore Meloni: “Il nuovo Piano strategico nazionale le
condanna al declino. L’Umbria non ci sta” *
(aun) – Perugia, 3 luglio 2025 – “È da marzo che seguo in prima persona
l’elaborazione del nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne
(PSNAI) 2021–2027 e le mie preoccupazioni, purtroppo, sono diventate
realtà”. L’assessore regionale con delega alle Aree Interne, Simona Meloni,
interviene con fermezza in merito al documento nazionale approvato dal
Ministero per le Politiche di Coesione che definisce le linee guida per la
programmazione 2021–2027 e lo fa a margine del Meeting Nazionale delle Aree
Interne – organizzato da ALI (Autonomie Locali Italiane) – che si è svolto
a Fabriano.
“Nel testo – spiega Meloni – si legge che alcune tra le Aree interne,
quelle con dinamiche demografiche peggiori, non possono più porsi obiettivi
di inversione di tendenza, ma solo essere ‘accompagnate’ in un percorso di
declino e invecchiamento. Questo non è un piano: è una resa. Una
dichiarazione d’impotenza istituzionale e politica che rinuncia alla
missione costituzionale di garantire pari diritti e pari opportunità a
tutti i cittadini, a prescindere dal codice di avviamento postale”. Si
tratta di classificazioni basate su dati e indicatori che non leggono la
completa realtà dei territori. Gli scenari demografici per i prossimi
decenni prospettati nel documento dovrebbero proprio far riflettere sulla
necessità di rafforzare le politiche e gli investimenti nei territori
marginalizzati e in questo la SNAI può rappresentare un importato strumento
per contrastare i fenomeni di spopolamento, anche quelli più cronicizzati.
In Umbria, i comuni classificati come aree interne sono 59 su 92, oltre il
64% del territorio regionale, per un totale di oltre 200.000 residenti:
comunità che custodiscono patrimonio culturale e naturale, agricoltura,
turismo lento, artigianato e tradizioni. “Parlare di queste realtà come di
‘spazi in via di spegnimento’ – incalza Meloni – significa ignorare la loro
centralità nello sviluppo sostenibile, nella sicurezza idrogeologica, nella
tutela ambientale e nella qualità della vita. Mentre l’Europa le valorizza
come laboratori di innovazione e resilienza, in Italia le si abbandona con
rassegnazione.” La Regione Umbria, che ha fatto delle politiche per le aree
interne uno degli assi strategici della nuova programmazione, rigetta con
decisione l’idea di abbandonare a sé stessi i territori più in difficoltà:
“Rivendichiamo con forza – sottolinea Meloni – un modello che punta alla
rigenerazione, non alla rassegnazione. Presidiare questi territori
significa difendere l’autenticità umbra, investire nella coesione sociale,
nella mobilità sostenibile, nella scuola, nei presidi sanitari di
prossimità e nelle economie locali.”
L’assessore annuncia che avvierà un’interlocuzione istituzionale con le
altre Regioni coinvolte e con i rappresentanti dei territori, anche
attraverso la Commissione Politiche di Coesione della Conferenza delle
Regioni. “Anche l’Europa deve cambiare approccio e criteri per arrivare a
un modello che garantisca le aree interne più fragili. Non possiamo
permettere che un intero pezzo d’Italia venga messo ai margini con la penna
rossa di un documento tecnico – conclude Meloni -. Le nostre comunità hanno
già dimostrato cosa sanno fare quando vengono messe in condizione di
crescere. E continueremo a batterci affinché la voce dei territori sia
ascoltata, con determinazione e con visione”.