
Il 17/06, si sono svolte le consultazioni presso il Dicastero per l’adozione del Piano Casa Italia e sulle sue iniziative in corso per il comparto dell’edilizia e delle politiche abitative. Confabitare, su invito del Ministro, ha presenziato all’iniziativa, rappresentata dall’Arch. Luigi Cacciatore e dall’Ing. Riccardo Renzoni, esponenti del Centro Studi Tecnico e referenti della Sede Provinciale di Roma, partecipando attivamente al processo consultivo.
Nel corso dell’incontro sono state sintetizzate le proposte pervenute dalle varie associazioni e sindacati di categoria inerenti la riforma del Testo Unico dell’Edilizia e presentati i principi e le linee programmatiche per l’attuazione delle prossimo Piano Casa Italia, immaginato per contrastare il crescente disagio abitativo del Paese e rilanciare al contempo le politiche abitative come risposta efficace e coerente ai bisogni della persona e delle famiglie. “Stiamo attraversando un periodo storico fondamentale per garantire all’uomo di poter continuare a scrivere la storia delle proprie città e del costruito” ha espresso l’Arch. Cacciatore prendendo la parola. “Necessario riformare completamente il Testo dell’Edilizia ricomponendolo delle centralità andate perdute nel corso dell’ultimo quarto di secolo: l’uomo e il progetto, le tecniche costruttive e i materiali. Il testo delle costruzioni deve trattare anzitutto la materia edilizia prevedendo anche un raccordo con le discipline di rango superiore e sovraordinate, come l’urbanistica e le forme di tutela vincolistica ma non può sostituirsi ad una legge urbanistica, essenziale in questo frangente storico così fragilizzato anche a causa di una norma statale non più adeguata al perseguimento degli obiettivi di rigenerazione urbana, così come concordati con l’Europa attraverso il varo di importanti obiettivi a breve termine. Confabitare auspica quindi un definitivo passaggio da “revisione” a “riforma” del TUE affinché possa vararsi al più presto un testo di natura organica affiancato ad una legge disciplinante la materia urbanistica, la rigenerazione urbana e l’architettura, queste ultime due già al vaglio in Senato”, ha ricordato Cacciatore.
In merito al tema Piano Casa “questo sindacato plaude l’importante iniziativa di Governo, ponendo come ispirazione e fonte di esempio il Piano Fanfani varato nel secondo dopoguerra, attraverso il quale venne rilanciata l’economia nazionale coprendo una vasta esigenza abitativa con i fondi dell’Istituto Nazionale Assicurativo attraverso modelli e prototipi residenziali connotati da una forte identità architettonica e culturale propria del neorealismo. Si tratta di esempi architettonici a cui parteciparono i migliori architetti italiani” spiega l’Arch. Cacciatore. “In caso di nuova realizzazione, gli alloggi sociali contemporanei devono altresì potersi connotare di un linguaggio assolutamente riconoscibile ed identitario, a tal scopo, sarebbe auspicabile poter prevedere, nell’ambito della Governance del Piano, organi di Commissione locali istituiti per analizzare le migliaia di istruttorie e pronunciarsi sulla conformità dei progetti in senso ampio. L’Italia non può infatti permettersi nuovi ecomostri e strutture energivore in contrasto con i paradigmi urbani e del paesaggio naturale in genere. Assorbiamo il meglio dalla storia passata per proporre soluzioni sostenibili e ricche di valori per i nostri figli” chiosa Cacciatore. L’ing. Renzoni ha commentato rinnovando la necessità di ottenere un adeguamento nazionale circa la digitalizzazione dei titoli amministrativi, tema sul quale il sindacato ha profuso impegno nel corso delle consultazioni per la riforma del TUE: si tratta di un processo teso a garantire un’efficiente acquisizione e lettura degli atti immobiliari, prodromici all’istruttoria di qualsiasi progetto di trasformazione edilizia.