
(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 (ACON) Trieste, 19 giu – “L’effetto del dl Sicurezza ? quello
di autorizzare i vari Corpi dello Stato, che hanno il compito di
garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, ad utilizzare ogni
genere di azione in nome di una difesa dello status quo, troppe
volte ag?ta seppur legittimamente e senza limiti e confini”.
Cos? in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di
Alleanza Verdi e Sinistra, in merito ai fatti accaduti al Cpr di
Gradisca. “Ogni dissenso da parte di chi subisce gli effetti di
scelte economiche e sociali a causa di leggi non eque, rischia di
essere perseguito e punito seguendo uno stile da regime
totalitario, anche con cariche delle forze dell’ordine ai danni
di cittadine e cittadini che si ribellano a decisioni prese e non
condivise. Persone, le prime, che subiscono leggi inique e
persone, le seconde, che utilizzano una legge iniqua. Questi sono
gli effetti immediati della norma frutto del decreto sicurezza
che dota gli agenti delle forze dell’ordine di un importante
strumento repressivo da utilizzare ogni qualvolta lo ritengano
necessario”.
“Nessun esponente del centrosinistra (nemmeno i parlamentari di
Avs che hanno depositato ieri una interrogazione) – prosegue la
vicepresidente del Gruppo Misto – si ? mai permesso di criticare
alcun operatore della sicurezza nella funzione del proprio
lavoro. Confido che il consigliere Calligaris della Lega, che fa
tale accusa, abbia preso un forte abbaglio e che riveda le sue
accuse nei confronti degli esponenti di centrosinistra. Quello
che si chiede ? che vengano garantite le norme costituzionali che
devono essere preservate in ogni caso e da ogni eccesso”.
“Proprio a febbraio di quest’anno ho presentato due emendamenti a
una mozione proposta da un esponente della maggioranza, che
avrebbero tutelato anche gli agenti stessi con l’adozione dei
codici identificativi, cos? come raccomandato dall’Unione Europea
e dall’organizzazione delle Nazioni Unite, e l’utilizzo della
webcam. La maggioranza di governo regionale si ? opposta
all’approvazione con tale veemenza, tanto da apparire di voler
difendere a ogni costo coloro che dovessero agire in modo
violento”, aggiunge Pellegrino.
Attenendosi ai fatti di ieri, “quanto emerso dalle cronache con i
video amatoriali prodotti dai cosiddetti ‘ospiti’ del Cpr di
Gradisca, pone ancora una volta il focus su strutture che
dovrebbero essere chiuse e che sono il segnale di un’umanit? che
ha perso il senso della giustizia e dell’equit?. Ricordo, infine,
che il Centro di permanenza per i rimpatri da quando ha aperto i
battenti, nel 2006, nonostante abbia cambiato pi? volte il suo
nome, non ha invece modificato la sua essenza: ? stato teatro di
rivolte e morti e le violenze perpetrate in questi giorni, ai
danni di un giovane migrante inseguito e picchiato, ci spingono
ancora una volta a chiedere tutta la verit? sul centro di
Gradisca”, conclude Pellegrino.
ACON/COM/fa
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