
(AGENPARL) – Fri 23 May 2025 [cid:95a45194-dcd4-418e-8eed-d0c8227d7de1]
23 maggio 2025
Una mostra per scoprire i classici latini e libri d’artista da Dürer a Picasso
Organizzata dal Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica – FICLIT e dal Centro Studi “La permanenza del classico” dell’Alma Mater, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Bologna – BUB e i Musei Civici d’Arte Antica/Museo Medievale di Bologna, invita a un percorso tra opere come l’Apuleio simbolista di Max Klinger e le Metamorfosi ovidiane di Pablo Picasso per mostrare come perso-nalità artistiche tra loro anche profondamente differenti hanno saputo reagire agli stimoli dei modelli letterari antichi
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“Per imagines. Classici latini e libri d’artista da Dürer a Picasso”, il titolo della mostra visitabile fino al 5 ottobre presso il Museo Civico Medievale (Via Manzoni, 4 – Bologna), a cura del prof. France sco Citti e del prof. Daniele Pellacani. Organizzata dal Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica – FICLIT e dal Centro Studi “La permanenza del classico” dell’Alma Mater, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Bologna – BUB e i Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna, l’esposizione vuole evidenziare quanto i grandi classici della letteratura latina siano stati modelli fondamentali per lo sviluppo della letteratura e dell’arte europea. Per farlo, è stato adottato un angolo visuale sostanzialmente inesplorato, ovvero il libro d’artista contemporaneo, inteso come luogo privilegiato dell’incontro tra testo e immagine, e quindi come spazio ‘materiale’ dell’interazione tra letteratura e arte, tra parola e segno.
La selezione degli esemplari esposti, generosamente prestati dalla Biblioteca di Busseto di Cariparma (donazione Corrado Mingardi), dalla Biblioteca Universitaria di Bologna – BUB e da numerosi artisti e collezionisti privati, intende sviluppare un percorso transmediale tra le diverse epoche e i diversi stili dell’arte contemporanea, al fine di mostrare come personalità artistiche tra loro anche profondamente differenti hanno saputo reagire agli stimoli dei modelli letterari antichi, in un’operazione di rielaborazione e rivitalizzazione del classico, che prende nuova forma mediante la trasposizione dal codice verbale al codice visuale.
Sarà quindi possibile ammirare opere imprescindibili, come l’Apuleio simbolista di Max Klinger (Apuleius. Amor und Psyche, 1881) o le Metamorfosi ovidiane di Pablo Picasso (Ovide. Les Métamorphoses, 1931), un lavoro che segna un punto di svolta fondamentale nel modo in cui il libro d’artista contemporaneo si pone di fronte al modello classico: l’esperimento di Picasso influenzerà infatti, pur con
esiti differenti, opere quali le Georgiche di Giacomo Manzù (Le Georgiche di Virgilio, 1948) o il De rerum natura di Enrico Baj (De rerum natura, 1958).
Per fornire un quadro ampio e articolato della varietà dei possibili approcci al modello letterario latino, sono esposti libri che riflettono stili ed epoche differenti, come l’Orazio e il Virgilio di Aristide Maillol (Les Éclogues de Virgile, 1926; Odes d’Horace, 1939), il Catullo di Filippo De Pisis (I Carmi di Catullo, 1945) o il Lucrezio di Giulia Napoleone (NERO, 2014), ma anche opere in cui la rielaborazione ar-
tistica del testo antico è mediata dal tramite di una riscrittura moderna, come nel caso del Virgilio-Valéry di Jacques Villon (Paul Valéry. Les Bucoliques de Virgile, 1953) o del Properzio-Pound di Fausto Melotti (Ezra Pound. Homage to Sextus Propertius, 1976).