
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 Gen. le collega,
oggi ricorre il 55esimo anniversario dalla promulgazione dello Statuto dei Lavoratori, ma per le persone con disabilità resta un diritto negato, come raccontano indecorosamente i numeri.
Di seguito il comunicato stampa.
COMUNICATO STAMPA
LAVORO E DISABILITÀ: 55 ANNI DOPO LO STATUTO, DIRITTI ANCORA NEGATI
Roma, 20 maggio – A 55 anni dallo Statuto dei Lavoratori, il diritto al lavoro per le persone con disabilità è ancora largamente disatteso. I numeri parlano chiaro: solo il 18,3% è occupato, contro il 63% della popolazione generale. Un divario del 44,7% che racconta una realtà di esclusione strutturale, ben lontana dalla narrazione di un’Italia inclusiva. Il quadro è ancora più allarmante se si guarda ai giovani con disabilità. Il 66,7% è fuori sia dal mondo del lavoro che della formazione. Per le donne il tasso di occupazione è fermo al 17,8%. Al Mezzogiorno la percentuale precipita al 14%. Ma anche chi lavora, spesso lo fa in condizioni penalizzanti. Il 40,5% è impiegato in mansioni non qualificate, il 34% è costretto a un part-time involontario, e solo il 12% accede a ruoli specializzati. Un sistema che, quando non esclude, ghettizza.
Le cause sono profonde. Dai pregiudizi culturali q percorsi formativi non accessibili. Dai servizi per l’impiego inadeguati alla legge 68/99 che mostra i segni del tempo. Ma non mancano le buone pratiche. Le imprese inclusive sono più produttive, più innovative, più capaci di attrarre e trattenere talenti. L’inclusione funziona, quando è sostenuta. Per questo FISH torna a chiedere un Piano nazionale per l’occupazione delle persone con disabilità. Incentivi mirati, fondi per l’accessibilità, riforma dei servizi per l’impiego, orientamento e formazione di qualità. Il costo dell’esclusione, oltre 15 miliardi di euro l’anno, è insostenibile. Ma il prezzo umano, fatto di vite negate, è incalcolabile.
“Non è solo una questione di quantità, ma di qualità del lavoro. Serve un cambio di paradigma che metta fine all’assistenzialismo e riconosca finalmente il valore delle persone con disabilità come lavoratrici e lavoratori, portatrici di competenze, talenti, esperienze. In un Paese che invecchia non possiamo più permetterci di lasciare indietro nessuno. L’inclusione lavorativa non è una gentile concessione, ma una necessità economica, e soprattutto una sfida di civiltà. Finché non si vedranno risultati concreti, ogni statistica continuerà a raccontare una sconfitta collettiva”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.
Cordialmente,
Ciro Oliviero
Responsabile comunicazione FISH – Ets
Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie
Via Guidubaldo del Monte 61 – 00197 Roma