
(AGENPARL) – Thu 15 May 2025 (ACON) Trieste, 15 mag – “Negli scorsi giorni ho partecipato
all’audizione in Commissione affari Costituzionali del Senato sul
disegno di legge che modifica lo Statuto della Regione Friuli
Venezia Giulia, con l’obiettivo di consentire il ripristino delle
Province elettive. Pur giudicando la compressione del diritto al
referendum confermativo, previsto nell’attuale Statuto, un vulnus
democratico, ritengo questa riforma necessaria”.
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Serena
Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra in merito all’approvazione
della riforma dello Statuto del Friuli Venezia Giulia in I
Commissione al Senato.
“La soppressione delle Province, avvenuta circa dieci anni fa, ha
creato un vuoto amministrativo che n? le Unioni territoriali
intercomunali, n? gli Enti di decentramento regionale sono
riusciti a colmare – sottolinea Pellegrino -. I Comuni si sono
ritrovati spesso soli, caricati di competenze e responsabilit?
senza disporre di strumenti, risorse e professionalit? adeguate”.
“Nel frattempo – ricorda l’esponente di opposizione -,
l’accentramento del potere da parte dell’Amministrazione
regionale ha favorito logiche di appartenenza politica, premiando
spesso i territori pi? vicini a chi governa. Lo constatiamo
puntualmente ad ogni legge di Bilancio, dove la distribuzione
delle risorse sono pi? legate al colore politico degli enti, che
il frutto di un disegno strategico di sviluppo equo e
sostenibile. Con la cancellazione delle Province, la Regione ha
finito per privilegiare una gestione frammentata e a corto
raggio, trascurando il proprio ruolo legislativo e la
responsabilit? di costruire una visione strategica e coerente di
sviluppo su scala vasta, capace di rispondere ai reali bisogni
delle nostre comunit?”.
“Il ripristino delle Province – incalza Pellegrino -, con organi
democraticamente eletti, restituirebbe ai territori un presidio
di coordinamento e rappresentanza essenziale per affrontare le
sfide che i singoli Comuni, soprattutto quelli pi? piccoli, non
riescono a gestire da soli: dalla pianificazione territoriale
alla gestione integrata dei servizi pubblici, dalle politiche
ambientali e di trasporto pubblico alla programmazione
dell’edilizia scolastica e al sostegno al tessuto culturale.
Trovo ipocrita la proposta di cambiare nome alle Province per
evitare di ammettere l’errore politico della loro soppressione.
Serve coerenza e coraggio: tornare a Province e a elezioni
dirette ? un atto di democrazia”.
E conclude con un pensiero rivolto a chi continua a difendere
quella riforma, augurandosi che “coloro che considerano inutili
questi enti intermedi ed elettivi, comprendano che sia un errore
altrimenti non si potr? giustificare la loro presenza durante
un’eventuale e prossima competizione elettorale”.
ACON/COM/mv
151621 MAG 25