
(AGENPARL) – Wed 14 May 2025 “VERSO UNA TRANSIZIONE NON IDEOLOGICA DELL’AUTOMOTIVE E DEI TRASPORTI”
IL POSITION PAPER PRESENTATO AL PARLAMENTO EUROPEO
INDICA 8 PUNTI STRATEGICI RITENUTI INDISPENSABILI
Roma, 14 maggio 2025
L’ “Industrial Action Plan for the European Automotive Sector”, presentato nel marzo scorso dalla
Commissione Europea, continua nel solco di una impostazione dirigistica e strategicamente debole
che ignora il principio di neutralità tecnologica, il contributo dei carburanti rinnovabili per i target di
decarbonizzazione e misure compatibili con le dinamiche di mercato e a sostegno della filiera
dell’automotive e dei trasporti. Un approccio che, senza un netto cambio di strategia che metta al
centro i target di decarbonizzazione e non quelli dell’elettrificazione, rischia di compromettere
definitivamente la leadership italiana ed europea nel settore dell’automotive e delle energie
connesse, con un impatto drastico sull’occupazione e sull’intero tessuto industriale e produttivo.
Questo l’allarme lanciato dall’Osservatorio per la Transizione dei Trasporti, organismo nato nel
maggio 2024 su iniziativa di NGV Italy, Confartigianato, Federauto e UNEM, che oggi a Bruxelles,
presso la sede del Parlamento Europeo, ha presentato ad una nutrita rappresentanza di
europarlamentari italiani, di tutti gli schieramenti, il Position Paper “Verso una transizione non
ideologica dell’Automotive e dei Trasporti” che indica otto punti strategici ritenuti indispensabili
per rendere più razionale e meno ideologico il processo di transizione dell’automotive e dei
trasporti.
In particolare, nel documento si sottolinea come sia anzitutto necessario anticipare di almeno un
anno – dal 2026 al 2025 per i LDV e dal 2027 al 2026 per gli HDV – la revisione delle clausole relative
ai target di riduzione delle emissioni di CO2 secondo criteri che valutino adeguatamente le ricadute
economiche e sociali di tali misure. Inoltre, ai fini del rispetto del principio della neutralità
tecnologica, si sollecita l’introduzione di un Carbon Correction Factor, sia per i veicoli leggeri che
per quelli pesanti, che consenta di superare il dogma del calcolo delle emissioni solo allo scarico e
permetta di considerare “zero o low emissions” la componente rinnovabile nei fuels utilizzati.
Il documento richiama altresì la necessità di avviare già nel 2025 una approfondita e imparziale
relazione su come promuovere i Renewable Fuels (Biofuels, Biomethane, Bio-LNG, RCF, RFBNO,
Bioethanol, ecc.), includendo il Life Cycle Assessment (LCA) quale criterio davvero funzionale per
valutare la reale decarbonizzazione dei trasporti. In questo contesto, diventa strategico sostenere
le filiere per la produzione dei feedstock da impiegare per i biofuels, in linea con le indicazioni della
stessa Commissione Europea.
Infine, il documento ritiene indispensabile sospendere le multe CAFE a carico degli OEM, sia per i
LDV che per gli HDV, definire una adeguata e tempestiva policy per favorire un corretto processo di
adeguamento tecnologico delle Corporate Fleets, nonché uno stanziamento di fondi europei
finalizzati al rinnovo delle flotte dei veicoli commerciali (≤3,5 tonnellate) utilizzate per le attività
di autotrasporto e logistica, da destinare al sostegno delle imprese per investimenti in veicoli di
ultima generazione in un’ottica di neutralità tecnologica.
“NGV Italy ha fortemente sostenuto questa iniziativa dell’Osservatorio per la Transizione dei
Trasporti – ha dichiarato la Presidente Mariarosa Baroni – perché crede profondamente
nell’importanza del dialogo tra gli operatori della filiera e le Istituzioni. Siamo in una fase
estremamente delicata per il futuro dell’automotive europeo, che rischia una crisi irreversibile,
stretta tra regolamenti UE sulle emissioni spesso irrealistici e fattori critici legati alla geopolitica e
alla macroeconomia internazionale, che ne stanno influenzando le prospettive di sviluppo. È ora
necessaria una regolamentazione per il settore automotive che sia ‘con i piedi per terra’, concreta,
razionale, applicabile al mercato reale e sostenibile dal punto di vista economico. Serve valorizzare
tutte le tecnologie in grado di contribuire alla decarbonizzazione – ha concluso – a partire dal
biometano, dai biofuel e dall’idrogeno, sostenendo una vera neutralità tecnologica e applicabilità
del well-to-wheel”.
“Il Position Paper presentato oggi al Parlamento Europeo vuole essere di stimolo per l’avvio di una
discussione meno ideologica e più concreta sul tema della decarbonizzazione dei trasporti che
necessita di una chiara correzione di rotta” ha commentato il Presidente di UNEM, Gianni Murano.
“È giunto il momento di ricominciare a ragionare in termini di neutralità e pluralità tecnologica – ha
proseguito – premiando quelle soluzioni in grado di ridurre l’impronta carbonica dei fuels utilizzati.
I biocarburanti oggi, e quelli sintetici domani, sono la strada ideale considerato che possono essere
impiegati utilizzando le attuali infrastrutture distributive. Le condizioni per uno sviluppo di filiere
nazionali ed europee ci sono tutte, sia dal punto di vista tecnologico che delle materie prime
necessarie. Compito dei policy makers – ha concluso – è consentire uno sviluppo sostenibile di questa
filiera con misure che rimettano al centro la decarbonizzazione con un approccio finalmente libero
da pregiudizi verso alcune tecnologie”.
“L’approvazione da parte dell’Europarlamento dell’emendamento che permette alle case
costruttrici di calcolare le emissioni di CO2 per autovetture e furgoni nel triennio 2025-2027 anziché
sulle singole annualità è un palliativo – ha commentato il presidente di Federauto, Massimo Artusi
– e non risolve il problema all’origine che è e resta il metodo di calcolo solo al tubo di scarico (TTW).
Non si capisce poi l’assenza di una misura sui target CO2 per camion e autobus che abbia per oggetto
le multe per i costruttori di HDV. Occorre quindi un immediato intervento legislativo se non altro
per equità di trattamento. I concessionari italiani – ha concluso – insistono nel riconoscere il “Non
Paper” del Governo italiano, a sua volta ispirato dal Piano Draghi, come punto di riferimento
strategico e auspicano che la normativa sia rivista in senso pragmatico dall’Europarlamento e dal
Consiglio Europeo con misure compatibili con le reali dinamiche di mercato, e dell’ambiente, sia per
le auto che per i veicoli pesanti”.
“Riteniamo l’incontro di oggi una tappa importante nel percorso intrapreso dall’Osservatorio per
una transizione pragmatica del sistema dei trasporti” ha dichiarato il Segretario Nazionale di
Confartigianato Trasporti, Sergio Lo Monte. “L’autotrasporto italiano, indispensabile per
l’economia nazionale, in questi anni caratterizzati da un approccio ideologico alla decarbonizzazione
ha comunque fatto la propria parte. Da parte degli europarlamentari italiani di tutte le forze
politiche incontrate – ha proseguito – abbiamo riscontrato piena consapevolezza degli effetti nefasti