
(AGENPARL) – Fri 09 May 2025 Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
COMUNICATO STAMPA
L’ATTIVITÀ DEL NUCLEO CARABINIERI
PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE NEL 2024
Anche nel 2024 i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza,
articolazione lombarda dell’omonimo Comando con sede a Roma che opera
sull’intero territorio nazionale, avvalendosi di ulteriori quindici Nuclei ed una
Sezione che operano nelle altre Regioni italiane, coordinati dai due Gruppi di Monza
e Roma, con il supporto del Reparto Operativo nazionale per le attività investigative
più complesse e dell’Ufficio Comando per la consultazione della Banca dati di opere
puntualmente svolto la funzione loro assegnata dalle norme in vigore che danno
attuazione, fin dal 1969 con l’istituzione di questa Unità Specializzata, al
fondamentale principio di civiltà che l’art. 9 della Costituzione italiana (“la
Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) reca
con sé.
Sono, infatti, ancora una volta lusinghieri i risultati operativi che sono stati
raggiunti nel corso dell’anno appena trascorso dai militari del Nucleo TPC di Monza
i quali, nell’ambito delle molteplici attività investigative seguite, hanno deferito in
stato di libertà 88 persone tra le quali 33 per ricettazione, 23 per furto, 18 per scavo
clandestino, 15 per contraffazione di opere d’arte, 2 per illecita esportazione di beni
culturali, 4 per danneggiamento, 9 per reati in danno del paesaggio. Nel corso delle
operazioni sono stati sottoposti a sequestro 2131 beni antiquariali, archivistici e
librari, oltre a 2722 beni archeologici e 376 reperti paleontologici.
L’attività repressiva è, però, solo uno degli strumenti cui il comparto di specialità
ricorre per garantire la tutela del patrimonio culturale della Lombardia, che viene
assicurata anche e soprattutto grazie a controlli preventivi di cui sono
testimonianza i 6 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di
musei/biblioteche/archivi, le 45 ispezioni alle aree archeologiche, le 135 verifiche
su aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali e, in particolare, i 222
accertamenti amministrativi presso esercizi antiquariali e commerciali di settore,
circa due ogni tre giorni. A questa tradizionale attività di controllo del mercato nelle
sue strutture fisiche, fisse o ambulanti che siano, si affianca ormai da anni la
sorveglianza del commercio on-line, attraverso la verifica dei siti web di case d’asta
e gallerie d’arte, ma anche dei più comuni siti di e-commerce monitorando gli
scambi diretti, sempre più frequenti, fra privati. Complessivamente, nello
svolgimento delle attività preventive del 2024 sono stati 2036 i beni culturali
sottoposti ad accertamento fotografico, mediante comparazione con le immagini e
le informazioni contenute nella banca dati “LEONARDO”, la banca dati dei beni
culturali illecitamente sottratti più antica e vasta del mondo, ormai strumento
investigativo imprescindibile per la tutela del nostro immenso patrimonio culturale.
Oltre all’indubbio impegno e alla elevata professionalità del personale specializzato,
questi importanti risultati sono anche frutto della stretta collaborazione con gli altri
reparti dell’Arma territoriale, con i funzionari delle Soprintendenze, le Diocesi,
nonché con gli Archivi e le Fondazioni degli artisti, presenti in gran numero sul
territorio di competenza.
Ulteriore strumento per contribuire alla tutela del patrimonio culturale è quello di
sviluppare una maggiore consapevolezza del valore dell’arte, attraverso una
costante opera di sensibilizzazione della cittadinanza, a cominciare dalle giovani
generazioni. In tale ottica, il personale del Nucleo TPC di Monza ha tenuto 24
incontri con gli studenti delle scuole superiori lombarde che lo hanno richiesto,
nell’ambito dei contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della “Cultura
della legalità”, sottolineando costantemente come il patrimonio storico artistico sia
espressivo della nostra identità.
Con il medesimo fine è proseguita la collaborazione con prestigiose università del
territorio (Statale, Cattolica e Bocconi a Milano, Statale a Bergamo e Pavia), presso
le quali vengono tenuti seminari sulla tutela del patrimonio culturale agli studenti
di corsi di laurea e master in materie di settore. Inoltre, sono numerosi gli eventi
pubblici e i convegni su temi specifici in cui il Nucleo di Monza è stato chiamato a
partecipare. Fra i primi si ricorda l’esposizione di reperti archeologici frutto di
operazioni di recupero effettuate dal Nucleo di Monza e dalla Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, in un
quadro sinergico di costante attività di tutela dei beni culturali, nell’ambito della
manifestazione Milano MuseoCity, con la mostra dal titolo “Extra Moenia. Egitto,
Etruria, Magna Grecia. Reperti Archeologici da raccolte private milanesi”. Fra i
secondi, si segnala il coinvolgimento del reparto nelle iniziative tenutesi nell’ambito
della manifestazione Bookcity Milano, attraverso la partecipazione al convegno “Gli
archivi nelle sommosse e nelle guerre. Dall’età napoleonica all’era della cyber war”,
promosso dall’Archivio di Stato di Milano e tenutosi nell’affascinante cornice del
Palazzo del Senato di Milano. Invece, tematiche di più di stretta attualità sono state
trattate dal Nucleo di Monza nel convegno “Glacial Archeology – buone pratiche,
problemi e opportunità”, organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e
Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese,
tenutosi a Bormio (SO) il 4 e 5 ottobre 2024, in relazione alla problematica
determinata dal riscaldamento globale e dal conseguente arretramento dei
ghiacciai che provoca sempre più frequentemente l’emersione di reperti bellici ed
archeologici.
Infine, personale del Nucleo TPC di Monza è coinvolto, di concerto con il Comando
di Roma, nel progetto finanziato dall’Unione Europea “Strengthening the
institutional capacities in dealing with cultural heritage and environmental crimes”,
volto a rafforzare gli strumenti istituzionali dello Stato della Macedonia del Nord
con l’obiettivo di migliorare la capacità di contrasto dei reati in danno al loro
patrimonio culturale, sulla scorta dell’esperienza cinquantennale dei Carabinieri
nel settore.
Tra i recuperi di beni culturali maggiormente significativi del 2024 si segnalano i
seguenti:
– La restituzione alla Pinacoteca Musei Civici di Monza un dipinto del XVII secolo,
realizzato con la tecnica dell’olio su tela, raffigurante il Colosseo. Il dipinto, di
cui si erano perse le tracce dall’estate del 1974 era all’epoca custodito nella
Pinacoteca Civica della Villa Reale di Monza, è stato individuato in vendita
all’incanto sul sito di una casa d’aste milanese a 8.000 euro;
La restituzione al Museo Nazionale
Romano del “torello di Veio”, una
statuetta
votiva
originariamente
proveniente dall’antica città etrusca
di Veio, che negli anni ’20 del secolo
scorso, dopo un prestito all’Istituto
Superiore delle Industrie Artistiche
(I.S.I.A.) all’epoca con sede nella Villa
Reale di Monza, era stata sottratta
fraudolentemente da ignoti e che è
stata lasciata in forma anonima,
accompagnata da una toccante
lettere che ne riassumeva le vicissitudini, ai Musei Civici di Monza;
La restituzione all’Ambasciatore del Perù di 5 reperti archeologici, una muñeca
funeraria (bambola funeraria) della civiltà Chancay, una ciotola e un bicchiere
in ceramica appartenenti allo stile preispanico Nasca (primo periodo intermedio
200 a.C. – 600 d.C.), una bottiglia scultorea in ceramica appartenente allo stile
preispanico Moche (primo periodo intermedio 200 a.C. – 600 d.C.) e un
frammento di tessuto realizzato con fibre di cotone e camelide appartenente allo
stile Chimù (periodo tardo intermedio 1000 d.C. – 400 d.C.), tutti risultati oggetto
di esportazione illecita dal Paese sudamericano, individuati in vendita presso
una casa d’aste bresciana;
– La restituzione all’Archivio di
Stato di Bergamo di un
documento,
particolare
rilevanza storica, trattando un
momento cruciale delle guerre
indipendenza
italiana,
rappresentato da una missiva,
datata 19 marzo 1848, a firma
del feldmaresciallo Johann
Josef Radetzky, Governatore
militare della Lombardia, e
diretta al Comando militare di
piazza di Bergamo, che fino ad
allora aveva potuto contare su
guarnigione
battaglioni, con cui veniva
ordinato che uno di questi, quello di fanteria dell’Arciduca Sigismondo, doveva
essere inviato di rincalzo a Milano per contenere la rivolta in atto, la quale è stata