
(AGENPARL) – Tue 06 May 2025 (ACON) Udine, 6 mag – Quasi mille morti. Interi comuni rasi al
suolo. Il dolore per la perdita delle persone care unito allo
smarrimento per un futuro sospeso e alla paura che possa tornare
di nuovo. Il terremoto del 6 maggio 1976 caus? una ferita
profonda e lacerante nel cuore del Friuli, ma in quel dolore il
popolo friulano seppe trovare la forza interiore per rialzarsi
con dignit? e ripartire.
“Nel quarantanovesimo anniversario del sisma del ’76 – sottolinea
il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin – il mio
pensiero va alle vittime, ai loro cari e a tutti coloro i quali
hanno subito le conseguenze indelebili di quella terribile notte.
Ricordare ? un dovere, un atto di rispetto verso chi non c’? pi?,
ma anche un monito per non dimenticare mai la fragilit? della
nostra esistenza di fronte alla forza della natura”.
“L’esperienza del terremoto ci ha insegnato l’importanza cruciale
della prevenzione e della sicurezza – aggiunge Bordin -. Dobbiamo
continuare a impegnarci per ridurre i rischi di eventi estremi e
calamitosi e anche per promuovere una cultura della prevenzione
che consenta alle nuove generazioni di vivere in luoghi sempre
pi? sicuri”. Una sfida da vincere, come accaduto con quella della
ricostruzione.
“La ricorrenza che celebriamo oggi – prosegue il presidente del
Consiglio regionale – ? anche un’occasione per rendere merito
alla straordinaria capacit? di rinascita della gente friulana.
Mattone dopo mattone ha ricostruito case, paesi e anche il
tessuto sociale ed economico. Con il commissario di Governo
Giuseppe Zamberletti a coordinare gli interventi e i sindaci in
prima linea nell’azione”.
“Tenacia, cultura del lavoro, solidariet? e una gestione
efficiente delle risorse hanno dato vita al cosiddetto Modello
Friuli, che – conclude Bordin – vogliamo continui a rappresentare
un tratto distintivo di questa nostra regione, in cui proprio